"Le ricerche stanno proseguendo, te l'ho già detto."
Dita inanellate tamburellarono sul liscio bancone graffiato, producendo un vago e lieve rintocco che si mischiò allo squillo di un telefono fisso in lontananza. Del resto, l'intero atrio sprofondava in un torbido e viscoso silenzio, pronto ad essere colorito da quell'audace sfuriata che presidiava - come forche a Parigi il quattordici luglio 1789 - la centrale di polizia di Sacramento ormai settimanalmente.
"Eppure non vedo i risultati" biascicò a denti stretti l'austera e dispotica presenza dall'altro lato. Si reggeva il capo con il palmo della mano, biondi capelli corti illuminati da riflessi dorati sotto la luce al neon dell'edificio e due occhi verde giada che presagivano tempesta.
Erano le dieci di sabato mattina, orario secondo cui, da tre mesi a questa parte, Rudy Miller non poteva che trovarsi in quella reception e puntare il suo astioso e risentito sguardo sulla mite donna di turno, onorando i presenti delle sue sprezzanti critiche al sistema.
Un sospiro riverberò nella stanza. "Quell'uomo aveva una taglia sulla testa ben prima dell'omicidio di tuo fratello, non archivieranno il caso se è questo ciò che ti preoccupa."
Il ragazzo si raddrizzò interrompendo il suo deconcentrato picchiettio. "Clodette"
"Mi chiamo Claudia-"
"Fa lo stesso." la interruppe brusco "Il punto è esattemente questo: l'inefficienza dei federali!"
"Non dipende da questo dipartimento però" obiettò lei agguantando il bordo della scrivania con così tanta foga da far sbiancare le nocche, in un bieco tentativo di contenere il senso di frustrazione che quel ragazzo ci teneva a esacerbare.
"Quel mangia tacos era già nel vostro mirino ma è riuscito a farvela sotto il naso ancora."
"Non sai di cosa stai parlando"
Rudy emise un verso di scherno e arretrò di qualche passo alzando gli occhi al cielo.
"Sono passati tre mesi" bisbigliò tra sè.
Già.
Da allora erano trascorsi esattamente tre mesi, non un giorno più nè uno in meno. Tra pochi giorni avrebbe dovuto cominciare il secondo anno al college e - in contemporanea - sarebbe dovuto tornare anche suo padre dal suo prolisso e interminabile viaggio spirituale in Europa. E se l'auspicio di un blando ritorno alla normalità era stato il suo baluardo in quella torrida e orrida estate, la telefonata di suo padre che prolungava il viaggio di altre svariate e indeterminate settimane, aveva mandato tutto in fumo."Non c'è un modo per velocizzare la cattura?" domandò ancora, sta volta assumendo un tono decisamente meno corrosivo e pretenzioso.
"Rudy c'è già una taglia da un milione di dollari sulla sua testa e molti cacciatori sono alle prese con il caso. Te l'ho detto non si stanno arrendendo né stanno sottovalutando il problema. Avrà ciò che merita."
"Non è sufficiente!" sbottò "Quanti altri innocenti dovranno morire prima che i federali lo trovino? Quante vite innocenti dovranno ancora essere spezzate?"
"Lo so che sei arrabbiato..."
"Claudia" mormorò avvicinandosi di più "Lui è entrato in quella scuola come se niente fosse e gli ha sparato..."
"Lo so"
"E aveva già una taglia addosso!" serrò la mascella inspirando profondamente per attenuare quell'eccesso d'ira. Il silenzio calò di nuovo tra i due, la donna abbassò lo sguardo a disagio, evitando quei due penetranti ed eloquenti occhi del colore delle foglie in primavera.
Nutriva un rispettoso senso di compatimento nei suoi confronti, ma lei non era che una poliziotta qualunque e in quanto tale aveva le mani legate. Il caso Miller era scivolato nelle mani dell'FBI che seppur sollecitata in più di un'occasione non lasciava trapelare molto alle forze locali.
"Ci vediamo sabato prossimo" mormorò ad un tratto facendo sì che ella sollevasse lo sguardo di scatto. La figura slanciata del ragazzo si stava allontando compostamente verso la porta, un portamento fiero e altezzoso, terribilmente attraente.
"Aspetta" esclamò quando ormai aveva raggiunto la soglia. Si voltò con un sopracciglio inarcato e la donna lo incitò ad avvicinarsi ancora.
"C'era un cacciatore di taglie una volta, non molto tempo fa devo dire."
Egli corrugò la fronte di fronte a quel bisbiglio concitato.
"Non l'ho mai visto ma molti criminali di grosso calibro sono stati sbattuti al fresco grazie a lui. Alcuni erano narcos."
A quelle parole assottigliò gli occhi in una ruga di circospezione.
"Chi è?"
"Qui tutti lo conoscono come Licorice, ma non abbiamo più alcun recapito. In effetti sono mesi che non si fa più vedere."
"E come dovrebbe aiutarmi questa chicca, Claudia?" domandò sarcasticamente.
"Non è tra i cacciatori che stanno cercando Nava, ma se tu provassi a contattarlo e a ingaggiarlo..." Rudy abbassò lo sguardo crucciato. "Saresti già a metà strada"
A metà strada.
Silenziosamente rimuginò su quelle parole filtrando pian piano ogni perplessità, ponderando quella nuova idea scettico ma indubbiamente intrigato e a malincuore il nugolo di speranza che covava si era leggermente espanso.
"Davvero è così in gamba?"
"É una leggenda."
Licorice
Masticò questo nome curioso e inevitabilmente, mentre lo faceva, si era già arreso.
Che la caccia al cacciatore di taglie inizi.
angolo autrice: non posso stare così tanto lontana dalla scrittura, quindi dopo aver abbozzato una sinossi in questi giorni eccomi di nuovo con una nuova storia. Un sequel con protagonista Rudy Miller e la sua missione. Fidatevi, ne vedrete delle belle in questa storia.
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Licorice
Teen FictionRudy Miller é talmente disperato da mettere una taglia su un cacciatore di taglie. Il suo nome d'arte è "Licorice" ed è il migliore cacciatore di taglie di Sacramento ma è introvabile e a Rudy serve il suo aiuto per trovare Angél Nava: l'assassino d...