Mia madre mi ha appena tirato giù dal letto. Non so per quale dannatissimo motivo lo abbia fatto, dato che è sabato e non ho scuola.
"Sophiiii vieni a darmi una mano." Sospiro frustrata. Vorrei solo dormire un altro po', non credo di chiedere tanto.
"Ma sono le nove di sabato mattina, mamma!" Le urlo con gli occhi ancora chiusi e la testa sul cuscino. Il capo insiste che io vada a fare la spesa immediatamente, per cui non mi resta altra scelta che prepararmi ed uscire nella fredda e dormiente Austin. Il mio berretto grigio impedisce al gelo di arrivare alle orecchie e stringo il mio corpo nel cappotto per evitare di prenderne altro... ho già detto che non sopporto questa temperatura?
In strada non c'è traffico, solo mezzi pubblici, qualche auto e sul marciapiede diverse anziane che vanno a comprare in gruppo o per conto proprio. Da piccola credevo che fare la spesa il sabato e la domenica mattina fosse il loro unico scopo. Mi confondo con i pochi mattinieri con il mio sacchetto riciclabile, che tra poco verrà riempito, mentre fantastico su come vivrò la mia vecchiaia. Finalmente raggiungo il supermercato ed inizio i miei acquisti, seguendo la rigorosa lista di mia madre. Poi mi ricordo che la libreria è proprio dietro l'angolo, così decido di farvi un salto. Entrando, l'amata fragranza di libri nuovi mi invade piacevolmente le narici. Tento di ricordare il titolo di cui ho sentito parlare in un blog qualche giorno fa e, quando mi viene in mente, chiedo indicazioni per trovarlo. Mi dicono di andare al terzo piano ed io mi sento male al pensiero di fare tutte quelle scale con un sacchetto così pesante. Prima di avviarmici i miei occhi si soffermano su un padre e i suoi due piccolini. È seduto a gambe incrociate sul pavimento nella sezione bambini e i figli lo pregano di continuare a leggere il libro che tiene in mano. Quindi prosegue, con uno sguardo carico di amore, interpretando la storia con toni diverse e molta enfasi. Sembra stia facendo la cosa più importante del mondo e, quando guarda i suoi bambini che ridono spensierati, pare abbia la sensazione di essere stato ripagato. Tutti i sacrifici compiuti nel corso della sua vita hanno contribuito a portarlo a questo punto, a sentirsi l'uomo più felice della Terra solo gettando lo sguardo verso le sue creature. Vorrei che anche mio padre fosse qui. Lui che mi leggeva le favole per farmi addormentare e mi portava per mano in libreria dopo scuola. Diceva che era il nostro posto magico, solo nostro.
Interrompo il flusso di pensieri che stava invadendo la mia testa, perché più tempo spendo a ricordare, più sento bruciare le mie ferite ancora aperte. Comincio a salire la rampa di scale, che un po' meno ripida poteva anche esserlo, tenendo il carico su una spalla con tutte e due le mani e facendo uno scalino alla volta. È così pesante da dovermi fermare ogni tanto a riposare il braccio. Devo sembrare davvero goffa in questo momento.
"Ti serve una mano?" Non occorre girarmi per capire da chi provengano queste parole. Quando lo faccio i miei occhi incontrano il blu scuro più totale. Avrei preferito incontrare chiunque altro adesso che sembro un'impedita che non sostiene un peso percorrendo delle scale. La mia cocciutaggine mi impedisce di ricevere aiuto, soprattutto se a chiederlo è Nicolas Reyes.
"No grazie, ce la faccio da sola." Mi giro intenta a dimostrargli la realtà delle mie parole. Concentrata salgo passo dopo passo le scale e, quando penso di essere arrivata, un'altra rampa si estende davanti a me. Voglio morire, subito.
Lascio momentaneamente la borsa straripante di cibo per riposarmi, ma, non appena la riprendo, avverto una mano possente sfiorare la mia. A quel tocco istantaneo le mie gambe tremolano e una sensazione strana scuote il mio corpo. Tutto si interrompe appena capisco che il sacchetto mi è stato sfilato via da Nicolas, il quale mi ha superata e sta salendo le scale nello stesso identico modo in cui lo farebbe senza portare alcun peso. È fastidioso. Non sopporto il suo mostrarsi arrogante, anche se razionalmente so che mi ha solo offerto un aiuto. Lo raggiungo velocemente.
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Lo spazio tra la polvere
Teen FictionSophia si è appena trasferita ad Austin, in un nuovo appartamento insieme a sua madre con la quale possiede un forte legame. È sola nella nuova scuola, decisa a non farsi notare per nessun motivo e pronta a scrivere un altro capitolo della sua vita...