Jimin uscì dal bagno con il costume che aveva comprato l'estate precedente su un sito web dedicato allo stile pin-up.
Era realizzato con un tessuto punteggiato da ciliegie rosse ed era semplicemente uno slip gli copriva a sufficienza il sedere tornito. Quel costume lo faceva sentire molto sexy.
Ed era così che lo vedeva anche Yoongi.
"La nuotata è cancellata. Restiamo qui."
"Oh, no, invece."
Il principe tentò di afferrarlo, ma Jimin indietreggiò. "Se aspettiamo ancora un po', sarà troppo buio per nuotare."
Lui si accigliò. "Va bene. Ma hai qualcosa per coprirti?"
Jimin inarcò un sopracciglio, sconcertato. "Fuori non fa freddo." Poi capì la ragione del suo malcontento. "Hai paura che i marinai mi fischino dietro! Non preoccuparti, il capitano pretende la massima disciplina dall'equipaggio."
"Disciplina o meno, sono pur sempre maschi. E un uomo dovrebbe essere morto per non notarti... incluso il buon comandante."
"Rilassati, e aiutami con la protezione solare, piuttosto."
Gli porse un tubetto di crema.
"Rifiuti le mie avance e adesso vuoi che te la spalmi su tutto il corpo? Che persona crudele." Protestò ma aprì la confezione e ne spremette un po' sul palmo della mano.
"Se non lo fai qui, dovrai farlo davanti ai marinai." Jimin si alzò i capelli e li fissò con un piccolo fermaglio.
Yoongi borbottò, ma fece come gli aveva chiesto. "Hai proprio bisogno della protezione con questa pelle così chiara. Come ha fatto uno come te a evitare le lentiggini?"
Jimin rise. "Una volta ero un fanatico del kpop. Sai, ascoltavo musica di idol e boyband tutto il giorno, usavo chili di trucco e un'infinità di ombretti. Oh, e avevo anche i capelli rosa."
Yoongi lo fece voltare. "Ti... ti sei tinto questi splendidi capelli neri di rosa?"
Jimin scoppiò a ridere.
"Ma sei perfetto così come sei."
Jimin si trattenne dal ridere di nuovo.
Sapeva di avere molte qualità, ma la perfezione non era una di queste. "Non ero un'adolescente facile. Non volevo frequentare i corsi universitari che mio padre aveva scelto per me e non volevo diventare un segretario come desiderava mia madre. Passavo le giornate a sognare a occhi aperti e a disegnare vestiti per quella che credevo sarebbe stata la mia boyband."
E, visto che era arrivata l'ora delle confessioni, gli raccontò anche il resto.
"Mia madre mi tormentava di continuo perché perdessi peso".
Yoongi sollevò un sopracciglio con fare interrogativo, ma non si azzardò a fare commenti.
"Anche se non sono proprio pelle e ossa anche adesso..."
"Te l'ho già detto, sei perfetto. Rotondo, liscio e... voluttuoso."
"A quei tempi avevo una trentina di chili di perfezione in eccesso. Sembravo un'oliva nera, basso e grasso."
"Io adoro le olive."
"Anch'io. E adoro la pasta, i cannoli, la carne di maiale, il pollo fritto e tutti i piatti coreani che mangiavamo tre volte al giorno." Scosse la testa e rise. "I miei fratelli potevano ingozzarsi perché erano poliziotti o pompieri o stavano frequentando l'Accademia. Io me ne stavo a scuola seduto tutto il giorno e anche la sera quando ascoltavo i miei CD."
"Allora che cosa hai fatto?"
"Mi sono stufato del rosa. Lo indossavo ogni santo giorno, persino a Natale. Quando gli abiti colorati si sono consumati, mia madre si è rifiutata di comprarne altri. Disse che se volevo sembrare un idol tanto valeva che usassi i vestiti delle prostitute."
Lui gemette.
"Sì, lo so. Il tatto non è mai stato il suo forte, ma aveva ragione. Così ho preso un po' di soldi e sono andato in un negozio di seconda mano. E sul manichino ho visto un abito meraviglioso azzurro polvere con la vita sottile, il corpetto aderente e i pantaloni magnifici...anni Cinquanta."
"E te ne se innamorato."
"E mi sono innamorato anche della moda vintage. Ma se volevo entrare in quel vestito dovevo perdere un po' di peso e se volevo imitare quel modello dovevo imparare a cucire. Mi ha insegnato Seokjin, il resto è storia."
Yoongi lo prese tra le braccia con dolcezza. "Vieni, lascia che ti mostri la sorpresa che il capitano e io abbiamo preparato per questo pomeriggio."
"È impossibile che tu possa stupirmi ancora di più."
Quell'ultima giornata era stata il culmine di un viaggio sbalorditivo.
"C'è ancora una cosa, se prometti di non svenire per lo choc." Yoongi prese i loro accappatoi e un paio di asciugamani e Jimin sperò che l'acqua non fosse troppo fredda.
Salirono sul ponte e la barca rallentò superando una massa rocciosa. "Eccoci qui. Pronto per la nuotata?"
Lui si tuffò per primo e poi lo aiutò a scendere dalla scaletta.
Al contatto con l'acqua Jimin rabbrividì e Yoongi s'accorse della sua smorfia. "Com'è?" Sembrava notare tutto di lui, anche i dettagli più insignificanti.
"Freddina, ma mi abituerò."
"Raggiungiamo quella roccia. Il comandante assicura che a volte si riescono a vedere pesci molto interessanti laggiù."
"È bellissimo, Yoongi. Non mi sono mai tuffato da una barca per nuotare al largo." Immaginare decine di metri di mare aperto sotto di lui quasi lo spaventava, poteva esserci qualunque cosa là sotto.
"Yoongi!" strillo, e cominciò a schizzarlo con l'acqua.
"Smettila!"
"Di fare cosa?"
"Di farmi il solletico ai piedi."
"Jimin, sono a un paio di metri da te. Come faccio a toccarti i piedi?"
Jimin sentì qualcosa di liscio sfiorargli la caviglia e strillò ancora.
"Eccolo!"
Si lanciò verso Yoongi e scorse una pinna dorsale sotto di loro. "Oh, mio Dio! Ci sono gli squali qui?"
L'uomo l'attirò a sé e guardò lo yacht. L'equipaggio indicava nella loro direzione, ma sorrideva invece di urlare per l'orrore.
Jimin guardò meglio.
"Delfini" sussurrò.
Erano circondati da un gruppo di delfini, i corpi lisci scintillavano argentei nell'acqua limpida.
"Li avevi mai visti così da vicino?"
"Solo in barca da una certa distanza... non ho mai nuotato insieme a loro."
"Cosa facciamo?"
"Visto che non assomigliamo a un banco di acciughe, penso che possiamo stare tranquilli. Vieni." Lo prese per una mano e inspirò a fondo, Jimin ebbe solo un attimo per fare lo stesso prima che lui lo trascinasse sott'acqua.
In un istante si ritrovarono immersi in un altro regno. Nonostante le rassicurazioni, Jimin afferrò Yoongi quando diverse centinaia di chili di carnivoro marino passarono accanto a loro. Lui gli batté sul braccio e indicò: mamma delfino e il suo piccolo li stavano osservando, le loro ampie bocche sembravano ridere in silenzio degli strani mammiferi introdottisi nel loro territorio.
La madre spinse il piccolo verso di loro, ma Jimin stava finendo l'aria così i due umani tornarono in superficie e lo stesso fece il cucciolo che li spruzzò con uno sbuffo d'acqua proveniente dallo sfiatatoio sulla sua testolina.
Mamma delfino spuntò un secondo dopo, squittendo allegra.
"Possiamo toccarli?" Jimin aveva visto un documentario in cui si spiegava che era rischioso infastidire una madre con il suo piccolo.
"Fammi vedere." Yoongi tenne le braccia aperte e cominciò a canticchiare per loro in coreano, come se avesse a che fare con un neonato.
Il piccolo gli si avvicinò, rispondendo con picchi di ultrasuoni.
"Okay, adesso sei l'uomo che sussurra ai delfini?"
Lui intrecciò le dita alle sue e l'attirò a sé. "Ai delfini coreani piace ascoltare la loro lingua madre."
Tenendolo per il polso come se fosse un bambino che accarezza un cane, Yoongi fece scivolare le loro mani sul dorso del delfino.
La sua pelle era liscia e gommosa, ma calda e viva.
La mamma emise qualche squittio e il suo corpo vibrò come il coperchio di un pianoforte durante un potente accordo. Poi toccò Yoongi, evidentemente il testosterone del principe non era stato depotenziato dall'acqua marina. Yoongi si ancorò alla sua pinna dorsale e la delfina si allontanò accompagnata dalla sua risata che riecheggiò fino a raggiungere Jimin. Anche i marinai ridevano e parlavano eccitati tra loro.
"Yoongi!". Jimin gridò in preda al panico prima di ricordarsi che il piccolo era ancora lì, vicino a lui.
Yoongi sembrava un dio. Sembrava del tutto a suo agio con la delfina e sorrideva mentre lei lo trascinava per l'insenatura. Era giovane e spensierato, probabilmente come lo era stato prima che il peso di crescere la sorella e guidare da solo un intero branco cadesse sulle sue spalle.
"Jimin! Hai mai visto una cosa simile?"
L'omega scosse la testa.
No, non l'aveva mai vista.
Di tutte le cose meravigliose che aveva ammirato da quando era arrivato in Corea, lui era la cosa più bella. Con un completo elegante, mentre nuotava, oppure nudo... Jimin amava tutto di lui.
Il suo cuore sussultò per ragioni e per motivi che non riguardavano affatto il piccolo delfino che gli picchettava sul petto per attirare la sua attenzione.
Il suo sorriso svani e lasciò il posto a una specie di smorfia: Jimin si trovava in guai grossi. Aveva capito che Yoongi era una persona speciale nell'istante in cui aveva posato gli occhi su di lui, ma ora sapeva che le sue qualità andavano ben oltre quella perfetta pelle liscia.
Il principe gli mandò un bacio e il suo cuore batté più veloce prima di affondare.
Ancora tre giorni e poi sarebbe tornato a New York... come diceva la canzone di quel musical? Oh, sì, più triste ma più saggio. Be', doveva farsi furbo e alla svelta. Innamorarsi di uno degli scapoli più appetibili del mondo era di sicuro l'idea più stupida che avesse mai avuto.
Yoongi tornò sfrecciando verso di lei, trainato dalla delfina. Si fermò quasi planando, ridendo di gioia mentre lei lo punzecchiava in segno di saluto prima di raggiungere il suo piccolo e seguire il resto del gruppo.
"Ah, Jimin! È stato magnifico. Era come volare, non ho mai provato niente del genere."
Lo prese tra le braccia per un profondo bacio che guadagnò altre acclamazioni da parte dell'equipaggio. "Be', mi è successo solo con te."
Oh, cazzo, sono rovinato.
Si stampò un sorriso sulla faccia.
Yoongi non notò l'espressione tesa di Jimin mentre lui si detergeva il viso. Gli cinse la vita e gli diede un altro bacio.
"Stai diventando un po' troppo rosso. Torniamo sullo yacht? Non voglio che ti stanchi troppo."
Salì per primo sulla scaletta e poi lo aiutò a tirarsi su. Premuroso, l'avvolse subito con un enorme asciugamano scaldato dal sole.
Lo guidò lungo il corridoio, aprì la porta della cabina e gli fece cenno di entrare come fosse il maître di un ristorante elegante.
Jimin d'impulso gli cinse la vita. Lui l'accolse tra le braccia e posò il mento sulla sua testa. Insieme erano perfetti e quello non era solo un abbraccio, era molto di più.
Rimasero così per quelli che sembrarono parecchi minuti.
Jimin desiderò che non finisse mai, ma senza volerlo tremò.
Lui si ritrasse, il viso serio. "Vieni" mormorò all'orecchio dell'omega. "Laviamo via il sale dai tuoi splendidi capelli, poi faremo un riposino."
Lo seguì in silenzio e lui l'aiutò a entrare nella doccia. Gli insaponò i capelli e con le dita forti gli massaggio con delicatezza la testa.
Yoongi riusciva a essere sensuale anche senza fini palesemente erotici, Jimin aveva paura di spezzare quel muto incantesimo.
Yoongi si lavò in fretta, uscì per primo e s'infilò in un accappatoio di spugna bianca. Poi prese uno spesso asciugamano e gli tenne la mano mentre usciva dalla doccia, quasi che Jimin stesse scendendo da una carrozza.
Il corvino rimase li, passivo, mentre lui gli asciugava tutto il corpo. Alla fine gli fece indossare un altro accappatoio.
"Nessuno aveva mai fatto tutto questo per me."
Lo faceva sentire al sicuro, come se fosse fragile e prezioso.
"Prendermi cura di te è un piacere. Sempre."
Sopraffatto dalla stanchezza, con la testa pesante per la giornata trascorsa sotto il sole, Jimin all'improvviso sbadigliò.
"Oh, scusa."
"Vieni a letto. È ora di riposarsi." Lo fece distendere e gli rimboccò le lenzuola, baciandolo sulla fronte.
"<E tu?"
"Non sono stanco. Devo sentire Jungkook per vedere se qualcosa richiede la mia attenzione."
"Bene." Gli prese la mano e la strinse. Yoongi baciò le piccole dita. "Ma guardati, continui a sbadigliare. Non preoccuparti, ti sveglierò io, così non perderai la cena. Mi prenderò sempre cura di te." Gli lasciò andare la mano e una volta uscito, chiuse piano la porta dietro di sé. Lasciando Jimin a sprofondare nei suoi pensieri
Cosa intendeva? Quel sempre era solo per pochi giorni ancora, giusto?🌸🌸🌸Benvenuti nella serra🌸🌸🌸
Ciao fiori!!!
Allora ecco qui il 12/15!
Ebbene sì ci avviciniamo alla fine e si, sto accelerando i tempi così da poter concentrarmi sulle pubblicazioni di "LA BESTIA" e sull inizio delle prossime ff in lista di attesa.
Finita questa si partirà con questioni di affari.Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Stellina e commento.
Ci vediamo domani!!! (Forse)
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Atelier [Yoonmin]
FanfictionLa sua sorellina si sposa e Min Yoongi corre a New York per conoscere il futuro cognato MA rimarrà incantato dallo stilista che si occuperà dell'abito da sposa della sorella: Park Jimin. Un giovane ragazzo con i capelli neri ed estrose labbra rosse...