Non sono ancora certa di essere sobria, o di non essere protagonista di uno dei miei più vividi sogni.
Insomma, l'ho fatto, lo sto facendo davvero!
Sono a Lanzarote, a chilometri di distanza da tutto ciò che mi attanaglia da anni; completamente sola e in balia di ciò che mi riserveranno queste due settimane.Per chi si fosse perso: ho raccattato tutto il malloppo rimasto nel mio piangente conto in banca e ho prenotato una vacanza con dei perfetti sconosciuti.
Geniale, adrenalinico... terrificante.
Nonostante i trenta gradi all'ombra, sono pervasa da sudori freddi, e sto gelando come se fossi uscita da un congelatore dopo un intero mese di agonia.
Sì, essenzialmente sono a un passo dall'ibernazione.«Okay, ragazzi, ora che ci siamo tutti—»
«Non dovevamo essere in otto?»
Il giovane ragazzo alla mia sinistra non si fa problemi a interrompere la coordinatrice già dal principio.
Lei non si scompone e anzi gli sorride emanando quell'entusiasmo giovanile che le avevo attribuito fin da subito.
Suppongo sia piuttosto abituata a interagire con personalità diverse; ammetto di essere già invidiosa della sua flessibilità.«Sì, il ritardatario ci raggiungerà più tardi.
Non fate caso a lui, qualche anno da coordinatore e già si è scordato come essere un viaggiatore» bofonchia, sghignazzando.È evidente che questo ritardatario sia piuttosto a suo agio con questo genere di esperienze, tanto da permettergli di non preoccuparsi di essere lasciato indietro.
Oh, beh, la coordinatrice sembra non preoccuparsene, non vedo perché dovrei farlo io.Riprendo ad ascoltare le sue raccomandazioni, tra cui quella di rimanere nel gruppo e di rispettare i tempi, e nel frattempo do un'occhiata veloce ai miei nuovi compagni di avventura.
Non è difficile intuire che la donna di fianco alla coordinatrice sia leggermente più grande di tutti i presenti, specie se messa a confronto con quest'ultima che trasuda giovinezza da tutti i pori – suppongo che non raggiunga nemmeno i trent'anni.
Sono felice che ci sia almeno una donna matura che condivide con la sottoscritta il passaggio alla trentina.Sposto lo sguardo verso l'altra ragazza del gruppo: è chiaramente una coetanea della coordinatrice, e in aggiunta può contare sull'appoggio di un familiare compagno di viaggio.
Per un momento mi distraggo a guardarla, possiede una bellezza selvaggia ma delicata.
Sembra di sangue misto, ha la pelle ambrata e dei lunghi capelli neri talmente lucidi da poter riflettere il sole.«Diamo inizio a questa vacanza!»
La voce squillante della coordinatrice mi desta dalla mia indagine; poco male, avrò di sicuro altre occasioni di conoscere gli altri viaggiatori solitari.
Ci inoltriamo nel B&B che ci ospiterà per due settimane e non posso che rimanere piacevolmente colpita dall'equilibrio degli ambienti: sia all'interno che all'esterno gli spazi sono organizzati minuziosamente seguendo uno stile minimal.
Il bianco fa da padrone, mentre le decorazioni e gli arredi sono perlopiù in legno, uno stile che senza dubbio ispira molta tranquillità.
Sono entusiasta di questa scelta, mi sembra già di respirare meglio.Appena il tempo di coricarmi due minuti nel letto matrimoniale, che sento bussare alla porta.
Ah, quasi dimenticavo... room sharing.
Devo ammetterlo, sono piuttosto sorpresa di ritrovarmi di fronte la donna matura, ma ad un secondo pensiero concludo che come prospettiva non è poi così male.
«A quanto pare vivremo insieme per due settimane» esordisce, tirando le labbra in un sorriso.
«È un piacere. Una stanza tutta per sé sarebbe una noia!»
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Sorry, I'm la(t)te!
Ficción GeneralPiacere, sono Sofia Fabbri, una tipica precaria italiana. La mia vita ruota intorno agli annunci di lavoro, ai colloqui di lavoro e, dulcis in fundo, agli "abbiamo già preso qualcun altro" di lavoro. Ero giusto impegnata nell'ennesima ricerca in int...