Introduzione

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Se qualcuno dovesse chiedermi chi è Arianna risponderei che non è nessuno, ma allo stesso tempo è l'umanità, può essere vista semplicemente come un personaggio inventato di cui vengono descritti i particolari più intimi e ostracizzati, di poca importanza per una società che ormai non accetta più nessuno nel vano tentativo di accettare tutti, oppure, da coloro che prestano più attenzione a ciò che scrivo, può essere vista come il risultato della coscienza inesistente di una società che marcisce, un araldo composto da lettere che poste in un ordine studiato meticolosamente permettono a pochi illuminati di comprendere realmente il suo significato.

Mi sembra doveroso anche dire che ho sempre visto il mito dell'omonima Arianna, a cui può essere facilmente associata, e del suo amato Teseo come un racconto che non mostra immagine o morale divina come altri miti, per me è sempre stato solo la rappresentazione di un amore legato dal filo rosso del destino, un destino umano, uno di quelli cuciti dalla volontà dell'anima e non dalle tre vecchie megere a cui viene attribuita la tessitura del filo del Fato. Arianna che concede il suo filo a Teseo, restando in attesa del suo amore proibito, nella speranza che affrontando il Minotauro non ne rimanesse vittima, un po' come coloro che riescono a trovare il modo di tenere acceso il focolare che plasma la loro anima e donare a coloro che ritengono degni una piccola brace accesa dal proprio fuoco capace di innescare l'accensione anche della loro anima, nella speranza che non rimangano vittima dell'incendio indesiderato che può scatenarsi in un essere umano.

Questa Arianna è soltanto uno spettro vagante colmo di rimpianti, alla ricerca della capacità di aiutare gli altri a non averne, in modo da impedire agli esseri umani di commettere gli errori che l'hanno portata a soffrire senza poter essere curata, soltanto una marionetta nelle mani di un marionettista incapace, uno di quelli che annodano ogni filo fino a creare un cappio attorno a quel fantoccio che loro considerano inanimato senza preoccuparsi seriamente del desiderio di quel costrutto di legno di avere un'anima, di poter provare paura, amore, solitudine, dolore, felicità e tutti quei sentimenti che noi diamo per scontati.

È il riflesso del desiderio di un costrutto di scarti metallici alla ricerca di un cuore, di un mago, o una maga, che possa aiutarlo a seguire le tracce di sangue lasciate dal suo cuore fuggito per farsi ritrovare quando si sarebbe, finalmente, accorto della mancanza che lo divorava dall'interno di quel piccolo scompartimento vuoto.

Arianna, perché ognuno di noi deve trovare il filo rosso che conduce la propria anima, quel filo costantemente perso di vista dagli esseri umani, troppo concentrati sulle persone che li circondano, e la società annessa, per ricordarsi di dare peso a loro stessi e a quella fiammella che riempie il guscio vuoto che rozzamente chiamano corpo.

Seguite sempre la strada che dipinge la vostra anima ma mantenendo sempre il controllo del vostro pennello unico, e lasciate che Arianna vi faccia da musa con le sue parole, scritte solamente come sfogo verso chi maltratta la propria anima e le anime altrui senza ritegno. 

Arianna - Un cuore fittizio per persone di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora