Chapter 4: Questioni di Forza di Volontà!

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Izuku era strano.

I suoi movimenti erano rigidi e spesso perdeva l'equilibrio anche se riusciva a compensare uno sbilanciamento con una mano sul ghiaccio. Non aveva prestato davvero attenzione a Katsuki e per diverse ore era stato in perfetto silenzio.

«Ma che cos'ha?» chiese Denki, seduto in panchina come suo solito.

Katsuki prese un sorso della solita bevanda energizzante che gli porse l'altro, le spalle le scosse nervosamente a seguito di un brivido di rabbia incontrollata.

«Non gli avrai fatto qualcosa, voglio sperare!».

«Che diavolo vai a pensare?! E' da stamattina che si comporta così e non capisco» disse sprezzante l'altro. «E poi non provo nulla per lui, te l'avrò ripetuto mille volte».

Denki riprese la bottiglia di plastica. Scosse il capo rabbiosamente alla cocciutaggine del fratello che era tornato in pista. Se ne sarebbe accorto molto presto del vero significato dell'amore, ne era certo!

Quando Katsuki fu vicino ad Izuku vide uno sguardo strano, stanco, accompagnato da improvvisi lampi di dolore. Qualche secondo dopo l'Omega si strinse lo stomaco con fare dolorante.

«Izuku!» esclamò l'Alpha. «Che succede?».

«S-sto bene, Kacchan...» disse debolmente. «Farò solo una pausa...».

Izuku lasciò velocemente la pista per raggiungere il primo bagno disponibile. Sul wc, un po' chino e tremante svuotò numerose volte il contenuto del suo stomaco. Piccole lacrime rigarono le sue guance cadaveriche, le dita divennero prima bianche e poi leggermente cianotiche alle punte.

Aveva freddo e le gambe tremavano in modo incontrollato.

Quando la nausea svanì, tirò lo sciacquone e iniziò a lavarsi il viso con acqua fredda. Il suo riflesso pareva beffarsi di lui in quel momento. Izuku sospirò: andò dritto verso l'armadietto dove c'era il suo zaino giallo per tirar fuori un flacone.

Inghiottì due grosse pillole bianche senz'acqua. Il dolore e il torpore svanirono dopo pochi secondi.

«Ti prego... solo un ultimo sforzo... voglio vincere ancora un'ultima volta e con Kacchan...» sussurrò con gli occhi pregni di lacrime.

Izuku tornò in fretta sulla pista; non si era neanche tolto i pattini durante quella corsa per vomitare. In pista trovò l'Alpha immobile, con le braccia conserte e un'espressione corrucciata.

Durò solo un momento perché Katsuki divenne visibilmente più sollevato al sorriso che gli concesse Izuku. I suoi occhi rubino sgranarono con un delizioso spolvero di rosato sulle guance al tocco leggiadro della mano mancina che l'Omega utilizzò per smorzare quel poco di tensione rimasta.

«T-ti senti meglio?» domandò l'Alpha.

Ringhiò internamente. Quando mai si era messo a balbettare? E quando mai aveva provato preoccupazione per qualcuno al di fuori di Denki? Guardò istintivamente il fratello in panchina che parlava con Eijiro.

Era palese la sua felicità e il modo in cui sorrideva, con quel fare brillante, rendeva chiaro un messaggio implicito quanto semplice: amava alla follia il suo Alpha rosso crinito.

«Sì. Scusami. Possiamo continuare» disse Izuku.

Prese posizione, con le braccia sollevate in aria, una gamba in avanti, l'altra subito dietro. I piedi alzati dove solo le punte delle lame toccavano la superficie ghiacciata resero chiara la sua intenzione: riprendere dalla parte più difficile della coreografia.

Katsuki non pensò più oltre il necessario, le mani raggiunsero i fianchi ossuti dell'Omega e lo sollevarono senza sforzo. Izuku inarcò all'esterno la schiena ma all'improvviso l'Alpha lo sentì tremare sotto alle dita.

Ymir - BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora