"Perché diavolo l'hai fatto?" Nicole mi sta guardando visibilmente irritata, poggiata alla parete della sua camera. Stiamo stranamente litigando. Ultimamente succede una volta sì e l'altra anche.
"Quello dove era seduta è il banco mio e di Rachel dall'inizio del liceo. È risaputo, viene lasciato sempre libero per noi." Chiarisco. Non è la prima volta che faccio cose del genere, ma so che ora è diverso. È diverso perché la persona in causa è Sophia Gray, la nuova migliore amica della mia ragazza. E una parte di me sa che mi sono comportata così con lei anche per marcare il territorio Nicole.
"Ma come poteva saperlo lei che è appena arrivata?" Sembra quasi esasperata.
"Infatti gliel'ho detto e sai cosa ha fatto? Mi ha trattato come se fossi una snob del cazzo!" Alzo il tono della voce ricordando quel momento. È successo qualcosa che non era mai accaduto prima: non mi ha dato ascolto e mi ha anche risposto a tono. Mi sono sentita calpestare dalla nuova arrivata ed è stato orribile. Ancora più orribile è stato sentire tutti parlarne.
"Che, ammettiamolo, è esattamente il ritratto che dai di te stessa a scuola!" Questo è un brutto colpo. Non è che non lo sappia, sono cosciente di come mi comporto con quasi tutti. Non so nemmeno spiegare perché lo faccio... forse ho la radicata certezza che sia meglio essere temuti, che amati per poi restare feriti.
"Aspetta, non intendevo che lo sei davvero... è solo che non capisco perché tu voglia apparire in questo modo. Tutti ti ammirano solo perché sanno che se non lo facessero finirebbero per essere oltraggiati da te. Ma in realtà tu sei, insomma, sei temuta da tutti. Facendo così nessuno ti si avvicinerà davvero." Il tempo si ferma quando finisce di parlare. Mi ha gettato la verità addosso come un secchio pieno di acqua gelida. È straziante. "E anzi io so perché lo fai." Vuole davvero continuare a tempestarmi in questo modo? I suoi occhi sono carichi di rabbia, poche volte la vedo in questa versione. "Perché tu hai semplicemente bisogno di sfogarti della tua merda. Solo che solitamente la gente lo fa sulle cose, sulle azioni, sui gesti. Tu no. Tu lo fai direttamente sulle persone. Ecco Jess, questa è la verità." Non è tanto quello che dice a spingermi a perdere il controllo, quanto più il modo in cui lo fa: con un tono ostile, un tono che mi fa capire che tutto questo lo pensa davvero e lo ha sempre pensato. Lo ha pensato nei momenti in cui l'ho trattata male e in quelli in cui mi ha visto crollare per la mia merda. Per via del mio carattere, quello che tanto ripudia, sono costretta a risponderle a tono.
"Credi di essere esperta in questo campo? Davvero, Nicole, tu pensi di potermi dire come sfogare la mia merda? Tu, che non hai mai sofferto un cazzo perché la vita ti ha sempre regalato tutto: una famiglia perfetta, una casa perfetta, una libertà perfetta, amici perfetti. Non ti sei mai sfogata perché non ne hai mai avuto motivo, perciò, evita di venirmi a dire in che modo farlo, quando non hai la minima idea di cosa significhi essere me e vivere questa merda." Prendo il respiro. Anche il mio stesso discorso è servito per sfogare tutto ciò che non riesco a tenere dentro. Nicole ha gli occhi spalancati; immagino stia pensando a cosa dire. Sembra che le parole le si siano incastrate in bocca e non ne vogliano sapere di uscire. Alla fine, si siede sul letto, con lo sguardo perso davanti a sé, e dice in modo calmo:
"hai ragione." La guardo, in attesa che prosegua "hai ragione. La verità è che non ho idea di cosa significhi essere te, con i casini che devi gestire. Ma ascoltami bene Jessica, non gira tutto intorno a te. Ognuno ha le sue guerre, semplicemente alcuni non lo danno a vedere. Alcuni combattono in silenzio per paura che, se non lo facessero, potrebbero trascinare qualcun altro con loro, coinvolgere chi è già sicuramente perso nelle proprie di battaglie. E queste persone sanno che se aprissero bocca per parlarne, qualcuno arriverebbe a soccorrerle prima o poi, ma rimarrebbe emotivamente coinvolto e pertanto restano zitte. Sopportano a bocca chiusa per proteggere coloro a cui tengono."
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Lo spazio tra la polvere
Novela JuvenilSophia si è appena trasferita ad Austin, in un nuovo appartamento insieme a sua madre con la quale possiede un forte legame. È sola nella nuova scuola, decisa a non farsi notare per nessun motivo e pronta a scrivere un altro capitolo della sua vita...