Capitolo 2: La goccia che fa traboccare il vaso

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Atena, in quel periodo aveva trovato un nuovo promettente eroe da portare nella leggenda, d'altronde era quasi diventato un suo compito guidare i suoi fratelli semidei verso la gloria, tra i più famosi si possono annoverare  il possente Eracle, il re di Micene Teseo e molti altri eroi generati dal brutto vizio di suo padre.

Ma, tra tutti i suoi precedenti fratellastri, Diortho aveva tutte le carte in regola per diventare il più grande di tutti gli eroi, Atena stessa lo definiva "il pacchetto completo", capacità fisiche superiori ( ma non come Eracle), addestramento del centauro Chirone, strategico, scaltro più di Odisseo , buono, fedele a sua moglie e soprattutto con dei saldi valori morali.

Un giorno, dopo che Diortho ebbe compiuto un'altra delle sue portentose imprese, com'è logico pensare era stato morto, conscio dei suoi limiti decise di accamparsi del bosco per la notte.

L'eroe  una volta preparato il proprio giaciglio, si accinse a sdraiarsi e ad recuperare la forze, ma proprio quando stava per entrare nel regno di Morfeo udì
delle risatine di donna avvicinarsi, istintivamente alzo la testa per vedere e riconobbe in mezzo  alle sagome di fanciulle, un'alta figura a lui familiare.

D:"Nobile fratello", disse Diortho alzandosi e facendo un profondo inchino.

Ares a differenza delle tre donzelle che si portava dietro, era bene visibile grazie al leggero bagliore che emetteva la sua dorata aura divina.

A:"Che ci fai qui Diortho?", disse quasi infastidito dalla sua presenza.

Al solo nome le fanciulle si allontanano dal dio per vedere meglio il più grande eroe di tutta la Grecia, il dio della guerra molto seccato accese un fuoco a mezz'aria per farglielo vedere meglio.

Le donne rimasero incantate dal giovanotto bello quasi come Adone, il ragazzo divento subito rosso nel vedere quelle tre belle e prosperose donne così vicino a lui, dovette anche alzare lo sguardo con un sorriso imbarazzato a causa delle loro ariose tuniche, provocando delle risatine alle fanciulle.

Dopo aver giocato un po', le due bionde capirono che con l'eroe i loro metodi non funzionavano si ritirarono verso il loro accompagnatore.

La terza donna però, quella con la pelle olivastra, una lunga chioma di capelli corvini e due profondissimi occhio color nocciola, invece di andar via si avvicinò ancora di più e prese Diortho per la collottola avvicinandolo per quanto poteva a lei.

?:"Ehi hai l'aria di qualcuno che si merita un bella ricompensa, perché non vieni con noi", le disse all'orecchio con voce suadente.

Ares, che fino ad adesso era rimasto in disparte cercando di non pestare il fratellastro, vedendo quella scena gli venne in mente il modo perfetto per giocare un brutto tiro alla sua nemesi.

Diortho balbettando, fa capire che rifiuta le avance della bella donna e indietreggiò.

A:"Già sarebbe una splendida idea!!", Disse fragorosamente Ares avvicinando a se l'eroe prendendolo per il collo,"Noi due sfortunatamente non abbiamo passato molto tempo tra  fratelli, e in più ti meriti un premio per il tuo successo ", si spostò dietro di lui posandoli vigorosamente le mani sulle spalle per indirizzarlo verso la ragazza  corvina che lo fissava maliziosamente a braccia incrociate.

D:"G-grazie nobile fratello m-ma devo rifiutare.... forse è meglio che ritorni a casa da mia moglie".

Il guerriero, per nulla scoraggiato da quella risposta lo voltò verso di sé.
A:" d'accordo, capisco, mia sorella non ti ha abituato a queste cose vero? Ma non c'è niente di male nell'appagare i propri istinti primari, per come la vedo io se come uno a digiuno che rifiuta un banchetto! Comunque, se  vorrai festeggiare come si deve una tua impresa sai come contattarmi".

Ares x AtenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora