24.

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"Carlos? Ci sei? L'ospite di oggi sarà qui tra pochi minuti!"

La voce di Silvia, l'addetta stampa della Ferrari, risuona oltre la porta della stanza di Carlos.

"Dammi cinque minuti e ci sono!" esclama lui, alzandosi dal divanetto per allacciarsi la tuta fino ai fianchi.

Faccio una smorfia mentre lo guardo allontanarsi da me e aggrotto le sopracciglia ripensando alle parole di Silvia. "Chi è l'ospite di oggi? Non me ne hai parlato" gli faccio notare.

Lui scuote la testa. "Nessuno di importante" dice sistemandosi i capelli davanti allo specchio.

"Vuoi fare il misterioso?" ridacchio, alzandomi e andando ad abbracciarlo da dietro.

Lui continua a guardarsi allo specchio, abbozzando un sorriso ma senza rispondere.

"Allora?" insisto, incrociando le braccia al petto. "Perché non posso saperlo?"

"Non ho detto che non puoi saperlo. Dico solo che non è nessuno di importante, non saprai neanche chi è" mi spiega lui, girandosi finalmente a guardarmi.

"Tu prova a dirmi il nome" dico, facendo spallucce.

Lui mi guarda per qualche secondo senza dire nulla, poi alza gli occhi al cielo e sospira. "Mi prometti che non farai scenate?" mi chiede poi.

Aggrotto le sopracciglia. "Perché dovrei? Carlos, parla" dico categorica.

"Mireia Lalaguna" mormora.

"Non so chi sia" sentenzio, scuotendo la testa.

"Te l'avevo detto..." sussurra lui, afferrando il cappellino prima di indossarlo.

Lo prendo per un braccio e lo costringo a girarsi nuovamente verso di me. "Carlos" lo richiamo.

"Cosa c'è?" mi chiede, innocentemente.

"Perché hai detto che avrei fatto una scenata?"

Prima che Carlos possa rispondermi, però, qualcuno bussa alla porta.

"Sì?" chiede lui, aprendo la porta.

Quando la spalanca, davanti ai miei occhi appare una splendida ragazza alta, magra, bionda e con un sorriso e degli occhi ipnotici.

Spalanco la bocca in automatico e rimango ferma ed in silenzio, mentre guardo Silvia che la presenta a Carlos.

"È un piacere conoscerti" le dice lui, con un sorriso stampato in faccia, mentre le stringe la mano.

"Il piacere è tutto mio" risponde lei, ricambiando il sorriso e guardandolo negli occhi.

Dentro il mio stomaco sento una tempesta, un insieme infinito di fiamme. Ora capisco perché Carlos temeva che facessi scenate. È una delle ragazze più belle che io abbia mai visto e lo sta letteralmente spogliando con gli occhi.

Diamine Flami, fai qualcosa!

Senza pensarci due volte, mi avvicino a loro con uno scatto e stendo la mia mano verso la bionda. "Io sono Flaminia, la fidanzata di Carlos" mi presento, con il sorriso più falso di sempre.

Lei sembra squadrarmi velocemente prima di stringere la mia mano e sorridermi. "Mireia" si limita a dire, per poi spostare nuovamente lo sguardo sul mio fidanzato.

"Allora, mi fai vedere la tua macchina?" gli chiede sorridente, avvicinandosi a lui.

"Non credo sia possibile ora" mi affretto a dire, senza pensarci e beccandomi un'occhiataccia da parte di Carlos.

Mireia alza un sopracciglio e si gira a guardarmi, palesemente infastidita.

"È possibile, invece" mi corregge Carlos, con tono duro, fulminandomi con lo sguardo. "Seguimi" le dice poi, iniziando a camminare verso il suo garage, superandomi.

Afferro velocemente il cellulare e digito il nome della ragazza su Google, scoprendo solo in quel momento che si tratta di una delle più famose modelle spagnole.

Ovviamente. Quale altro lavoro avrebbe potuto fare con un fisico del genere?

Mi affretto ad uscire dalla stanza e a raggiungere Carlos e Mireia nel garage.

Li vedo ridere e parlare come se si conoscessero da una vita. Lei lo guarda intensamente negli occhi mentre lo ascolta parlare, cerca il contatto fisico in ogni modo.

Stringo i pugni e respiro profondamente; non voglio darla vinta a Carlos e fare una scenata. Non sarebbe giusto farlo qui, sul suo posto di lavoro.

Dentro, però, sto letteralmente bruciando. Non so quale santo mi stia trattenendo in questo momento.

Continuo a guardarli senza mai staccare lo sguardo dalle mani della spagnola, che cercano continuamente di toccare in qualche modo il mio fidanzato. Se uno sguardo potesse incendiare...

"Chissà quanto ti alleni per avere questo fisico..." mormora lei, sfiorando il suo bicipite ed osservandolo con attenzione, mordendosi il labbro.

La fulmino di nuovo con lo sguardo e stringo il tessuto della mia canottiera il più forte possibile, cercando di sfogare la mia rabbia in quel modo.

Un secondo dopo, il mio sguardo si incrocia con quello di Carlos. I suoi occhi sono più scuri del solito; mi guarda con durezza.

"Abbastanza, direi" risponde, riportando di nuovo la sua attenzione sulla modella.

Mi avvicino a loro a passo svelto, cercando di nascondere il più possibile il mio stato d'animo.

"Carlos, puoi venire un attimo con me?" gli chiedo, forzando un sorriso.

Lui mi fissa per qualche secondo, palesemente arrabbiato, poi sospira e annuisce piano. "Torno subito" dice sorridendo, girandosi verso Mireia.

Mi prende delicatamente per il polso e mi trascina con lui, di nuovo nella sua stanza. Si chiude la porta dietro alle spalle e mi fissa subito con disappunto. "Questo è esattamente ciò a cui mi riferivo prima" dice con voce ferma.

"Carlos, io-"

"Cosa? Io cosa, Flaminia?" mi interrompe, venendo verso di me e alzando la voce. "Sapevo che ti saresti ingelosita fin dal momento in cui mi hai chiesto di parlarti di lei" dice. "E sai perché lo sapevo già? Perché tu fai sempre così!" esclama. "Tu non ti fidi di me, cazzo. Hai perennemente paura che io possa tradirti, che io possa correre dietro alla prima ragazza che passa" ringhia, con gli occhi incollati nei miei.

"Ti svelo un segreto" riprende poi, dopo pochi secondi di pausa. "Il mio lavoro è anche questo, ok? Sto lavorando, Cristo, riesci a capirlo e a non fare questi teatrini da bambina?!"

Abbasso lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi.

"Io non sono Riccardo. Mettitelo in testa, hai capito? Non so più come fartelo capire che voglio stare con te e che non farei mai quello che ti ha fatto lui, ma tu sembri non capire" dice, scuotendo la testa e passandosi una mano sul viso.

"Carlos..." sussurro, alzando la testa per guardarlo.

"Non voglio sentirti, adesso. Sono stufo, davvero. Devo tornare di là ora, tu rimani qua per piacere, hai già disturbato abbastanza per oggi" mi dice duro, prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta e lasciandomi sola.

Unexpected - Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora