3.

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Carlos' POV

Ordino un caffè al bar accanto all'azienda e, assonnato, aspetto che me lo portino.

Qualche secondo dopo, vedo Riccardo entrare e farmi un cenno con la mano prima di appoggiarsi con le braccia al bancone, accanto a me.

"Un caffè, per favore" chiede, strofinandosi gli occhi.

Lo guardo aggrottando le sopracciglia. "Che hai?"

Lui mi risponde con una smorfia. "Non ho chiuso occhio tutta la notte" dice, passandosi una mano sul viso.

Io gli rivolgo un sorrisetto malizioso. "Sembri quasi dispiaciuto..." ridacchio.

"Ma che hai capito... Ho litigato con Flaminia" mi informa.

"Oh, scusa, pensavo..." lascio la frase a metà, mentre mi passo una mano tra i capelli. "Che è successo?"

"Dice che la trascuro, che non mi importa più di passare del tempo con lei..."

"Ed è vero?" azzardo io, guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.

"No che non è vero" mi ammonisce, spostando lo sguardo sui due caffè che il barista ci poggia davanti.

"Non mi sembri molto convinto, sai?" dico, con lo sguardo fisso sulla mia tazzina.

"Mi passi una bustina di zucchero?" mi chiede, indicando la scatolina accanto a me.

Gliene passo una e poi ricomincio a parlare. "Beh? Non rispondi?"

"Che altro devo dirti? Ti ho già risposto" sbotta lui.

Ruoto gli occhi e bevo il caffè, prima di poggiargli una mano sulla spalla. "Non pensi che sia ora di ammetterlo?"

Lui assottiglia gli occhi e sposta lo sguardo su di me. "Ammettere cosa?"

"Che voi due non state più bene insieme, Ric"

Lui cambia subito espressione e abbassa lo sguardo. "Questo non è vero, Carlos, smettila" dice, con tono duro.

Batto un'altra volta la mano sulla sua spalla e sospiro. "Pensaci, Ric" dico soltanto, prima di lasciare i soldi del caffè sul bancone ed uscire dal bar.

***

"Carlos, hai un attimo?" la voce di Riccardo mi chiama da dietro.

"Ehi" lo saluto col fiatone, mentre mi passo un asciugamano sul viso entrando nello spogliatoio. "Dimmi"

Lui chiude la porta dello stanzino e si siede, poi sospira e mi guarda.

Io inizio a cambiarmi, ma non sentendolo parlare mi fermo e poso il mio sguardo su di lui. "Che c'è?"

"Avevi ragione" dice lui, tenendosi la testa tra le mani.

"Cioè?" chiedo, aggrottando le sopracciglia.

"Su Flaminia" aggiunge lui. "Le cose non vanno più bene tra noi, da parecchio tempo" confessa, infine.

"Lo so, Ric, me ne ero accorto... Hai idea del perché?" chiedo.

Lui muove la testa e inizia ad agitare le mani. "È come dice lei, l'ho trascurata e la sto trascurando. Ma la verità è che mi sento in colpa, Carlos" dice, con gli occhi lucidi.

"In colpa? Per cosa?" chiedo.

"Parlo con una ragazza, da qualche tempo" confessa.

Io strabuzzo gli occhi e torno a guardarlo. "Cioè? Tradisci Flaminia?!"

"No, no, giuro che non l'ho mai tradita. Ci parlo su whatsapp e instagram, niente di più" chiarisce.

"Va bene, ma se ti senti in colpa c'è qualcosa che non va, Ric. Perché ci parli? E soprattutto, chi è?" chiedo, quasi a raffica.

"Lavora con noi, insieme agli ingegneri" sussurra. "E non lo so perché ci parlo. È simpatica, mi sento bene con lei"

"La biondina, dici?"

Lui annuisce. "Si chiama Giulia"

Lo guardo per qualche secondo, prima di annuire a mia volta. "Non so che dirti, Ric. Com'è iniziata?"

"Mi ha scritto lei per una cosa di lavoro. Poi però la cosa è degenerata, ha iniziato a scrivermi quasi tutti i giorni e io non sono riuscito a non risponderle" sospira.

"Il fatto che tu ti senta in colpa non è normale, lo sai, vero?" chiedo.

"Che intendi?"

"Dico solo che se non avessi effettivamente nulla di male da nascondere in queste chat, non ti sentiresti in colpa nei confronti di Flam" spiego.

Lui abbassa nuovamente lo sguardo verso le sue scarpe. "Io penso di non essere più innamorato di Flaminia, Carlos. Penso di stare con lei solo per abitudine, ormai. Con Giulia è diverso..."

"Non credi che sia il caso di parlare con Flaminia? Non fa bene a nessuno dei due, questa situazione" gli faccio notare, prendendo il borsone.

Annuisce. "Non ho il coraggio di farlo, anche se sono settimane che ci penso"

"Trova le parole giuste e parlatene, vedrai che andrà meglio per entrambi" gli suggerisco.

"Grazie, Carlos" dice, appoggiando una mano sulla mia spalla.

"Figurati" gli sorrido. "Ora vado, che ho un'altra sessione di allenamento" aggiungo, salutandolo un'ultima volta ed uscendo.

Salgo in macchina, poso il borsone sul sedile del passeggero e sospiro, passandomi una mano sul viso, consapevole del fatto che, finalmente, posso lasciar uscire tutte le emozioni che ho tenuto dentro di me durante la conversazione con Riccardo.

Mi sento un amico di merda, ma non posso fare altro che essere felice del fatto che, forse, tra Riccardo e Flaminia stia finalmente finendo.

Li conosco da tanto e, nonostante lei mi odi, io sono stato da subito attirato dal suo modo di fare, dalla sua maniera di parlare, di ragionare e scherzare.

Lei si è fatta un'idea del tutto distorta di me: crede che io sia uno stronzo presuntuoso, superbo e arrogante; in realtà, però, io non sono affatto quel tipo di persona.

Lo so, sono una persona orribile, ma voglio davvero fare in modo che Flaminia smetta di vedermi come ciò che non sono, è una mia sfida personale e non ho intenzione di perderla, costi quel che costi.

Spazio autrice:

In questo capitolo vediamo Carlos in veste di grillo parlante😂 Molto saggio, vero?

Che ne dite? Vi piace la storia fino ad ora? Che succederà, secondo voi?

Unexpected - Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora