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-"Dov'é Francesco?" Si preoccupa Arianna.
Tra di noi inizia ad esserci brusio e timore per cosa possa essere successo al nostro amico, e soprattutto per dove possa essere finito...
Nel frattempo, i passi che poco prima sentivamo provenire dal piano superiore sono cessati, e dal punto in cui sono finiti, udiamo la voce del clown:
-"Ei ragazzi..."
Ed ecco che crolla tutta una parte di soffitto.
Schegge e sassolini volano da tutte le parti, mentre una nube densa polvere e detriti vari inizia a volare in giro per il salone, non riuscendo a farci vedere niente neanche con le torce...
Tutte quel trambusto ci ha fatto scappare in varie direzioni, ma fortunatamente ci ritroviamo tutti, e raggruppatici ci facciamo cenno di stare zitti, difficile da capire per tutta quella fuliggine che non permette di vedere...
-"Oh, oh... vi ho mancati..." Ride.
Noi continuiamo a farci cenno di tacere, finché non sentiamo degli altri passi, sempre al piano superiore, sta volta accompagnati dallo strusciare di qualcosa, qualcosa di metallico...
Dalle faglie che si aprono tra un'asse di legno e un'altra, intravediamo qualcuno che cammina nel buio più profondo.
Passa sopra di noi, dopodiché, su ferma, basta...
Non sentiamo più niente, i passi sono finiti e non vediamo più quell'ombra ambigua.
Dopo qualche dozzina di secondi fermi e in silenzio, proviamo a ripercorrere con la torcia sul soffitto la strada che ha fatto quell'essere che poco fa camminava.
Piano piano arriviamo fino a dove sono finiti i suoni, e ci soffermiamo là.
L'illuminazione della torcia scarseggia, e dopo poco stiamo per divincolarci, quando vediamo qualcosa muoversi.
C'è un qualcosa di bianco...
Si gira, e solo ora capiamo che è un occhio...
Un occhio che poco prima non avevamo notato, e adesso inizia a guardarci:
-"Buh!" Scoppia in una risata frenetica il clown, con quella sua maledetta vocina acuta e stridula.
Cristina scoppia in un urlo acutissimo, per poi scappare via verso il lato opposto della stanza, seguita da tutti noi, mentre il pagliaccio fa crollare un altro pezzo di soffitto.
Altra polvere si solleva in aria, e tra tutto quel fracasso riusciamo a sentire, come un rumore di catene...
Ecco cosa strusciava prima!
Tra il buio, e l'ammasso di polvere che si è sollevato, si intravede un mostro enorme, grande quanto un armadio, che fa roteare una catena nella sua mano destra, mentre in quella sinistra trascina un'ascia dalle dimensioni stratosferiche, col manico in legno zuppo di sangue.
La sua andatura è molto lenta, e lui emette risatine inquietanti; ha degli occhi rossi intensi, che pur essendo al buio, risplendono di una lucentezza malefica.
Ci affrettiamo a scappare dall'altro lato della stanza dove c'è la porta da cui siamo entrati, ma è tutto bloccato da un cumulo di macerie enorme.
Arianna inizia ad ansimare, terrorizzata, e noi cerchiamo di tranquillizzarla, ma non è facile con quella maledetta risatina e quegli occhi che incutono timore in ogni dove.
La tanta polvere che svolazzava fino a poco fa, si sta depositando pian piano, ma per colpa mia, con uno starnuto alquanto rumoroso, due enormi palle rosse infuocate, si girano verso di noi, e, piano piano si avvicinano minacciose.
Tra le urla di Cristina, gli ansimi di Arianna, e la preoccupazione di Julian e me, c'è Giorgia, che anche lei è presa dal terrore, ma non ne dimostra minimamente i segni.
Mi guardo un attimo in giro, ma appena riporto la vista davanti a me, lo vedo, imponente di fronte a noi.
La catena accasciata a terra, e afferrata dalla mano destra, e l'ascia alzata, pronta a fare una tragedia, nell'altra mano.
Per il terrore ci accasciamo tutti a terra violentemente, su quel pavimento di legno scricchiolante, e un brontolio proveniente dalle assi si fa sentire.
La creatura inizia ad abbassare l'arma, a scagliarcela contro, ma fortunatamente veniamo salvati...
Ci salva il pavimento sotto a noi, che si sgretola in tante piccole tavolette di legno.
Cadiamo e atterriamo sul pavimento di un nuovo locale.
-"Aia!" Esclamo sentendo la compattezza del pavimento sulla mia schiena.
-"Ragazzi sono davvero terrorizzato! Voglio tornare a casa!!! Non voglio più stare qui..." Annuncia Julian.
-"Ma quanti diamine di piani ha questo edificio?? Cos'è, un grattacielo?" Si domanda Giorgia, mentre Arianna le risponde:
-"Presumo che questa sia la cantina dato che il pavimento, e le pareti sono in pietra..."
Io cesso di guardare la voragine creatasi, e che ci ha salvati, dato che del mostro non c'è più traccia, ma qualcos'altro mi fa incuriosire, ci fa incuriosire...
Uno strano rumore, come un ticchettio...
Proviene dalla parete...
Rimaniamo ad ascoltare per qualche secondo, poi il tutto finisce, e noi rimaniamo impalati per circa un minuto, tutti silenziosi e fermi.
-"Dove è finito Francesco? Dobbiamo ritrovarlo..." Dice triste Cristina, mentre ci avviciniamo tutti ad una scalinata che porta verso l'alto.
Julian sale il primo scalino, e un fracasso imperversa nelle nostre teste.
Altra polvere si alza, e noi indietreggiamo per paura che possa essere il mostro.
Sentiamo il rumore delle ultime assi di legno cascare a terra.
Noi rimaniamo appiccicati al muro, con la preoccupazione che ci possa essere fatto del male, finché non si deposita tutta la polvere.
Strano...
Non vede nessun occhio rosso illuminarsi in quell'inferno senza uscita.
Proviamo a tornare davanti alle scale, e quello che vediamo, ci lascia senza parole, con gli occhi spalancati come non mai, e un dolore interno immenso...
Sui primi scalini, budella e organi vari, immersi in una pozza di sangue.
Più su, sempre sulle scale, vediamo la parte del corpo che va dalla vita in giù, anch'essa, rossa e zuppa di sangue...
Infine, sospeso in aria, c'è il resto del suo corpo, sostenuto da una corda attaccata al soffitto...
È Francesco, ma è davvero irriconoscibile...
Gli mancano i bulbi oculari, e la sua faccia è colma di lesioni...
Provo ad abbassare la testa per non guardare quello spettacolo orripilante, ma non faccio altre che vedere sangue...
Sangue, sangue e sangue...
Lo vedo a terra, sulle scale, che cola dalla sua pancia, sulla sua faccia...
Su quella sua faccetta paffutella...
Quella faccia che mi ha sempre fatto ridere, quella faccia che c'è sempre stata, ma che adesso, non ci sarà più...
Cerco di trattenermi più che posso, cerco di soffocare i singhiozzi, ma non riesco più di tanto...
Arianna, anche lei molto ma molto addolorata, mi abbraccia, e mi porta su per le scale, cercando di evitare il corpo del mio grande amico...
Prima di abbandonare quel posto, mi giro, e mi baciò le tre dita centrali della mia mano destra, dopodiché le sollevo:
-"Se noi bruciamo..." dico "Voi bruciate con noi."
Questo è sempre stato il nostro rito, tratto dalla saga di Hunger Games, il nostro film preferito in assoluto.
Mi giro pronto per andarmene.

«Aspetta un attimo...» Penso.
«e quello cos'è?»








Ciao fiori!!
Come va?
Spero bene, io si, tutto apposto💓
Spero che questo capitolo non vi schifo troppo, e che vi piaccia!!
Come sempre vi chiedo di cliccare la stellina qui sotto, e niente, buona giornata❤️

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