Capitolo 7: Piccola peste

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(non ho trovato l'immagine giusta per Enio bambina)

Come da norma per tutte la divinità greche, la piccola Enio cresceva a vista d'occhio, già al suo terzo giorno abbandonò definitivamente la mammella materna, con grande piacere tra l' altro di Era, stanca dei contenuti morsi mentre succhiava e alla fine della sua prima settimana di esistenza già correva per tutto il palazzo.

La schiera di ninfe balie faceva il possibile per accudirla e fare lei da insegnati, ma niente da fare, come se nulla fosse la principessina prendeva e se ne andava ad esplorare.

Ovviamente le povere balie provavano ad inseguirla, ma senza successo, sapevano che se le fosse capitato qualcosa Zeus le avrebbe usate per il tiro al bersaglio, a volte per fortuna riuscivano a chiedere aiuto ad Ermes che ben volentieri recuperava la sorellina per poi fare il cascamorto.

Un bel giorno Enio ebbe uno dei suoi attacchi di vivacità, per cominciare salto sulla testa di ognuna delle ninfe tirando i capelli alle più antipatiche, poi iniziò a girare intorno per la stanza distruggendo tutto sul suo percorso, alla fine sfondo la porta con una testata sfrecciando a tutta velocità nei corridoi.

Dopo essersi assicurata di aver seminato quelle sottospecie di secondine, Enio rallentò un po' la sua corsa per godersi meglio le sue nuove scoperte.

Per esempio, approfittando dell'assenza di Afrodite sgattaiolò nella sua stanza e con sua grande sorpresa anche la dea della bellezza aveva delle armi, frustini ed altri strani oggetti che avevano l'aria molto dolorosa.

Uscì dalla porta senza aprirla lasciando la sua sagoma, continuava instancabile la sua corsetta quando ad un certo punto si bloccò di colpo, sentiva un'energia che non sentiva da quando era dentro sua madre ed anche rumori metallici.

Sentiva i colpi provenire da un piano inferiore, presa dall'eccitazione si butto giù e inclinandosi durante la caduta riuscì ad atterrare sugli spalti dell'area dall'allenamento.

Sul campo si stavano allenando Atena e Ares, non sentirono lo schianto perché avvenne proprio mentre le loro armi si scontravano.

Ares era nudo dalla vita in su, come sempre quando si allenava, la parte inferiore era coperta da un tunica rosso scuro arrotolata.

Atena indossava degli abitanti leggeri lasciando scoperte le possenti braccia e le agili, i capelli mediante lunghi invece li portava legati.

Entrambi erano lucidi per il sudore.

Quel giorno il signore dei massacri era in vena di allenarsi seriamente e non avendo altri a cui chiederlo essendo tutti indaffarati, approfitto di quella strana tregua con Atena.

At:"Nff, bla ma tu proprio non ti lavi mai?", disse  dopo aver sentito l'odore del suo nuovo 'amico'.

Per la puzza di distrasse un po' troppo e si beccò una gomitata in faccia facendola sanguinare un po' del labbro.

Ar:"E te invece quanti bagni nel profumo ti sei fatta per non puzzare ora!?", disse  burlandosi di lei.

Come risposta la dea trattenne il fiato, gli schiaccio il piede e gli assestò un montante sul mento facendolo sanguinare a sua volta.

At:"Ora basta non si può più continuare così", interruppe la scontro e materializzò una molletta in mano.

I voltarono si scatto quando sentirono degli applausi.

EN:"Ancora, ancora , ancora!!", euforica si butto verso i suoi idoli.

Finì dritta dritta sul fratello che la prese al volo, la piccola era felicissima, si voltò per vedere anche la sorellastra e le venne da ridere.

At:"Bhe che c'è", fingendo di non capire che stava ridendo per la molletta sopra il naso.

Ar:"Per la molletta ahahahah!", rise Ares senza capire che stava fingendo.

Atena si sbatte una mano sulla fronte.

Ar:"Vedi sei solo tu che trova fastidiosa il mio profumo naturale", continuò.

EN:"Ahahah ti posso aiutare con il tuo profumo fratellone",disse  poco prima di fare una puzzetta.

Ar:" Pff wow... devo dire... Complimenti", disse  che stava morendo intossicato.

At:"Ahahahahahah",  si asciugava una lacrima mentre gli passava una molletta.

Enio rise ancora quando il fratello si mio la molletta, poi scese dalle sue braccia con un balzo.

EN:"Vi prego insegnatemi a combattere come voi!!"

Ar:"Pensavo non me lo avresti mai chiesto", disse entusiasta.

At:" Aspetta aspetta", si chinò su di lei," Zeus lo sa?"

EN:"....si..."

At:"E va bene andrò a chiederglielo io personalmente", disse Atena comprendendo il desiderio della piccola.

EN:"Evvai sei la sorellone migliore di tutte", saltellava su posto.

---(dopo una lunga discussione con Zeus)

Atena stava tornando vittoriosa dalle trattative con il re degli dei, le era stato ufficialmente assegnato l'incarico di addestrarla, a patto di tenerla sotto controllo.

Non appena il campo visivo glielo permise, vide Enio che provava più volte a caricare il Tracio, ma lui la scaraventava via ogni volta.

Fulminea Atena la afferrò prima che potesse cadere di nuovamente, la poverina era tutta sporca con il vestitino mezzo stracciato, ma nonostante ciò sorridente.

La Pallade lo guardo severamente, poi ripose la bambina.

At:"Allenamento puo' iniziare", disse professionale come una vera maestrina ma con un angolo della bocca alzato.

Ares es Enio:"SIIIIIII!!!".

Ares x AtenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora