12.

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La mattina dopo, apro gli occhi alle 11:30. Non mi sembra vero aver dormito così tanto; non succedeva da un'eternità. 

Mi metto seduta sul letto e mi passo una mano sul viso, massaggiandomi le tempie. La testa mi fa malissimo, mi sembra quasi che il mio cervello stia esplodendo. Le immagini della sera prima si fanno spazio nella mia mente e scorrono rapide, fino ad arrivare al momento in cui finalmente mi sono addormentata.

Mi vesto velocemente, optando per una tuta molto calda, poi scendo di sotto. Seduta al tavolo, c'è Eleonora, che sta leggendo un libro. 

"Ma buongiorno, raggio di sole!" esclama ironica, guardandomi con un sorriso. 

"Buongiorno, simpaticona" mormoro, aprendo il frigo per cercare del latte.

"Ti sei alzata col piede sbagliato o è solo colpa dell'alcol?" mi chiede lei, squadrandomi. "Ho fatto il caffè con la moka, stamattina. È lì nel termos, se ne vuoi un po'" aggiunge poi.

Annuisco silenziosamente, prendo una tazza e mischio un po' di latte con tantissimo caffè; oggi ne ho proprio bisogno. 

"Beh?" ricomincia a parlare lei. "Non mi dici niente?"

"Che devo dirti? Sono stanchissima Ele, ho dormito male e mi scoppia la testa" mi lamento, prima di bere un po' di latte e caffè.

"Perché hai dormito male? Pensavo morissi di sonno, visto che non volevi nemmeno alzarti dal divano per andare in camera, ieri sera" ridacchia lei, chiudendo il libro ed incrociando le braccia al petto.

"Carlos e Sofia" mormoro soltanto.

Lei mi guarda confusa, aggrottando le sopracciglia. "Cosa c'entrano Carlos e Sofia?" mi chiede.

"Diciamo che loro non avevano molta voglia di dormire, quindi hanno deciso di non far dormire nemmeno me" dico, con un sorrisetto falso stampato in faccia.

Eleonora sembra non capire subito. Dopo pochi secondi, però, spalanca la bocca e poi se la copre con una mano, soffocando una risatina. "Non ci credo" dice soltanto.

"Già" annuisco. "Neanch'io volevo crederci" 

"Mi dispiace che tu abbia dovuto sentirli, Flami" sussurra poi, accarezzandomi una spalla.

Abbozzo un sorriso e la guardo. "Ma va, non fa niente, Ele. Mi sono messa l'anima in pace, ormai. Non è mica l'unico uomo sulla Terra"

Non sarà l'unico, ma tu vuoi lui, penso. Scaccio subito quel pensiero. 

"Così ti voglio, amica!" esclama Eleonora, battendo le mani e sorridendomi.

"Dove sono tutti gli altri?" chiedo poi.

"Sono andati a fare una passeggiata per raggiungere un rifugio dove pranzare. Carlos, invece, è di sopra" mi informa.

"Come mai tu e lui non siete andati con loro?" chiedo, aggrottando le sopracciglia.

"Io mi sono svegliata da poco, erano già andati via quando sono scesa. Carlos invece non voleva lasciarti qui da sola" dice, alzandosi dallo sgabello su cui era seduta.

Strabuzzo gli occhi. "Te l'ha detto lui?" chiedo, sbalordita.

Lei annuisce. 

"E a Sofia va bene?" chiedo ancora.

Lei fa spallucce. "Non penso le abbia detto che il motivo era questo" ridacchia. 

Proprio in quel momento, Carlos scende le scale e ci raggiunge. Mi volto a guardarlo non appena sento i suoi passi farsi più vicini; lui mi sorride e mi saluta. "Buongiorno, Flam" 

Unexpected - Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora