17.

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Carlos' POV

Mi alzo dal letto attento a non svegliare Sofia, che dorme ancora come una bambina. È circa la decima notte consecutiva che si ferma a casa mia; ormai si può dire che vive qui.

È iniziato tutto quando ha lasciato qui lo spazzolino, poi una felpa, dei jeans, finché non le ho fatto spazio nel mio armadio e nel mio bagno, liberandole dei cassetti. Adesso, praticamente metà delle sue cose sono a casa mia, ma a me non dispiace. Inizialmente, devo ammetterlo, ero un po' spaventato: in tutta la mia vita, escluse le storielle di una notte, ho avuto solo una fidanzata importante, con cui ho condiviso tanto ma con la quale è finita dopo ben quattro anni, e dopo di lei ho sempre fatto fatica a buttarmi a capofitto nelle relazioni. Questa con Sofia è la prima volta in cui ci riprovo, e nonostante la cosa mi metta un po' d'ansia, per ora sta andando piuttosto bene.

Accendo il telefono mentre faccio colazione con delle uova e del bacon e subito il mio pensiero va a Flaminia. Ormai è passato un mese da quando ha lasciato Riccardo, ed io cerco in tutti i modi di starle vicino, di tirarle su il morale e di non lasciarla mai sola.

Per lei, scoprire che il suo fidanzato storico la tradiva, è stato davvero un duro colpo, ma direi che sta affrontando la cosa nel migliore dei modi, e cioè reagendo senza buttarsi giù.

Buongiorno, Flam. Come stai? Hai bisogno di qualcosa?

Le invio lo stesso messaggio praticamente tutte le mattine, infatti lei non smette di prendermi in giro, "accusandomi" di essere iperprotettivo.

Al contrario di altri giorni, oggi la sua risposta non tarda ad arrivare: Buongiorno, Carlito. Sto bene e non mi serve nulla, come ogni giorno. Pranziamo insieme?

Sorrido istintivamente quando leggo la sua proposta e mi affretto a rispondere affermativamente, prima di mettere via il telefono quando sento i passi di Sofia dietro di me.

"Buongiorno, amore" mi saluta, strofinandosi gli occhi e abbassandosi verso il mio viso per darmi un bacio sulle labbra.

"Ciao, dormigliona" la prendo in giro, sorridendo. "Vuoi le uova? O il bacon?"

Lei fa una smorfia e scuote la testa. "Non sai ancora che faccio parte del team "colazione dolce"?"

"Lo so, lo so" ridacchio. "Ma ogni tanto provo a farti cambiare idea"

"Stavo pensando" inizia, sedendosi di fronte a me con un pacco di biscotti e una tazza di caffè. "Potremmo andare a pranzo in quel ristorante che abbiamo visto l'altro giorno, che ne dici?" mi chiede, sorridente.

Prendo la sua mano sotto la mia e le accarezzo il dorso con un dita, guardandola con un sorriso dispiaciuto. "Scusa amore, ma oggi non posso" dico, con tono dolce.

Lei aggrotta le sopracciglia e mi guarda. "Cosa devi fare?"

"Flaminia mi ha chiesto di pranzare insieme" dico.

Lei sposta con uno scatto la sua mano dalla mia e ride nervosamente. "Certo, come ho fatto a non pensarci?" mormora poi.

"Come, scusa?" le chiedo, guardandola male.

"Ho detto che avrei dovuto pensarci, Carlos" ripete lei, ad alta voce. "Ultimamente sei sempre con lei"

"Non ricominciare, Sofia" la ammonisco.

Lei alza le mani, come in segno di resa. "Non ricomincio. Non serve che io dica nulla; sono i fatti a parlare"

"Ma quali fatti? Stai facendo una scenata per niente" dico, sbuffando.

"Sembra che lei sia la tua fidanzata, Carlos. Non so se te ne rendi conto, ma nelle ultime settimane hai passato più tempo con lei che con me!" esclama.

"Non essere paranoica, per favore. Ne abbiamo già parlato, sto solo cercando di starle vicino in un momento difficile" dico, cercando di rimanere calmo.

"E perché devi essere proprio tu a stare con lei?! Non ha altri amici? Non può stare con Eleonora?" chiede Sofia, alzando la voce ancora di più.

"Devo essere io a stare con lei perché semplicemente ne ho voglia, ok?" dico, serrando la mascella ed alzandomi. "Non voglio più discuterne, chiaro?"

Lei scuote la testa, ridacchiando ironicamente. "Questo è poco ma sicuro, Carlos. Non ne discuteremo più, perché io me ne vado" dice, girandosi e iniziando a camminare verso la camera da letto.

Alzo gli occhi al cielo e la seguo. "Sofi, ma dove vai, dai..." dico, guardandola mentre infila i suoi vestiti in un borsone.

"Sono stanca, Carlos" dice lei, con la voce rotta dal pianto. "Ho cercato di far finta di nulla, ok? Ho cercato di convincere me stessa che tra voi ci fosse solo amicizia, ma la realtà è che ho visto fin dalla sera in cui io e te ci siamo conosciuti, come la guardi" dice, alzando il viso per guardarmi.

"Sofi..." sussurro.

"Non ci riesco. Non posso stare con una persona che pensa a qualcun altro; mi capisci?" mi chiede poi.

La guardo per qualche secondo. Vorrei dirle qualcosa per impedirle di andare via, per non farle pensare davvero quello che ha detto, ma la verità è che semplicemente non voglio. Nonostante io lo stia negando a me stesso da mesi, so bene che tra me e Flaminia non c'è solo amicizia.

Annuisco piano, non trovando davvero le parole giuste. "Mi dispiace" dico soltanto.

"Anche a me" dice, chiudendo il borsone. "Mi vesto e tolgo il disturbo, ok?"

Annuisco di nuovo e vado in cucina, lasciandola sola. Mi sento una merda per non aver nemmeno provato a ribattere, ma credo che sia davvero arrivato il momento di seguire il mio cuore e di smettere di ignorarlo, finalmente.

***

Spazio autrice:

finalmente Carlos si è svegliato, ragazzi🤭

che dite? pensate che lui e Flami riusciranno ad avere un momento di tranquillità insieme?

Unexpected - Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora