6.

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Quel sabato sera arriva più in fretta di quanto mi sarei mai aspettata.

Tutti i miei amici e le mie amiche sono già arrivati a casa mia, parlano tra di loro e sono un po' impazienti di conoscere Carlos, dato che Ele non ha fatto altro che fare battutine su di lui.

Controllo continuamente il telefono, ossessionata dall'idea che Carlos possa mandarmi un messaggio da un momento all'altro per dirmi che non verrà più. È in ritardo di più o meno un'ora, il che non mi fa ben sperare.

Mordicchio un'unghia della mano destra, mentre sbatto il piede sul pavimento e continuo a fissare il telefono, quasi in uno stato di trance; infatti, trasalisco quando sento il campanello suonare.

Spalanco gli occhi e corro verso la porta, pregando con un cenno i miei amici di non farmi fare brutte figure con battute o sorrisetti.

Quando apro la porta, Carlos mi guarda sorridente. Indossa un jeans, un maglione nero e un cappotto piuttosto pesante, visto il freddo di questo periodo.

"Ehi, sei arrivato!" esclamo.

"Scusami, ho fatto prima che ho potuto" si giustifica, grattandosi la nuca.

"Non preoccuparti. Entra" lo incito, facendogli spazio.

Lui si pulisce le suole delle scarpe sullo zerbino e entra, chiudendosi la porta alle spalle prima di girarsi verso di me. "Non mi saluti?" ridacchia, avvicinandosi.

"Certo, scusa" rido anch'io, leggermente imbarazzata.

Carlos posa una mano sul mio fianco destro e si avvicina, lasciandomi un bacio sulla guancia; poi si stacca e guarda verso il tavolo della sala, al quale sono seduti gli altri.

"Vieni" dico, prendendolo per un braccio e iniziando a camminare. "Questi sono i miei amici" dico poi, indicandoli.

Loro lo salutano e iniziano a presentarsi e chiacchierare per qualche minuto; io mi limito ad osservarli, finché Eleonora non si siede accanto a me e mi dà una lieve gomitata sul braccio, con un sorrisetto stampato in faccia.

"Cosa?" le chiedo, ridacchiando.

"È carino!" sussurra, per non farsi sentire. "Perché l'hai tenuto nascosto per tutto questo tempo?" mi chiede poi.

Faccio spallucce. "Si comportava da idiota, non sapevo fosse... così" concludo, indicandolo. "Sono contenta che ti abbia fatto una buona impressione, comunque" aggiungo poi, guardandola.

"Sembra che io non sia l'unica a cui Carlos ha fatto una buona impressione..." cantilena Ele, rivolgendo lo sguardo verso il tavolo.

Aggrotto le sopracciglia e mi giro, guardando nella sua stessa direzione. Vedo Carlos seduto accanto a Sofia, una mia amica di vecchia data. Ridono e scherzano come se si conoscessero da una vita; lei le tocca addirittura un braccio mentre gli parla.

Non nego che, lì per lì, questa scena mi infastidisce leggermente. Insomma, come fa lei ad avere già questo tipo di confidenza con lui, dopo solo dieci minuti di conoscenza? Appena mi rendo conto di quello che mi sta passando per la testa, però, scaccio quel pensiero e rivolgo di nuovo la mia attenzione ad Eleonora.

"Già, sembra che si stia integrando facilmente" affermo, forzando un sorriso.

***

La serata si prolunga fino alle 2 del mattino, anche se parecchi dei miei amici sono andati a casa già da un po'.

"Buonanotte, Flami. Ci sentiamo domani" mi saluta Ele, dandomi un bacio sulla guancia. "Ciao, Carlos. È stato un piacere" aggiunge poi, sorridendo al pilota.

Quando esce e si chiude la porta alle spalle, rimaniamo ufficialmente solo io e Carlos.

"Sono stato davvero bene. Sono simpatici i tuoi amici" sorride, iniziando a parlare.

"Sono contenta. Possiamo replicare, se ti va" propongo, con un filo di voce.

Lui annuisce. "Certo, mi piacerebbe"

"Carlos..." lo chiamo, dopo qualche secondo di silenzio. "Come sta Riccardo?" chiedo di getto.

Lui mi guarda sbalordito, come se non si aspettasse quella domanda, ma non tarda a rispondere. "Bene, direi. Parla spesso di te, ma penso sia normale dopo tutto questo tempo insieme, no?" chiede, retoricamente. "Non so se lo sai, comunque, ma non sta più da me, ora" aggiunge.

Sul mio viso si fa spazio un'espressione di stupore. "Ah, no?"

Lui scuote la testa. "Non so dove sia, so solo che ha trovato un'altra sistemazione, o almeno questo è quello che mi ha detto"

Annuisco e mi stringo nel cardigan, incrociando le braccia al petto. "Sapeva che saresti venuto qui, stasera?" gli chiedo, curiosa.

Lui scuote la testa. "Non lo sento e non lo vedo da qualche giorno, in effetti. Ha chiesto delle ferie" mi spiega.

"Va bene..." concludo l'argomento, con un sussurro.

Lui mi guarda per qualche secondo, poi ricomincia a parlare. "Posso aiutarti a sistemare un po', prima di andare a casa?" mi chiede, indicando il tavolo.

"Ma no, figurati. Ci metto dieci minuti"

"Vorrà dire che insieme ce ne impiegheremo cinque" afferma, facendo l'occhiolino e iniziando a togliere qualche bicchiere.

Ridacchio e mi unisco a lui, in silenzio.

"Posso chiederti una cosa?" dice lui dopo un po', senza guardarmi.

"Certo"

"La tua amica... Sofia, è impegnata?" chiede imbarazzato.

Mi irrigidisco subito davanti a quella domanda. Non me l'aspettavo, non pensavo potesse interessargli.

Comunque, faccio di tutto per non darlo a vedere, quindi mi affretto a rispondere. "No, non è impegnata" mi limito a dire.

Lui annuisce. "È carina" afferma.

"Già" confermo, arricciando le labbra.

"Abbiamo parlato un bel po' stasera, mi sembra una persona interessante, sveglia. Pensi che le farebbe piacere se le scrivessi, un giorno di questi?" chiede ancora.

"Non lo so, Carlos. Non so proprio che dirti. Ora però vorrei andare a dormire, quindi..." lascio la frase in sospeso.

Lui annuisce ripetutamente. "Sì, certo. Scusami, non mi ero accorto che fosse così tardi" si giustifica. "Grazie per la bella serata. Ci sentiamo domani, mh?"

Annuisco e forzo un sorriso, accompagnandolo verso la porta e aprendola.

"Buonanotte, Flam" sussurra, lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Notte, Carlos" dico con un filo di voce, chiudendo la porta non appena lui esce.

Mi appoggio con le spalle al muro e sospiro, avvolta da un senso di fastidio, un peso sullo stomaco. Ripenso a Carlos, a Sofia, a come ridevano e come si sfioravano. Dio, Flami, adesso ci mancava solo la gelosia!

Unexpected - Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora