Mi scuso per eventuali schifesse ortogragiche
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Buona lettura!Jimin lo scrutava con la coda dell'occhio, non era sicuro che lui apprezzasse davvero.
E infatti Yoongi odiava quel tipo di arte... sempre che la si potesse definire tale.
"E questa significa..." chiese indicando con gesto elegante la confusione maleodorante di vegetali sul pavimento.
Jimin si protese in avanti per leggere la targhetta con le informazioni.
"Gli steli rotti simboleggiano le difficoltà degli agricoltori di fronte alla dominazione crescente dell'industria."
Yoongi sbatté le palpebre. "Ah." Continuò a far buon viso a cattivo gioco anche quando esaminò quello che sembrava uno dei cumuli di concime organico di sua nonna.
"Vediamo la prossima." Jimin gli fece scivolare la mano nell'incavo del gomito per trascinarlo verso l'ennesima, dubbia installazione.Splendido. Un intreccio di filo spinato arrugginito.
"E questo rappresenta il groviglio della vita moderna?"
"No, la condizione dei rifugiati."
Yoongi annuì. "Mia sorella è portavoce di un ente benefico per donne e bambini che spesso si occupa di rifugiati e famiglie evacuate."
"Alla sua età?"
In realtà, YuJin non era poi molto più giovane di Jimin.
"Da quando aveva tredici anni." La voce del fratello era piena d'amore e ammirazione. "Ha testimoniato davanti al Commissariato dei Clan Uniti per i rifugiati quando aveva diciannove anni. Forse avrei dovuto scoraggiarla dallo studiare scienze politiche, ma quando una dodicenne legge Il principe di Machiavelli per poter dare qualche dritta al fratello maggiore, che altro ci si può aspettare?"Jimin lasciò che fosse lui a guidarlo verso l'opera successiva.
Si trattava di un'installazione video con una varietà di volti sfocati che si contorcevano a turno. Yoongi la osservò con la stessa espressione affabile che si era stampato sul viso appena entrati.
Sei davvero un uomo cortese, ma un pessimo giocatore di poker.
Jimin si alzò in punta di piedi per sussurrargli all'orecchio.
"Questa è davvero orrenda. Le dispiace se ce ne andiamo adesso?"
"Non si sta divertendo." Gli brillarono gli occhi.
"Quando mi divertirò, lo capirà."
"Davvero?" Voltò la testa e i loro volti quasi si toccarono.
Jimin deglutì a fatica. Pensò che fosse sul punto di baciarlo, ma lui invece serrò la mascella. Forse le dimostrazioni d'affetto in pubblico erano contro l'etichetta in vigore a Taegu
"Chiamerò BamBam per farci venire a prendere."
"No, la prego!" Non voleva che nessuno si intromettesse in quello che si stava rivelando un pomeriggio molto interessante. "È una bella giornata...facciamo due passi"
"Dove?"
"È una sorpresa." rispose Jimin trasciandolo fuori dalla galleria
Una volta arrivato sul marciapiede sollevò il viso.
"Ah, il sole. Ci ripaga di un inverno lungo e deprimente."
"Un ragazzo americano come te dovrebbe prendere un sacco di sole."
Jimin si picchiettò il viso. "Non con questa carnagione. Il resto della mia famiglia ha capelli scuri e pelle olivastra, ma io tendo a ustionarmi."
"Non c'è da meravigliarsi che abbia una pelle tanto bella. Devi stare attento quando verrà in Corea la prossima volta, il nostro sole può essere molto forte anche quando sembra innoquo."
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Atelier [Yoonmin]
FanfictionLa sua sorellina si sposa e Min Yoongi corre a New York per conoscere il futuro cognato MA rimarrà incantato dallo stilista che si occuperà dell'abito da sposa della sorella: Park Jimin. Un giovane ragazzo con i capelli neri ed estrose labbra rosse...