Ero appena entrata a casa di Jamie e mi stavo guardando intorno; c'era uno specchio enorme sopra il mobile davanti alla porta d'ingresso, dove vedevo il mio riflesso.
Ecco appunto...il mio riflesso.
Colui che sta sprizzando nuvolette, chiaramente visibili, da cui escono piccoli alieni ad informare la gente della mia ansia imminente.
Tranquilla Tessa. Tutto andrà bene...
-Quindi...eccomi. -dico imbarazzata.
-Eccoti...-Senti io... Volevo solo sapere... Beh... Io sono qui perché ti dovrei aiutare a studiare, ma io sto al terzo anno e tu al quinto. Non so come posso aiutarti...
-Eh in effetti... È che non ci ho pensato subito... Semmai potremmo fare qualcos'altro...
Perché quando qualcuno parla e per caso nella frase c'è un doppio senso io vado a pensare sempre al senso sporco a cui la gente non allude? Bah...
-Nel senso... Qualcos'altro ma non... Cioè non sesso... -dice Jamie quasi mi leggesse nella mente, ma forse ha semplicemente letto la mia espressione... E poi aggiunge frettolosamente:-non che non voglia farlo... Cioè sei bella, ma non intendevo quello...
-Jamie. Jamie va bene- dico ridendo.
-Scusa è che sono un po' nervoso...È carino che lui sia nervoso, voglio dire Simon il bellissimo puttaniere non lo sarebbe, ma Jamie il bellissimo dolcioso può tutto!
Allora lui mi guida verso la sua camera e non appena entriamo inizia a squillarmi il telefono.
-Scusa un attimo-dico a Jamie.
-Pronto?
-Piccola?
-Simon dimmi.
-Ti va di passare da me proprio...tra 10 minuti?
-Tra 10 minuti non posso, sono appena arrivata a casa di un amico e non mi sembra carino andare via subito.Intanto guardo Jamie e lui mi rivolge uno dei suoi sorrisi genuini.
-Allora stasera?
-Stasera è okay.
-Bena allora a dopo, piccola.Attacco e torno a guardare Jamie, che mi sta guardando a sua volta. Ci perdiamo nei nostri occhi e quando decido che è abbastanza (sia chiaro non lo è mai, ma sembrerei idiota a fissarlo ancora) quasi non riesco a distogliere lo sguardo.
-Allora... Che si fa? -domando.
-Se vuoi possiamo uscire, visto che non si fa niente con la scuola.-Perfetto, andiamo al parco?
-Perfetto....
-È bello qui, mi rilasso e riesco a togliere dalla testa i pensieri che odio.
Dico aspirando l'ultimo tiro della mia sigaretta per poi buttarla a terra e buttare fuori il fumo.
La nuvoletta di fumo, che abbiamo creato entramabi contemporaneamente, si allontana per poi dissolversi lentamente.
Fino a mischiarsi con l'aria, e senza lasciare traccia.-Già anche io vengo sempre qua con il mio migliore amico Michol, e sempre su questa panchina.
-No! Questa è la mia panchina personale!
-Condividiamo?
-Affare fatto. -dico dandogli il cinque.-La nostra panchina... -dice Jamie pensieroso.
Io lo osservo e in lui vedo un non so che di puro... Come se lui fosse un angelo... Forse è il suo viso dai tratti dolci e delicati che mi frega.
Perché se me lo immaginassi come un angelo, riesco ad immaginarmelo solo come un angelo interamente bianco, con le ali bianche sporche di sangue.
Lui è ferito in qualche modo, lo leggo nella sua espressione. È come se tra persone ferite ci si potesse riconoscere e capire l'un l'altro.
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A volte capita II Jamie Campbell Bower
FanfictionE se le cose fossero diverse? Se invece di un badboy noi qui avessimo una badgirl? E se questa badgirl si chiamasse Tessa e si innamorasse di Jamie Campbell Bower? Lei, Tessa Kavanagh, uno spirito libero senza punti di riferimento apparte la sua m...