Era una sera molto movimentata: tra i suoi pensieri e la bufera che si stava svolgendo al di fuori di quelle mura, Hermione non riusciva a dormire.
Era stretta alle coperte del letto, quasi come se fossero il suo unico appiglio, e il suo corpo tremava dal gelo, ogni volta di più quando il rumore del tuono le giungeva alle orecchie: lei aveva sempre avuto paura dei tuoni, qualsiasi cosa che riguardasse scariche elettriche e rumori così forti le faceva venire i brividi; ogni volta aveva l'impressione che la colpissero.
Perciò quella sera era proprio impossibile riuscire ad addormentarsi. La paura la teneva allerta e quegli ultimi momenti accaduti nella casa non le lasciavano spazio in testa: era tutto così frustrante e fastidioso.
Uno sbuffo uscì dalle sue labbra tremanti. Si alzò ed uscì dalla sua camera legando i capelli in una cipolla molto disordinata, senza forze andò davanti la porta di Harry, convinta di entrare nel suo letto e restare abbracciata al suo corpo fino alla mattina seguente, scacciando via la paura dei tuoni.
Ma poi ricordò. Non poteva presentarsi da lui, per quanto volesse stringersi tra le sue braccia non poteva andare. Lui era arrabbiato, le aveva chiesto del tempo e dello spazio per pensare, e lei non poteva infrangere questa richiesta.
Rimase qualche minuto lì, ferma stretta tra le sue spalle a guardare la porta della sua camera. Ma per quanto fosse rimasta lì lui ancora non avrebbe cambiato idea, perciò decise di ritornare nella sua stanza, quando un altro tuono le rimbombò nei timpani.Istintivamente camminò velocemente verso la porta accanto, e sapeva benissimo chi dormiva al di là. Con un respiro profondo entrò silenziosamente, i piccoli piedi coperti dai calzini non facevano alcun rumore, in quel momento si sentì solo il cigolio del legno e uno spostamento di coperte.
Guardò la sua figura maestosa girata di spalle, la schiena si alzava e si abbassava lentamente, scoperta dal lenzuolo e dalla maglietta, i capelli morbidi che ricadevano delicatamente sul suo viso e sul cuscino.
Rimase incantata a guardarlo dormire, così bello e innocuo mentre riposava, sotto la luce della luna e avvolto dai suoi stessi muscoli che gli fornivano calore. Era grosso, talmente tanto da riempire almeno la metà del letto, ed era bello da morire.
Hermione decise di muoversi: silenziosamente si avvicinò al letto, lì dove per la prima volta aveva avuto più contatto con lui, lì dove lo aveva potuto finalmente stringere a se. Alzò leggermente le coperte per infilarcisi, si sdraiò e si accoccolò al cuscino, trattenendo costantemente il fiato dalla paura di svegliarlo.
Guardò alla sua sinistra, le sue spalle larghe non le permettevano di vedere il muro dietro di lui, i muscoli erano rilassati, la sua schiena leggermente curva a seguire il cuscino e poi il materasso, e la coperta che gli copriva soltanto dal basso ventre in giù, permettendole di vedere tutto se solo si fosse avvicinata di più.
Sospirò, perché l'istinto l'aveva fatta andare da lui?
Sentì le coperte muoversi, lasciarle una parte del corpo scoperta. Notò che lui si era spostato, si era girato a pancia in su con una mano dietro la testa tirando tutti i muscoli delle braccia.
Hermione si morse il labbro.
Era così dannatamente sexy.
Lo sentì respirare più forte, come se stesse sbuffando, mentre il suo petto e i suoi addominali erano allungati e la v del suo sotto ventre spiccava con la luce della luna.
Poi sentì un tuono, e tremò stringendo le ginocchia tra di loro. Prese la coperta, coprendosi più di quanto già non lo fosse.
"Hai paura dei tuoni, Granger?" sentì la sua voce roca aprirsi nel silenzio venuto dopo il frastuono, e quasi le sembrò che quel suo tono le fosse arrivato più forte alle orecchie che quel lampo.
Si morse ancora il labbro per l'imbarazzo. L'aveva sentita e voleva cacciarla dal suo letto? "Sta' zitto" disse a denti stretti, dandogli le spalle e stringendosi il lenzuolo al petto, cercando di addormentarsi chiudendo gli occhi.
"Bene.." sussurrò lui, lo sentì spostarsi sul letto, ma non seppe precisamente se anche lui aveva deciso di darle le spalle. "E allora per quale motivo sei qui?" le chiese lentamente.
Hermione strinse le labbra. Qualcosa doveva pur dire, o avrebbe fatto una brutta figura restando in silenzio, lasciandogli la libertà di pensare completamente quello che voleva lui.
"Si, ho paura" rispose, si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, "posso dormire qui?"
Draco non le rispose. Si avvicinò soltanto a lei lentamente, prendendole il ventre con la mano aperta lasciandole dei brividi, e trascinò il suo corpo attaccandolo al suo, così facilmente da non dover nemmeno sprecare il fiato.
Lasciò toccare il suo petto alla schiena di lei, incrociò le loro gambe e unì il suo fondoschiena al suo bacino, volendola sentire il più vicino possibile. Tenne il braccio fermo sul suo ventre, quasi come se potesse scappare da lui da un momento all'altro.
Un altro tuono riempì il silenzio creatosi, facendola tremare ancora. Strinse un'altra volta le ginocchia e le coperte tra le dita, non poteva evitarla quella reazione, la sua mente pensava soltanto a doversi sentire protetta da quel suono. Ma poi sentì le labbra di Draco baciarle la spalla, il collo e dietro alla nuca, rilassandola così con semplicità e facilità.
"Grazie.." sussurrò assonnata fin quando il sonno non la prese e si addormentò stretta a lui.

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Veleno; Dramione
RomanceEra entrato in lei come un veleno, e lo sapeva, scorreva nelle sue vene intrappolandola in una gabbia; era diventato letale per lei, così talmente assorbito nelle sue ossa che ormai la sua vita dipendeva da lui. Ma lei.. lei gli era entrata nell'ani...