Capitolo 15: Jessica

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Sento un frastuono improvviso. Una borsa ha sbattuto con forza sul tavolo a pochi centimetri da me.

"Sei una troia". Alcuni sguardi dei clienti del Rouler's Cafè si spostano verso di noi.

"Scusami?" Chiedo a Everly, confusa. Sembra sia sul punto di uccidermi a mani nude. Ha gli occhi di fuoco, le sopracciglia leggermente incurvate verso l'alto. Rachel, invece, ferma dietro di lei, ha le braccia incrociate al petto. Sospiro. Cosa ho fatto adesso?

"So che te lo scopi. Lo dicono tutti a scuola. Per quanto pensavi di tenercelo nascosto? Credevi che non lo avremmo capito??" Il suo tono è glaciale ed io sono ancora più sconvolta.

"Non ho idea di cosa tu stia parlando" le dico mantenendo la calma.

"Tu e Nicolas Reyes. Come hai potuto?" Intravedo nei suoi occhi ciò che ha sempre provato per me: invidia. "È per questo che mi consigliavi di lasciarlo perdere: lo volevi anche tu. Da quanto va avanti questa storia?" È incazzata e non so come le sia venuto in mente un pensiero del genere. Poi d'un tratto realizzo che ultimamente lo cerco sempre, Nico. Mi siedo con lui e i suoi amici a pranzo, siamo in banco insieme, spesso giriamo i corridoi parlando. Ma non mi ha minimamente sfiorato il dubbio che qualcuno potesse pensare ci fosse qualcosa tra di noi.

"Ascolta, Everly, tra me e lui non c'è assolutamente niente che non sia semplice amicizia. Te lo giuro, non avrei mai potuto farti una cosa del genere." Soprattutto perché sono dell'altra sponda, ma questo lei non lo sa.

"Certo, solo amicizia. E allora perché Madison Wallace dice di avervi visto mentre vi baciavate negli spoiatoi della palestra?" Che cavolo, questo vizio di credere a tutto quello che sente non l'ha ancora perso.

"Non è vero, noi non ci siamo mai baciati..." neanche aspetta che concluda, alza i tacchi e lascia il locale sbattendo la porta. E Rachel la segue, dopo avermi incenerita un'ultima volta con lo sguardo. La cosa strana è che ho appena perso le mie due migliori amiche, ma non sento assolutamente nulla. Non mi ha sfiorata la cosa... se scelgono di credere ad una semplice voce di una sconosciuta anziché fidarsi di me, significa che non ci tengono nemmeno un po' alla nostra amicizia. L'unica mia preoccupazione è quello che potrebbe pensare Sophia, e al danno che si ripercuoterebbe su Nico. Devo smentire questa voce all'istante.

Dopo la nostra grossa discussione Nicole ed io ci siamo parlate solo un'altra volta. E abbiamo litigato. Pertanto ora ho paura di quello che potrebbe succedere mentre la aspetto davanti al Ricky's Pub. Mi ha scritto lei stamattina ed io ho un brutto presentimento: esattamente quello che ti viene quando senti di stare per essere lasciato. L'altra parte di me pensa che Nicole non farebbe mai una cosa del genere, però ultimamente non è che le cose vadano molto bene. Quando la vedo scendere dalla sua auto grigia, il mio cuore inizia a battere velocemente, non capisco bene perché. L'unica cosa che so è che non voglio rimanere sola, per nessun motivo.

"Ciao." La saluto di rimando. La sua voce non è affettuosa come sempre, ma fredda e distaccata.

"Ti ho chiesto di vederci perché voglio dirti un cosa." Ecco, ci siamo. Mi sento sprofondare a cinquanta metri sottoterra, la mia gola si secca. Non sono più sicura di me e in grado di fare quello che voglio. Vedo una foglia cadere lenta in balia del vento, per poi posarsi sull'asfalto freddo nel buio della notte e mi sento esattamente come essa.

"Io voglio..." mi preparo al peggio "...rendere pubblica la nostra relazione."

"Cosa?"

"Non ce la faccio più Jess. A vederci di nascosto, a fingere di essere solo conoscenti, a guardarci senza poter toccarci in pubblico. Le cose sono diventate difficili ultimamente, lo sappiamo bene, ed io credo che sia dovuto al fatto del segreto. Tutto sarebbe più semplice se avessimo una relazione... normale." Ma è impazzita? Come può chiedermi una cosa del genere? La musica che proviene dal locale deve sovrastare i miei sentimenti perché, non per la prima volta, non sento niente.

Lo spazio tra la polvereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora