"Rallenta!" esclamò un ragazzo schivando un gruppetto di studenti che chiacchierava amabilmente nel mezzo del corridoio. Corrugò la fronte e accelerò il passo cominciando quasi a correre. Il ragazzo si chiamava Nick Parks e aveva corti capelli scuri come il carbone e la carnagione olivastra. Seguiva una snella figura, alta e dal portamento fiero e inquisitorio, avvolta in un'aura di terrore, incuteva timore anche da lontano. Si trattava di Rudy.
Il biondino non si degnò di arrestarsi neanche per un attimo, nessun tentennamento di fronte alle suppliche dell'affaticato amico alle sue spalle, al contrario. Era ormai tutto il giorno che vagava per il campus; lo stava rivoltando da cima a fondo nella disperata ricerca di una sola e apparentemente insignificante persona.Hazon.
Magari la sua identità fittizia poteva suscitare un certo scalpore, per lo meno nell'ambiente poliziesco e nella sua controparte, l'ambiente criminale. Ma in un contesto come quello, "Licorice" produceva lo stesso effetto del suono di una pagina di un libro sfogliata in biblioteca. Rudy aveva avuto modo di sperimentare quanto anonimo fosse quel nome d'arte e soprattutto quel cognome e non ne fu affatto contento.
Era un fascio di nervi.
"Dai Rudy, fermati un secondo."
Ma non gli stava dando retta; scese la scalinata a grandi falcate in movimenti fulminei, una macchia chiara a stento visibile che lasciava una folata di vento al suo passaggio mentre si dirigeva verso l'aula designata al secondo piano. Aveva scandagliato l'intero dipartimento: le facoltà di criminologia e di psicologia, ma niente. Nessuno aveva mai sentito parlare di Hazon nessuno aveva dato un volto a quel nome come se semplicemente non esistesse. L'ultima chance risiedeva nella facoltà di sociologia, se la sua ricerca si fosse dimostrata infruttuosa anche in quel caso Nick temeva che potesse risalire a metodi sicuramente poco ortodossi per perseguire il suo obiettivo.
Finalmente, il moro riuscì a raggiungerlo e nel bieco tentativo di attenuare i pesanti respiri cominciò a tossire piegandosi in due con le mani al petto."Comincio a credere che Lockhart mi abbia preso in giro." esordì mantenendo un tono apparentemente contenuto e tranquillo, tradito da un singolo fugace guizzo della mascella. Fermo, nel bel mezzo del corridoio, gettò un'occhiata altezzosa attorno a sè ma il suo sguardo era diretto ai suoi pensieri, urgenti, calcolatori, schematici. Si portò una mano al mento su cui raffioravano alcuni microscopici puntini dorati, i peli nascenti della barba rasata.
"Sono certo... che... non è così." Finalmente il suo sguardo si scostò sull'esausta e tossicchiante figura al suo fianco che sembrava sul punto di collassare per quanto scosso da spasmi. Inarcò brevemente un sopracciglio.
"Stai bene?"
"Si...mi è solo andata la saliva di traverso." si ricompose incontrando lo sguardo allibito dell'amico che sfuggito all'elucubrazioni interiori si stava ora concentrando sulla sua goffagine. Sbatterono ciglio un paio di volte e poi Rudy sospirò prendendo nuovamente la parola.
"Lockhart ne sarebbe capace. Ama manipolare le persone e guardarle esibirsi nelle sue sceneggiature, non a caso si è dato quella patetica nomea."
"Sei sempre così pessimista."
"No Nick, si chiama buon senso." D'improvviso aggrottò la fronte e scostò lo sguardo in un punto alle spalle dell'amico. Il corridoio improvvisamente pullulava di studenti e studentesse, una delle aule aveva vomitato un flusso chiassoso e acceso che incedeva nella loro direzione.
"Eccoli là, dividiamoci." ordinò Rudy sorpassandolo andando incontro alla corrente. Nick non riuscì a fare a meno di sospirare arrendevolmente. Dopo un'intera mattinata all'insegna della caccia al cacciatore la sua lingua si rifiutava di muoversi per formulare ancora quelle sillabe. Hazon.
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Licorice
Teen FictionRudy Miller é talmente disperato da mettere una taglia su un cacciatore di taglie. Il suo nome d'arte è "Licorice" ed è il migliore cacciatore di taglie di Sacramento ma è introvabile e a Rudy serve il suo aiuto per trovare Angél Nava: l'assassino d...