Ci giriamo tutti di scatto verso dove abbiamo sentito la voce, ed illuminiamo tutti quel punto.
Niente... è vuoto...
Penso rapidamente, e mi viene in mente che potrebbe essere stata una trappola!
Sto per avvisare tutti, quando un urlo acutissimo di Beatrice ci fa sobbalzare.
Illuminiamo il suo posto e la vediamo essere trascinata in fondo ad altre stanze dal nulla.
È con la pancia rivolta verso il basso, ed ha le gambe alzate di poco da terra, ma nessuno gliele sta tenendo.
Sparisce dietro a un muro.
-"Bea!" Mi alzo piangendo e andando verso la direzione in cui è scomparsa.
-"Aaaaaaa!! Nooo per favore!" Sento urlare, poi si susseguono rumori di martellate sul muro.
-"Bea!! Dove sei?" Urlo in preda alla disperazione.
-"Davide, aiutami perfavo..." Un verso di quando qualcuno vomita la fa fermare.
-"Bea?" Abbasso la voce.
-"Beaa??" Urlo piangendo.
-"Chi cerchi?" Sento chiedermi da dietro la schiena.
Mi giro di scatto, e lo vedo...
-"Dov'è? Dove la hai portata?"
-"Calma. Sai che non sono stato io." Inizia a ridere, per poi continuare:
-"Quando è stata presa, io ero dietro di voi ad osservare la scena."
Lo dice come se si stesse divertendo, anzi, era chiaro che si stava divertendo!
Nel frattempo io rimango Stupito, ad occhi spalancati, e prima che io possa dire qualcosa, vengo preceduto.
-"Esatto, non sono l'unico a tormentarvi. Ci sono altre presenze in questa casa... in questa stanza... in questo momento..."
Vedo sbucare dietro il mostro un'altra ombra:
È tutta nera, sembra la morte, ha una veste con un cappuccio completamente nero, ma qualcosa luccica nel buio, sulla sua faccia.
Qualcosa di rosso è chiaramente visibile sul suo viso nascosto dentro al cappuccio.
Sono i suoi occhi, e risplendono di un rosso sangue molto acceso.
-"Ti presento la morte." Dice con quella sua vocina stridula, per poi finire in una risata.
Un mugugnare, proveniente dalla bocca di quel nuovo individuo, rimbomba nella stanza.
-"Come dici Morte? La ragazza è dietro al quel muro?" Indica la parete dietro di me.
Io mi giro verso di essa, poi volto nuovamente la testa, e non c'è nessuno, sono scomparsi in una risata macabra.
-"Davide! Dove sei Davi?" Urla Arianna, avvicinandosi alla stanza in cui mi trovo seguita dagli altri.
-"Sono qui!" Comunico con un filo di voce, che a momenti non mi sente nessuno.
-"Eccoti! Dove è Bea?" Si prende una pausa, ma non ricevendo nessuna risposta da me, riprende a parlare:
-"Il quadro è sparito! Ma Beatrice dove è?" Mi dice, ma capendo subito che non mi interessa niente di quell'insulsa fotografia.
Una lacrima riga il mio volto.
-"Non dirmi..." La fermo annuendo.
Gocce salate, tante piccole goccioline, iniziano a calarsi dai suoi occhi marroni, scendendo lungo quelle sue guance paffutelle e colorate da un rosso sfumato sul rosa.
-"D-Dov'è?..." Balbetta tra i singhiozzi.
-"Il clown mi ha indicato questa direzione..." Ci rechiamo verso il retro del muro che ha indicato il mostro.
La scena è terrificante;
La povera ragazza, tutta imbrattata di sangue, è appesa al muro, con dei chiodi enormi conficcati nei polsi, sulla fronte, nel cuore, e sui suoi bellissimi occhi cerulei.
Dalla bocca, cola una cascata di vomito di sangue rosso scuro, che sfocia nella pozza rossa sotto alla ragazza.
Le mie gambe, ormai, tremano.
I miei occhi, bruciano per le troppe lacrime versate.
Cado in ginocchio davanti a quel che resta di Beatrice...
-"Perché!!! Non poteva finire così!!" Continuo a far scendere miriadi di lacrime dai miei occhi;
-"Avevamo un sacco di progetti da portare a termine assieme!"
Martina viene da me, e mi abbraccia.
-"Se solo ti avessi potuta sentire un'ultima volta..." singhiozza Francesco "Solo un'ultima volta!" Sfocia in una fontana di lacrime, dai serbatoi infiniti.
-"Sei stata una grande, e così rimarrai!" Le dice seria Arianna.********
-"Sono le 3.47 di pomeriggio, mangiamo." Avvisa Francesco.
Apro il mio zaino, ed estraggo il mezzo panino avanzato il giorno prima.
È strano...
Inizio a tastarlo...
Effettivamente, qualcosa di strano c'è...
Non riesco a capire cosa sia...
Prendo la torcia, e lo illumino...
Ma che diamine!?!?
Il panino è tutto nero, e dentro c'è un insetto abbastanza ambiguo per i miei gusti.
È grosso, nero, con delle scaglie verdi, ha 4 lunghe antenne sulla schiena e, da quel che ho visto, 5 occhi.
-"Ma che..." bisbiglio.
-"Che succede Davi?" Chiede Julian.
Ma non sentendo nessuna risposta, insiste:
-"Davi, che hai?"
Dopo lunghi secondi di silenzio, mi giro, e lo guardo.
-"Lo vedi?" Gli mostro il panino.
Lui rimane perplesso.
-"Ragazzi, non penso sia una buona idea rimanere qui..." Si alza in piedi Giorgia.
-"Perché?" Riceve una domanda anonima.
-"Non lo so, ma andiamocene!" Insiste alzando la voce.
-"Che ti prende Gio?"
-"Andiamocene subito!" Urla, e mentre noi ci alziamo, dirigendoci verso la porta per una nuova stanza su cui si è appoggiata Giorgia, sentiamo un brusio.
-"Bsssssss Bsss Bssssss..."
Questo rumorino diventa sempre più vicino.
-"Ragazzi andiamo!!" Strilla Gio.
E improvvisamente, migliaia di insetti, come quello che avevo nel panino, irrompono nella stanza, dalla porta da cui ore addietro siamo entrati.
Di scatto corriamo verso l'uscio dove si trova Giorgia.
-"Viaaa!!" Gridiamo.
Chiudiamo violentemente la porta, e, affannati, ci guardiamo tutti dritti negli occhi.
-"Ahhhhhh!!!" Sentiamo urlare Martina da dietro la porta.
Spalanco gli occhi e mi rivolgo a Giorgia:
-"Falla uscire!"
Cerco di spostarla ma le non si toglie.
-"Non possiamo, rischieremmo tutti!"
-"Rischieremmo cosa?"
Lei rimane in silenzio, poi Martina si fa risentire bussando violentemente sulla porta
-"Aiutooo!!!! Vi prego!! Mi stanno... mi... mi... stanno..." Cala il suo tono di voce, una parola dopo l'altra.
-"Marty!!" Urlo.
Nulla, solo un silenzio tombale...
-"Martina rispondimi!!! Non puoi essere morta!! Non anche tu!!"
Ricomincio a piangere, a soffrire.
Una sofferenza molto dolorosa, lenta, e silenziosa.
Mi accascio per terra, ed inizio a rimuginarmi addosso.
Perché deve accadere tutto questo? Che colpa ne abbiamo noi? Non capisco più niente...
Se solo io non fossi stato così tanto insistente da portare i miei amici in questo inferno.
È come se noi fossimo stati scelti, come se quei 9 ragazzi del quadro, che in precedenza alloggiavano qua, in questa villa sprofondata nei meandri della terra, fossero i nostri antenati...
In qualche modo, siamo collegati a tutto questo ambaradam...
Mi sento a pezzi...
Sento come una coltellata dritta nella parte più sensibile del mio cuore.
Perché? Perché? Perché?
«Davide, nella vita, specialmente in taluni momenti, bisogna essere forti!»
Mi ripeto in mente.
Detto questo, mi rialzo, asciugandomi le lacrime, e mi portò dinnanzi alla porta del salone da cui siamo usciti poco fa.
-"Spostati." Ordino a Giorgia, posizionata davanti all'unica entrata per la stanza in cui è rimasta intrappolata Martina.
-"Davide non è..."
-"Spostati!" La interrompo alzando il tono della voce e pronunciando la parola lentamente, come se lei non capisse ciò che io dico, a meno che io non scandisca bene tutta la parola.
Giorgia, con una faccia schifata, si scansa, gesticolando qualcosa come per dire "prego vostra altezza, entrate!".
Io, ignorandola, apro piano la porta, poco alla volta, e non vedo niente finché non è del tutto spalancata.
Trattengo le lacrime, faccio un respiro profondo, e mi inoltro nell'abitacolo.
Mi inchino sul cadavere della mia amica, ormai sbranato ferocemente da quegli strani insetti mai visti prima, e, stringendole forte quel che resta della sua mano, le sussurro:
-"Non ti preoccupare, perché non solo sei morta da eroina, ma hai avuto anche un grande cuore nei confronti di tutti. Ti voglio bene, amica mia, e sappi che ce la metterò tutta per fargliela pagare a quel maledetto mostro che ci sta riducendo così."
-"Davide..." Si muove la ragazza in procinto di morte, pronunciando il mio nome con un tono di voce da vecchia malata, e attirando l'attenzione di tutti gli altri, che si sporgono dalla porta per vedere.
Io inizialmente mi spavento, ma poi le rispondo:
-"Dimmi."
-"Un buco bianco... una luce." Si interrompe per tossire.
-"Julian dammi dell'acqua! Muoviti." Ordino al ragazzo che si inizia ad agitare per cercare nello zaino la bottiglia.
-"...uscita..." Tossisce di nuovo.
Ma cosa sta cercando di dire?
-"Ecco." Mi porge l'acqua il mio amico.
-"Con calma Martina." La guardo con aria sofferente mentre le faccio sorseggiare piano piano l'acqua.
-"Lui mi ha fatto vedere l'uscita!" Tossisce di nuovo, ma più violentemente.
-"Martina, piano, con calma." La avviso.
Nel frattempo, Arianna, che si è avvicinata, domanda alla ragazza che sta male:
-"Martina, lui, il clown, ti ha fatto vedere l'uscita?"
-"Sii..."
-"Dove? Dove si trova?" Si preoccupa Cristina, mentre Francesco guarda la scena commosso.
-"È ..."
Viene subito interrotta da quel malefico pagliaccio, che per la prima volta non ride.
-"Non va bene! Non dovevi sopravvivere! Morte, procedi..." ed ecco il ghigno.
Lui si sposta di un passo a destra, e dove stava prima, sbuca quell'essere tutto nero, e con gli occhi rossi sangue.
-"Man... man..." Pronuncia Martina.
-"Taci, maledetta!" Urla con quella voce acuta il clown, ed ecco che l'essere chiamato "Morte", alza un braccio.
-"Man... man... man..." Aumenta la velocità nel parlare la ragazzina, mentre inizia a tremare tutta.
Lei sporge il suo petto in alto, mentre i suoi occhi si girano, e da quel marrone particolare, passando al bianco, bianco rigato dalle vene rosse.
-"Fermi!! Smettetela!" Si intromette Francesco, mentre io mi allontano da Martina.
Ora inizio a singhiozzare, vedendola vomitare sangue, vedendo che i suoi occhi perdono sangue, nel vederla soffrire.
Poi, dal pavimento sotto la mia amica, sbuca un'enorme spuntone di legno, che le trafigge la schiena, per poi sbucare dall'addome, spruzzando sangue ovunque, perfino addosso a noi.
-"Nooooooo!!!" Strillo io, mentre gli artefici di questo incubo, scompaiono, come sempre, in una risata macabra.
Per non soffrire più, velocizzo le cose, trattenendomi le lacrime e chiudendole le palpebre ancora aperte.
Respiro profondamente, dopodiché mi alzo e mi dirigo alla porta dove mi stanno aspettando tutti.
Prima di chiudere l'entrata di quell'obitorio, mi giro per guardarla un'ultima volta...
Socchiudo gli occhi per cercare di mettere a fuoco qualcosa...
Un dettaglio che non avevo notato...
Vicino a Martina c'è un bigliettino di carta...
Mi avvicino, e lo prendo.CIAOOOOOOO
Capitolo lunghissimo, quindi vedete di lasciare una bella stellina per la mia fatica.
Ho visto che non rispettate le promesse, visto che nello scorso libro non siamo arrivati a 10 stelline...
Vabbè, riproviamo...
Se entro mercoledì prossimo raggiungiamo un minimo di 10 stelline su questo capitolo, ne pubblicherò altri due di questo stesso libro, e uno de "La Scelta".
Buona serataaaaa ❤️
STAI LEGGENDO
UNDERground
TerrorQUESTA STORIA NON LA FINIRÓ, NON TI CONSIGLIO DI LEGGERLA. In questa storia dal genere horror, nove ragazzi, Davide e i suoi amici Giorgia, Sofia, Francesco, Cristina, Martina, Julian, Arianna e Beatrice, vanno a visitare il planetario di Porta Vene...