12.

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«Se prova a fargli del male lo ammazzo»

Penso.

Il panico prende il sopravvento su di me, sono accecato dalla rabbia.

Afferrò una torcia dal mio zaino, e illumino il mio amico.

-"Ma che..."

Il mio migliore amico è ancora a terra addormentato, ma sopra di lui dondola un gancio, quasi fosse un amo da pesca gigante.

Una possente catena lo tiene agganciato al soffitto.

Punto la torcia su un altro punto, e tutto cambia. Vedo ancora, davanti a julian, il clown che mi saluto con la mano, e con un sorriso su quella sua faccia da prendere a schiaffi.

-"Dobbiamo farlo svegliare!" Dico a cristina e Arianna riferendomi al nostro amico.

-"Julian!!! Svegliati!!!" Urliamo in coro.

Ecco, finalmente si sta svegliando!

-"Non potete rovinare il nostro piano." Interviene Giorgia mollando un calcio in faccia a julian.

A egli gli ricade la testa sulle spalle, mentre un rivolo di sangue gli divide la faccia.

-"Nooooo!!! Brucerai all'inferno!" Urla cristina.

Passó neanche un secondo.

Un rumore metallico zitti la risata di quella nostra falsa amica, e le nostre grida disperate.

Poi più nulla.

Vuoto.

Macchie ovunque.

È successo tutto così in fretta.

Un gancio è piombato giù dal soffitto e ha trafitto violentemente la gola di julian, per poi tornare indietro e lasciarlo fluttuare a mezz'aria con quell'aggeggio che gli attraversava il collo.

Una cascata di sangue scendeva infinitamente a terra, dalla quale partivano centinaia di schizzi, che macchiavano i nostri volti, e i nostri vestiti.

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