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"E quindi anche stasera mi dai buca?" mi chiede Eleonora, piegando un maglione con una smorfia dispiaciuta.

"Ne farei volentieri a meno, e lo sai" rispondo, alzando gli occhi al cielo.

"Io non ho ancora capito perché devi andare anche tu con loro, quando escono" replica lei, fermandosi a guardarmi.

"Riki ci tiene tanto, non mi va di farlo rimanere male" spiego, abbassando un po' la voce.

"Signorina? Posso chiedere a lei?" la voce di una signora interrompe la nostra conversazione.

Eleonora si gira con un gran sorriso e va verso di lei. "Mi dica pure!"

Eleonora è la mia migliore amica dai tempi delle scuole elementari. Ci siamo conosciute il primo giorno e, da allora, non ci siamo più lasciate. Abbiamo sempre vissuto in simbiosi; ecco perché da un paio di anni lavoriamo insieme in questo negozio di vestiti vicino Bologna.

"Eccomi, dicevamo?" richiama la mia attenzione, tornando verso di me. "Ah, sì. Hai detto che Riccardo si offende, no?"

Annuisco.

"Io ti giuro, non capisco" sospira.

Aggrotto le sopracciglia e mi giro a guardarla. "Cosa non capisci?"

"Prima cosa, non capisco perché tu stia ancora con lui. E poi, non capisco perché non ti piaccia stare con dei piloti di Formula Uno!" esclama.

Sospiro. "Per quando riguarda il primo punto, non ti rispondo nemmeno. Per il secondo, te l'ho detto almeno un centinaio di volte, Ele. Charles mi sta anche simpatico, il problema è Sainz" dico, stringendo i denti.

Lei alza le spalle. "A me non sembra così antipatico come dici tu"

"In TV, magari..." sussurro "Ti assicuro che non è altro che un pallone gonfiato, presuntuoso e vanitoso" affermo.

Lei ridacchia. "Giudicherò quando me lo farai finalmente conoscere"

"Non te lo farò mai conoscere!" esclamo, aggrottando le sopracciglia. "Ci manca solo che ci provi con te"

"Sono sincera, Flami: non mi dispiacerebbe per niente!" afferma, ridendo, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.

"Non mi farei toccare da lui nemmeno se fosse l'ultimo uomo sulla Terra" affermo, quasi schifata.

Lei alza un sopracciglio e si ferma per qualche secondo a guardarmi. "Che esagerata che sei! È un bellissimo ragazzo, devi ammetterlo, dai"

Io sbuffo. "Sarò accecata dall'odio, che ti devo dire?"

Ele scuote la testa ridacchiando, ma torna seria subito dopo. "Dobbiamo affrontarlo questo discorso su Riccardo, però. Lo sai, vero?" mi chiede, ammonendomi.

"Ele, io e Riccardo stiamo bene insieme" dico solamente.

Lei fa roteare gli occhi. "A me non risulta, da quello che mi racconti" dice, per poi allontanarsi da me per andare a servire altre clienti, mentre io mi posiziono in cassa.

***

"Amore, sei pronta?" mi chiede Riccardo, guardando il telefono. "I ragazzi sono quasi arrivati"

Sbuffo silenziosamente, indossando velocemente un cardigan nero, poi esco dalla camera. "Sono pronta" affermo.

Io e Riccardo stiamo insieme da ormai quattro anni. Siamo sempre stati benissimo, tutti ci hanno sempre detto che sembriamo proprio fatti l'uno per l'altra.

Ultimamente, però, le cose non stanno andando proprio benissimo, anche se fatico ad ammetterlo a me stessa. Litighiamo sempre più spesso, non abbiamo più nulla di cui parlare e soprattutto non ci riserviamo più le stesse attenzioni di una volta.

Come se non bastasse, poi, lui continua ad organizzare cene e feste insieme ai piloti della sua Scuderia, Charles e Carlos. Sembra che per lui sia diventata quasi un'ossessione, stare con loro fuori dal lavoro. Vi starete chiedendo quale sia il problema, giustamente. Beh, non ce ne sarebbe nessuno, se solo io non detestassi con tutto il mio cuore il pilota spagnolo.

Più dico a Riccardo quanto mi senta a disagio in sua compagnia, più lui mi spinge a fare il primo passo per cercare di andarci d'accordo; peccato che io semplicemente non voglia.

Questa sera, per esempio, li ha invitati per una pizza a casa nostra, di nuovo.

Il campanello suona all'improvviso, facendomi risvegliare dai miei pensieri. "Vado io" affermo, camminando verso la porta.

Non appena la apro, mi trovo davanti Charles Leclerc, con una bottiglia di vino rosso tra le mani e un sorriso smagliante stampato sul viso. Dietro di lui, ovviamente, c'è il suo collega. I capelli sempre in ordine anche se abbastanza lunghi, barba perfettamente curata, mani in tasca e sorrisetto da sbruffone. Questo è Carlos Sainz, stasera e sempre.

"Ciao, Flami" mi saluta Charles, con due baci sulle guance.

"Ehi! Accomodati" esclamo, indicandogli Riccardo, seduto sul divano.

Charles mi sorpassa, raggiungendo il mio fidanzato e lasciandomi davanti alla figura di Sainz, che mi guarda con aria divertita. "Buonasera, Flam"

Alzo gli occhi al cielo e mi assicuro che Riccardo non mi stia ascoltando, prima di cominciare a parlare. "Non chiamarmi così, Sainz"

Lui sbuffa e si sistema i capelli con una mano. "Non mi saluti?" mi chiede fingendosi offeso e porgendomi una guancia.

Mi avvicino a lui e lo saluto velocemente come ho fatto con Charles, attenta a non far incrociare il suo sguardo con il mio. Lui ridacchia ed entra in casa, salutando Riccardo con una mano.

Richiudo la porta e mi giro, raggiungendoli sul divano. Mi chiudo subito tra i miei pensieri, sfogliando le storie e i post su Instagram, mentre loro tre continuando a parlare di motori, team e strategie.

"Amore, perché non andate tu e Carlos a prendere le pizze? Almeno avrete l'occasione di chiacchierare un po', no?" mi propone Riccardo dopo un po'.

Io mi irrigidisco e sbianco, consapevole di non potermi rifiutare. Mi limito ad annuire e a sussurrare un "Va bene", girandomi verso lo spagnolo.

Lui sorride soddisfatto e inizia a giocare con le chiavi della sua macchina. "Andiamo, allora?" mi chiede.

"Sì" affermo, prendendo il portafoglio dalla borsa e fiondandomi sulla maniglia della porta.

Saliamo in macchina velocemente e, soprattutto, senza dirci una parola, ma durante il tragitto è Carlos a rompere il silenzio. "Ma perché mi odi così tanto?"

Mi giro a guardarlo, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto. "Non ti odio" affermo "Solo che non mi vai molto a genio"

Lui ridacchia e mi guarda per pochi secondi, per poi riportare la sua attenzione sulla strada. "Sei molto bella, lo sai?"

Mi sento immediatamente avvampare quando sento quelle parole uscire dalla sua bocca. Insomma, non solo tra noi non corre buon sangue; sono anche la fidanzata di un suo collega e amico, ma che cavolo?!

"Devi girare qui, Carlos" mi limito a dire, indicandogli la via della pizzeria.

Lui sembra ignorarmi, infatti continua a parlare. "Saresti di certo ancora più bella, se solo ti togliessi quel broncio dalla faccia ogni volta che mi vedi" afferma, tagliente, fermando la macchina nel parcheggio.

Mi giro a guardarlo per pochi secondi, poi mi slaccio la cintura e scendo dalla macchina, sbattendo lo sportello dietro di me. Ma che diavolo si crede di fare?

Unexpected - Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora