6. Sentimenti

371 29 25
                                    

Nel frattempo nel distretto di Chiyoda a Tokyo, precisamente nel quartiere di Marunouchi, l'eroe esplosivo stava tornando verso casa con tutti e tre i figli più quelli dell'amico strampalato.

"Papà possiamo prendere dei manju da mangiare dopo cena?" Chiese Tatsuya tenendo per mano il proprio padre mentre zampettava felice con l'altra manina stretta a quella dell'amico Raiden.
Katsuki guardò il figlio un paio di secondi prima di rivolgersi anche alla figlia, seduta sulle sue spalle.

"Oi Tsukiko vuoi anche tu i dannati manju?"

"Si papà per favore! Mi piacciono tanto! Anche a Hikari piacciono, vero?" La violetta, rigorosamente in braccio al biondo, annuì silenziosamente senza emettere un fiato.
Da quando i genitori li avevano lasciati la bambina non aveva fatto altro che stare attaccata all'Alpha adulto, separandosi da lui solo per andare a scuola, nonostante avesse dieci anni.
Katsuki non aveva mai detto niente, capendo benissimo il suo bisogno, ma avrebbe voluto che interagisse di più con la figlia in modo da sentirsi meno sola.

"Zio appuntito li voglio anche io!" Gli sorrise sornione l'Alpha più piccolo di tutti, mettendo in mostra la stretta di mani che aveva con Tatsuya.
Occhi rossi ringhiò appena infastidito e borbottò avviandosi verso la pasticceria.

"Ray non devi chiamare così lo zio, poi si arrabbia" lo rimproverò la sorella maggiore scendendo dalle braccia del biondo assieme all'altra Omega.

"Ma chi lui? Ti tiene sempre in braccio! E' più mammalocco di mamma!" 

"Quanta fottuta voglia di farti esplodere che ho... e lascia mio figlio o ti amputo una mano!"

"Papà ti fai irritare da un bambino di sei anni?" Ridacchiò Koray scegliendo anche lui qualche dolcetto.
Dopo aver pagato i dolci a forma di animaletti rientrarono finalmente a casa e si andarono tutti a lavare e cambiare mentre Katsuki si mise ai fornelli per preparare del riso con salmone e gamberi.
Cenarono tra chiacchere e frecciatine varie, sedendosi successivamente sul divano per guardare un anime nuovo uscito da poco.
Katsuki alzò lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete e notò sorprendentemente che fossero le 21.
Il sonnambulo e lo svitato non avevano ancora chiamato dalla sera precedente e una strana sensazione gli nacque nel petto, tanto che Tsukiko gli si accoccolò contro, cominciando a fare le fusa.
Occhi rubino sorrise e si mise a coccolare la figlia accarezzandole i capelli dolcemente, dicendosi che molto probabilmente la missione era ancora in corso e non avevano ancora arrestato il criminale.



"Ho tanto sonno" mugolò Tatsuya strofinandosi l'occhietto con il pugno, staccandosi da Raiden per avvicinarsi al padre.

22.15

"E' l'ora di andare a letto marmocchi. Tutti sotto le coperte". I gemelli si presero per mano e si diressero in camera da letto seguiti dal fratello maggiore.
Vedendo che gli altri due non si erano mossi, incrociò le braccia al petto e spostò il peso su una sola gamba.

"La stessa cosa vale per voi mocciosetti. Forza, andiamo"

"Non parliamo con mamma e papà stasera?" Chiese Raiden senza la minima intenzione ad alzarsi, così come la sorella.

"Tch, avranno da fare, chiameranno domani" Si maledisse mentalmente quando si rese conto di aver usato un tono troppo brusco per quei bambini che non avevano colpe per essere nulla sua abitazione.
Insomma... si ritrovavano in una casa non loro senza i propri genitori.
Vero è che avevano passato moltissimo tempo in quell'abitazione, ma erano sempre due cuccioli bisognosi di attenzione e, soprattutto in quel momento, di rassicurazioni.
Si battè una mano in fronte imprecando a voce bassa dandosi del cretino.

"Facciamo così, se mi dovessero chiamare stanotte vi sveglio va bene?"

"Anche lo zio Zuzu aveva chiamato ma non è più tornato... ha preferito il cielo azzurro" mormorò il piccolo Alpha stringendo una mano della sorella tra le sue, mostrando per la prima volta i suoi occhi tristi e il suo lato vulnerabile.
Raiden aveva preso in tutto e per tutto il carattere di Denki.
Anzi, era decisamente molto più solare e divertente di lui, contagiando tutti con la sua risata dolce e sincera tipica dei bambini, ma quando si trattava di sentimenti era molto sensibile.
L'eroe esplosivo sussultò a quelle parole e si inginocchiò d'istinto davanti a loro, poggiando entrambe le mani sulle loro spalle, rilasciando un po' del suo odore per tranquillizzarli.

"Oi, i vostri genitori sono una cazzo di palla al piede ma sanno quello che fanno. I-Izuku... Izuku era da solo e l'hanno colpito alle spalle... non poteva farci niente."

"M-mamma dice sempre che i vigliacchi attaccano con i trucchetti scorretti alla schiena" affermò l'Alpha elettrico strusciandosi un occhietto lucido.

"Esatto. Loro sono insieme e torneranno insieme a prendervi. Chiaro?" i due annuirono silenziosi e abbracciarono l'adulto a turno.

"Ti voglio bene zio Kats" ammisero all'unisono i fratelli dirigendosi verso la zona notte.

"Ah? Cosa sono queste smancerie? Vomitevole"

"Ah zio Kats?" lo richiamò il violetto nuovamente con un ghigno stampato in volto di uno che la sapeva lunga.

"Tats lo sposerò lo stesso!" 

"Dannato impertinente, prima che te lo dia passeranno secoli!" Sbottò rimanendo solo nella stanza con ancora la tv accesa ad evocare un ricordo del passato.
Quando si erano diplomati, Izuku aveva voluto fare un accordo con Hitoshi e Denki, mettendolo nero su bianco in modo tale che fosse ritenuto valido agli occhi della legge.
Se fosse successo qualcosa a una delle due famiglie, quella illesa si sarebbe occupata dei figli dell'altra in nome della loro lunga amicizia.
Nel momento del bisogno, si sarebbero sostenute e avrebbero protetto i minori con tutte le loro forze, al meglio che potevano.
Denki aveva rispettato quel patto al momento della morte di Deku e così stava facendo lui durante quei giorni, prendendosi cura di quei bambini ancora troppo piccoli per subire ciò che avevano subito i suoi.
Per questi motivi.... alle 22.23 di sera di quella sera di Aprile, si chiese se effettivamente stesse andando tutto bene. 


"Dovresti dormire sai?" Hikari sussultò e si mise una mano sul petto per lo spavento.
Non era neanche mezzanotte e la giovanissima Omega era accucciata sul divano con le ginocchia strette al petto in completo silenzio.
L'ansia la stava divorando viva e l'unica cosa che voleva era la chiamata da parte dei suoi genitori.

"K-Koray tu... tu come hai fatto a sopravvivere senza lo zio? I-io non voglio farlo senza la mia mamma e il mio papà... e poi Ray è troppo piccolo per stare da solo" Il ragazzo dagli occhi verdi smeraldo sospirò e guardando fuori dalla finestra decise di prendere per mano la bambina e la coperta, aprendo successivamente la finestra del terrazzo per uscire assieme alla ragazzina dagli occhi del colore dell'ametista.
Il biondo posò la coperta sulle spalle dell'Omega e si sedette a gambe aperte sul cemento chiaro, puntando lo sguardo verso il cielo stellato, lasciando che l'aria fresca di Aprile si infrangesse contro il suo volto.

"La luna spunta ogni giorno, anche nei giorni neri, per ricordarti che ogni giorno può essere bellissimo."

Hikari aggrottò le sopracciglia e si sedette poco distante da lui, coprendosi tutto il corpo fino al mento.
Stare accanto all'Alpha la metteva in soggezione: aveva una cotta per l'amico ma non avrebbe mai avuto il coraggio di confessarsi, non ne sarebbe stata capace.

"Quando avevamo una giornata storta o eravamo tristi, mamma usava sempre questa espressione per tirarci su di morale. A detta sua, anche il giorno più brutto di sempre può essere migliorato dalla presenza della luna. Mi manca la mamma e mi mancherà per sempre... p-però non vorrebbe che fossi troppo abbattuto."
Hikari ascoltò le sue parole in silenzio, fissando anche lei quel satellite lucente che aveva un ruolo da protagonista durante tutti le notti prive di nuvole.

"Vorrei essere forte come te Koray" Il ragazzino si voltò e la vide arrossire violentemente nascondendosi ancora di più nella coperta.

"Forte? Piango anche io Hika. Esternare i propri sentimenti significa essere forti... ad esempio il mio papà è forte ma... se si tratta di noi diventa la miglior gelatina del mondo."




*MANJU

Sono dolci cotti al vapore, ripieni di anko, che spesso richiamano le forme di divertenti animaletti colorati.

Doppio aggiornamento!!!
Speravate di scoprire cosa fosse successo sul campo di battaglia maaaa.... Dovrete aspettare ancora un pochino 😜
Ci vediamo nei commenti!
Un bacio,
Hanami!

Shitsuren- Cuore SpezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora