Isabel

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Lenzuola di cotone rosa. Tende con dei fastidiosi girasoli stampati sopra. Capelli biondi che gli solleticano il naso, ne ha forse qualcuno anche in bocca. Vorrebbe muoversi ma non può perché una liscia gamba lunghissima lo blocca più o meno all'altezza della vita. Dita adornate da anelli di metallo freddo sono spaventosamente vicine al suo inguine. È nudo, sudato ed il corpo accanto a lui - o per meglio dire sopra di lui - è altrettanto nudo e sudato. È facilmente intuibile cosa sia successo in quella stanza.

«Perché sei sveglio? Dormi ancora un po'.»
«Devo andare.»
«Prima mi scopi e poi te ne vai? Non è molto carino...»
«Scusami, non mi ricordo nemmeno come ti chiami.»
«...!»
«Ah giusto, giusto.»
«Mi chiamerai?»
«Mi dispiace, quando uscirò da qui avrò già dimenticato il tuo nome.»

***

Gli capita spesso di avere dei flash durante il sonno. Non sono veri e propri sogni, sono più che altro frammenti di ricordi, episodi del passato. A volte sono anche a luci rosse, ma di questo evita accuratamente di farne parola con Simone.
Non gli era ancora capitato però di sognare quel particolare momento. Ricorda vagamente le lenzuola rosa, le tende con i girasoli, e quella ragazza bionda con le gambe lunghissime, ma per quanto si sforzi, proprio non riesce a farsi tornare in mente il nome. Qualcosa con la P forse, o con la S. Stefania? Sabrina? Patrizia? Non lo sa.

Le aveva detto che avrebbe dimenticato il suo nome una volta uscito dalla stanza e... beh è stato proprio così.

Dovrebbe imitare Simone, placidamente addormentato accanto a lui e tornare a dormire. Lo aspetta una mattinata alquanto impegnativa e non è proprio il caso di presentarsi con una faccia spaventosa per la mancanza di sonno.
È piuttosto emozionato per il giorno dopo, è un evento piccolo, una cosa a livello provinciale, ma si sente proprio fiero del suo ruolo di presidente di giuria.
I presidi delle scuole in concorso hanno mandato il materiale ad Eleonora e lui e la bionda hanno passato un pomeriggio intero a leggere e votare i vari componimenti ed alla fine, sommando i suoi giudizi a quelli degli altri membri della giuria, hanno stabilito le tre classi vincitrici.

Simone non è stato affatto felice del loro pomeriggio di lavoro insieme.

A Manuel fa sempre sorridere la gelosia nei confronti della sua assistente. Lo ama talmente tanto, non gli salterebbe mai in mente di tradirlo, eppure nonostante sia completamente suo, Simone continua a sentirsi insicuro. Chissà se gli passerà una volta messa la fede al dito.
Manuel ci ha pensato spesso. Forse dovrebbe sentirsi spaventato o in ansia al pensiero di sposarsi, ma è così sicuro dei suoi sentimenti che niente potrebbe fargli cambiare idea.

La sua vita sta andando esattamente come ha sempre voluto. Ha un lavoro che ama, il rapporto con sua madre è diventato ancora più stretto di quanto non fosse prima, Alvise è ancora l'amico più fedele che si possa mai trovare, ha due terremoti a quattro zampe che gli riempiono i vestiti di peli ed il cuore di affetto ed in tutto questo ha pure la fortuna di passare il resto dei suoi giorni con la sua anima gemella.

Cosa può andare storto?

***

La premiazione del concorso "Un poeta per amico" si svolge nella sala conferenze di un hotel del centro.
Hotel Excelsior o qualcosa del genere, Manuel non ha capito bene il nome, ma comunque ci pensa Eleonora a queste cose, fortunatamente non deve preoccuparsene.

È nervoso come se fosse lui quello in gara, come se qualcuno dovesse giudicare il suo lavoro e per questo che mette una gran fretta alla sua assistente e finiscono per arrivare con mezz'ora di anticipo sul luogo dell'evento.
Manuel, con i suoi fogli e la penna che gli ha regalato Simone come portafortuna, si siede al suo posto mentre un gruppetto di maestre ed alunni iniziano ad entrare.

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