Per la prima volta nella mia vita, credo di poter affermare che la realtà stia superando il sogno.
Che poi, cosa potrebbe volere di più, una persona come me, che non ha problemi economici, che vive in una grande villa e che ha avuto, negli anni, addirittura più inservienti?
Qualcuno che si prenda cura di lui, per esempio, e della sua anima.
Qualcuno che gli faccia vivere un sogno ad occhi aperti, anche se i miei occhi, in questo momento, sono ancora chiusi.
Qualcuno come Manuel, insomma.
Mentre fantastico con la mente, due mani ruvide, ma delicate, mi accarezzano lentamente il volto, facendomi sentire la persona più fortunata del mondo.
Il modo in cui traccia i lineamenti del mio viso, mi fa sentire come se fossi davvero prezioso per qualcuno.
E non mi era mai successo prima d'ora.
Ad un tratto, mi accarezza la guancia, poi, posa cautamente la bocca sulla mia.
Quando sento che sta per allontanarsi, schiudo le labbra e catturo le sue in quello che è appena diventato il primo vero e proprio bacio della giornata.
Manuel emette un sospiro strozzato per poi rintanarsi nell'incavo del mio collo e sussurrare, con voce bassa e roca "Buongiorno, piccolo principe, m'hai fregato." Mi struscia il naso sul collo, dal quale sembra inalare il mio profumo e mi domanda "Da quant'è che sei sveglio?"
"Buongiorno anche a te. Abbastanza da sapere che vorrei un risveglio del genere, più o meno ogni giorno, per il resto dei miei giorni."Fa una risatina imbarazzato.
"Ma la smetti? Prima non eri mica così diretto!"
"Hai detto bene, prima di conoscere te."
"Quindi, t'ho migliorato la vita?"
"Adesso, non esageriamo. Sicuramente me l'hai cambiata, se in meglio o in peggio ancora devo capirlo."Si alza di botto, mi scruta con sguardo furbo e si mette a cavalcioni sul mio petto.
Non faccio in tempo a domandagli niente che inizia a farmi il solletico ai fianchi e sotto le ascelle, mentre mi dice "Dimme un po', adesso l'hai capito?" Va avanti imperterrito e "C'hai le idee un po' più chiare mò?"
Tra una risata e l'altra, riesco a pronunciare un "In peggio, decisamente in peggio!" che non sono sicuro sia del tutto comprensibile.
Dal suo "Ah, sì? 'Decisamente'? Non me abituerò mai al modo in cui parli" accompagnato da una maggiore dose di solletico, credo abbia capito benissimo.Sembra non voler minimamente darmi pace, per cui non mi resta che arrendermi con un "Ok, ok, tregua."
Rallenta un po', ma pare non bastargli, perché non si ferma.
Infatti, poco dopo, lo sento dire "Nun credo d'ave' capito bene".
"In meglio" grido, non riuscendo a smettere di ridere "me l'hai cambiata in meglio, va bene?"S'interrompe di colpo e ne approfitto subito del momento ghiotto, per gettarlo dall'altra parte del letto e sottoporlo alla mia personale idea di vendetta.
Dunque, gli alzo la maglietta ed inizio a baciarlo sul petto. Poi, scendendo verso il basso, gli lascio una scia di languidi baci, fino all'elastico dei pantaloncini, che procedo a sfilargli in maniera veloce e poco delicata.
Dopodiché, torno ad appoggiare le labbra sul punto in cui le avevo posate prima di interrompermi e scendo ancora più giù, sotto l'elastico degli slip, senza però sfilarglieli. Quando sento l'erezione crescere sotto le mie labbra, con una mano inizio a massaggiargliela, sempre da sopra il tessuto, finché non lo sento gemere quasi disperato.
Quando penso di potermi ritenere soddisfatto, mi stacco bruscamente e mi alzo dal letto, allungandomi verso il comodino.
Afferro il telefono e mentre sento Manuel lamentarsi, noto la notifica di un'e-mail da parte dell'università.
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Villa Balestra
Fanfiction"Ciao - come hai detto che si chiama il nuovo arrivato? - Ah, sì, Manuel." "Ciao - come hai detto che si chiama tuo figlio? - Ah, sì, Simone."