''Siccome ho visto che hai avuto un comportamento abbastanza calmo, ho deciso che meriti il permesso di uscita , puoi usarlo a partire da ora e nel caso già da adesso decidi di uscire domani dovrai essere qui di prima mattina''
Mi ritrovo nell'ufficio della direttrice che ha chiesto a liz di convocarmi qui da lei, mi aveva già avvisata che si trattasse di qualcosa di bello, pensavo ancora ad una visita di mia madre ma questa è una cosa davvero molto bella.
'' Grazie mille'' Le sorrido e Liz mi accompagna nella mia cella.
Devo assolutamente dirlo ad Edoardo.
Preparo qualche cambiata da portarmi dietro e sono pronta.
Indosso un jeans a vita alta molto aderente e un top con la scollatura a V .Direi che va benissimo così.
Mi affaccio alla finestra e noto che Edoardo è in cortile , decido di scrivergli un biglietto veloce e attiro la sua attenzione chiamandolo.
Lascio che il biglietto cada giù, e lui in risposta sorride e si fa accompagnare nella sua cella.''Vedo che avrai molto da fare lì fuori'' Sbuca Liz con il suo solito tono malizioso.
Questa donna non si fa scappare niente.
''Lascialo stare, quello lì non porta niente di buono''
Alzo gli occhi al cielo non rispondendola.
Scendo giù davanti il cancello dell IPM, finalmente dopo tutte queste settimane si aprirà , e non per fare uscire o entrare qualcun'altro, ma per concedermi delle ore di normalità e libertà , che mi mancano da ormai troppo tempo.
Mi affianca Edoardo e prendendomi per mano inizia a correre fuori, respirando ormai aria libertà, anche se per poche ore.
''E adesso dove andiamo?'' Scoppio a ridere non appena ci fermiamo poco più avanti dell IPM.
''Vieni con me''
Mano nella mano camminiamo verso chissà dove.
Camminare con lui in questo modo e soprattutto fuori di lì, mi fa provare un qualcosa di inspiegabile.Ad un certo punto ci fermiamo davanti ad una specie di villa, una casa bella e enorme.
''E questa ?'' Lo guardo sorpresa e lui in risposta mi trascina in quella casa così meravigliosa.
''Questa è mia''
Tira fuori le chiavi dal suo borsone e così la porta si spalanca e mi ritrovo in un salotto enorme e abbastanza accogliente.
Mi guardo intorno affascinata da tutto ciò che mi circonda , non pensavo che Edoardo potesse permettersi una casa così.
''Ti piace ?''
''Certo, che domande''
All'improvviso Edoardo si impianta davanti a me.
''Tu sei più bella''
Gli sorrido e lui posa le sue labbra sulle mie.
Mi lascio totalmente all'onda di desiderio che mi sta travolgendo in questo momento .È così bello poterlo stringere a me , avvertire il calore del suo corpo contro il mio , sentire le sue dita che scorrono tra i miei capelli , senza nessuno intorno e senza fretta che nessuno ci disturba.
Sto perdendo il controllo delle mie emozioni e ormai sono consapevole di lasciarmi andare.
La mando di Edoardo sta scendono verso i miei fianchi e sta cercando la zip dei miei jeans .
''Dove?'' questa è l'unica parole che mi esce dalla bocca.
''Di qua!''
Mi lascio condurre nella camera da letto immersa nella penombra.
Forse dovrei fermarlo , forse è una vera follia ciò che sta per accadere.
Però non posso, sono in preda a una forza misteriosa alla quale non riesco a resistere.In silenzio, lasciando solo le mani a parlare,
Edoardo mi sfila i vestiti e mi fa sdraiare sul letto."Devo averti. Ne ho bisogno."
Pronuncia quelle parole fra i denti.E nell'oscurità, senza aggiungere altro, con mani sempre più avide, mi ama perdutamente.
Entrambi non desideriamo che consumarci nella selvaggia, sfrenata danza dei sensi, nonostante i miei dubbi dal fermarmi o meno.
Edoardo mi possiede in modo totale, assoluto.
Siamo in una nuvola di piacere, l'aria della stanza è ormai diventata una fornace.
soffoco un grido contro la sua spalla, affondandogli senza rendermene conto le unghie nella schiena.
Lui si solleva su di me e mi guarda con occhi scintillanti per un momento che sembra senza fine.
Poi si adagia su di me ancora ansimante e resta a lungo così, del tutto appagato, continuando a trasmettermi calore ed energia.
Con i battiti ancora accelerati, inizio a riacquistare la consapevolezza di quanto è appena accaduto.
Prima ancora che provo a dare un nome all'emozione che in questo momento sto provando come una doccia gelata, lo sento ritrarsi.
Mi scivola accanto e rimane per un po' a fissare il soffitto.
''Dovrò essere più discreto, con te, questa volta.''
Incontro i suoi occhi verdi che mi hanno stregata dal primo giorno in cui li ho visti.
Il tono della sua voce, adesso, è dolce.
''Mi sono comportato così male con te, Sono pazzo dalla voglia di riaverti. Sono pazzo di te.''
Mi lascia senza parole e con qualche brivido che mi percorre lungo la schiena.
Non gli dico niente, faccio rincontrare di nuovo le nostre labbra e quando ci stacchiamo dal bacio, lui mi stringe a sè.
Mi sento così appagata, felice.
Non desidero altro.
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M'ê ′ppicciato ′o core e po' te ne vaje′N'ata vota ancora.
FanficAurora Caputo, sedici anni, colta e introversa, ma quando serve caccia il meglio di sé affrontando chiunque possa darle fastidio. Una ragazza che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Ha un cuore enorme , ama immensamente la sua famiglia e...