Hermione si era appena svegliata dal lungo sonno, era quasi sera. Come aveva consigliato Lupin si era riposata, ed aveva dormito veramente bene in quel letto che quasi le dispiacque svegliarsi, ma preferiva di gran lunga essere produttiva.
Si stiracchiò giusto un po', si alzò dal letto ed andò nel bagno del corridoio. La casa era completamente silenziosa, forse ancora dormivano pensò.
Colse l'occasione per farsi una doccia calda e rilassante, giusto per svegliare il corpo dal sonno e riscaldare i muscoli, dato che in quella casa faceva abbastanza freddo.
Mentre era sotto l'acqua pensava a come avrebbe fatto a recitare la parte di Bellatrix in mezzo a una moltitutine di goblin intenti a guardarla astutamente: sbatté la testa al muro, come le era venuta in mente quell'idea malsana che l'avrebbe solo portata al macello. Bellatrix non era affatto come lei nei comportamenti, anzi, erano completamente l'opposto: lei era più graziata, gentile ed aveva un sorriso in serbo sempre per qualcuno, invece la donna sembrava perennemente irritata, era crudele, manesca e scoordinata.
Decise di non pensarci, voleva lasciare per qualche momento i pensieri sulla guerra e liberarsi la mente, pensando a se stessa.
Uscì dalla doccia, mise una felpa pulita e dei pantaloni a tuta comodi, dei calzini neri e si fece una cipolla disordinata ai capelli che aveva asciugato con la magia. Ritornò nel corridoio, le porte delle altre stanze erano chiuse, sperò che stessero tutti dormendo, almeno avrebbe avuto un po' di pace da sola.
Come un'illuminazione, rimuginando a quello che era accaduto soltanto poche ore prima, Hermione si ricordò che doveva ringraziare Malfoy, per quello che aveva fatto quella notte.Si alzò, doveva essere pazza, assolutamente pazza, ma lo fece; uscì dalla stanza ed andò davanti alla porta chiusa di quella del biondo. Prima di bussare fece qualche respiro profondo, le mani le sudavano terribilmente, talmente tanto che dovette strusciare i palmi sui pantaloni più e più volte.
Poi lo fece, "tok tok" era l'unico rumore che per quei pochi secondi riempié il silenzio della casa. Sentì un suono di consenso leggero, così aprì la porta: lui si stava sfilando la maglia dalla testa, era di spalle, ma davanti a lui c'era uno specchio che le permetteva di vedere ogni singola parte del suo corpo.
Dio, avrebbe giurato di poter morire lì in quell'istante.
Non era giusto, era troppo sexy, come se la sua bellezza fosse una calamita, o un veleno, che non lascia via di scampo a chi ne usufruisce, spargendosi attraverso le vene, irradiandosi nelle braccia, nelle gambe, nello stomaco talmente tanto velocemente e intensamente da far prendere una scossa alla pelle, al collo dove poteva sentire pulsare il suo cuore velocemente, ai capelli con un leggero brivido tanto da provocarle la pelle d'oca alla schiena.
Era strano, il suo corpo aveva reagito veramente così alla vista di Draco Malfoy a petto nudo? Eppure lo aveva visto molte volte, forse l'unica differenza era che ora stavano solo loro due da soli in una stanza, niente mangiamorte, niente medicine, niente di niente, liberi come il vento.
"Oh, la Granger che viene nella camera del lupo!" disse lui con un ghigno, ed Hermione sussurrò tra se e se un insulto poco carino nei suoi confronti, mentre chiudeva la porta dietro le spalle. "A cosa devo questa piacevole visita?"
Hermione fece qualche passo avanti, pensò che non fosse mai stata più imbarazzata prima di quel momento; si strinse le maniche della felpa con le dita sudate, tirò velocemente una ciocca di capelli dietro l'orecchio, il tutto guardando costantemente per terra.
Draco si voltò andando a prendere la maglia del pigiama sul letto, la indossò e poi incrociò le braccia guardandola, "allora? Che c'è?"
"Io.. Ehm, volevo solo..." Hermione si impicciò con le parole, stringendo le labbra subito dopo. "Volevo ringraziarti" sospirò.
Il biondo, d'altro canto, si sforzò per non scoppiare a ridere, la credeva ridicola, ma poi la guardò meglio: si mordeva il labbro imbarazzata, poteva vedere il rossore delle sue guance, la trovò carina, dolce, bella e, anche se il suo subconscio gli diceva di deriderla, non ce la faceva, era così fragile in quel momento che pensava di spezzarla anche solo guardandola.
Hermione Granger era senza dubbio bella, non si truccava, non si valorizzava come invece molte ragazze della sua età facevano, ma nonostante ciò era comunque più bella di chiunque invece lo faceva, nella sua naturalezza.
Si avvicinò a lei, si accorse facilmente che cominciò a trattenere il fiato, mentre mordeva quel labbro ancora più forte. Quando arrivò vicino a lei, a poca distanza dal suo corpo piccolo, posò due dita sotto il suo mento facendole alzare il viso, "e per quale motivo?"
"Questa notte, sei stato.. gentile a diciamo salvarmi" sussurrò, gli occhi di ghiaccio riusciva a vederli nonostante fuori fosse calata la sera, e brillavano. "Volevo ringraziarti per questo"
Draco alzò le sopracciglia, sorpreso: non si aspettava un gesto così da lei, nei suoi confronti, ma a quanto pare ancora non la conosceva bene.
Rimase a guardarla, le lentiggini sul suo naso, poteva dire di adorarle, la rendevano ancora più bella, e le labbra ormai rosse e gonfie... si fermò. I suoi pensieri stavano prendendo una piega sbagliata, non doveva assolutamente pensare oltre, e fermarsi lì dove si era fermato in tempo.
La vide sospirare, per poi avvicinarsi di più a lui, fino ad avvolgere le piccole braccia intorno al suo busto e poggiare la guancia sul suo petto.
Il calore del suo corpo lo invase, così come il suo odore dolce. Sentì dei brividi alla schiena, erano strani, eppure lei non stava facendo niente, lo stava solo.. abbracciando.
Rimase a guardarle la testa, pensando se abbracciarla anche lui o meno: quasi gli fece ridere quella situazione, di solito non aveva difficoltà a comportarsi con le ragazze, ma in quel momento, era così difficile scegliere cosa fare o non fare; era come se avesse dovuto prestare attenzione a come la toccava, come se si potesse spezzare ad ogni singolo movimento; sembrava fatta di porcellana, era preziosa, troppo preziosa per lui.
Le toccò delicatamente la schiena, poteva sentire anche attraverso la felpa la curva femminile e casta della sua colonna vertebrale.
Ma lei si staccò troppo presto, non lasciandogli il tempo di scaldarsi ancora di più con il suo calore. Lo guardò di sfuggita, prima di fare qualche passo indietro.
"Ok.." sussurrò lei, continuando a camminare all'indietro fino ad arrivare alla porta; si voltò per aprirla, ma il richiamo di Malfoy la fermò. Sorrise, in qualche modo sperava che lui l'avrebbe fermata, e per qualche strana ragione se lo aspettava anche.
Si girò, "si?"
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Veleno; Dramione
RomanceEra entrato in lei come un veleno, e lo sapeva, scorreva nelle sue vene intrappolandola in una gabbia; era diventato letale per lei, così talmente assorbito nelle sue ossa che ormai la sua vita dipendeva da lui. Ma lei.. lei gli era entrata nell'ani...