prologo

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Cosa faccio a scuola invece di sentire la prof spiegare (non fate caso alla prospettiva inesistente e il becco di paperino storto)

Comunqueee, niente, salve. Buona lettura
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Era bello, il suo lavoro. Aveva i suoi lati negativi, ma sapere che così tante persone ti supportano e ti amano, è una sensazione unica. Le persone usano i risparmi di una vita, vanno dall'altra parte del mondo, e molte, molte altre cose, solo per lui. Era surreale.

Come in quel momento. In piedi, sul palco in uno degli stadi più importanti al mondo, con settanta mila persone attorno, venute solo e solamente per lui, ad applaudirlo ed urlare.

Harry sorrise con incredulità, e fece il suo ultimo saluto, prima di scendere dal palco ed entrare nel backstage. "Sei stato grande, amico" lo congratulò Sam, uno dello staff. Harry ringraziò, e camminò senza fiato nel suo spogliatoio.

Entrò subito in doccia, e rimase immobile sotto l'acqua a pensare a tutto quello che era appena successo. Non importa quante altre volte fosse successo, ogni concerto per lui erano come se fosse il primo.

Ancora si ricorda il suo primo concerto. Era dopo aver vinto X-Factor, il talent show al quale aveva partecipato quando era più piccolo, a soli 16 anni. Pensare che soli sette anni prima era nel backstage del talent show, tremando ed aspettando il suo turno di esibirsi, domandandosi se sarebbe mai riuscito a passare. Ed ora era uno dei cantanti viventi più famosi al mondo. Non importa quanti anni passino, per lui sarà sempre impossibile accettare e realizzare che tutto quello stesse succedendo a lui.

Rimase sotto la doccia con gli occhi chiusi e l'acqua che scendeva sul suo corpo per un altro po'. Ritornò nella vita reale quando sentì qualcuno bussare alla porta del suo camerino, intimandogli di sbrigarsi, perché sennò ci sarebbe stato troppo traffico durante il ritorno.

Sospirò un ultima volta, buttandosi i capelli bagnati all'indietro e si sbrigò come da richiesto. Finì di lavarsi entro pochi minuti e fu veloce nel vestirsi e nell'uscire fuori, accompagnato da una bella scorta.

Uscì dallo stadio circondato da migliaia di sue fan, che cercavano di farsi notare, farsi firmare un qualcosa, o anche solo sfiorargli la spalla, anche se poi venivano spinte via dai suoi bodyguard.

Harry fece del suo meglio per salutare più persone possibile, sfortunatamente non riuscì a firmare nemmeno un autografo, visto che la sua scorta continuava a spingerlo verso la sua auto.

Arrivò al veicolo con non poca facilità, e, dopo aver dato un ultimo saluto, chiuse la sua portiera, e l'autista che trovò già lì dentro iniziò a guidare.

Harry stette in silenzio per tutto il tempo. Era stanco, e voleva andare a dormire, quando la suoneria del suo telefono indicò una chiamata in arrivo. Guardò il telefono e sospirò, rispondendo subito dopo. "Niall" salutò il suo migliore amico, Niall.

"Harry, hai finito il concerto?" Chiese il biondo dall'altro lato del telefono.

Il cantante rise ed annuì "si, Nello, l'ho finito"

"Bene, perché oggi festeggiamo"

"E cosa dovremmo festeggiare?"

"La tua ultima canzone, Harry, ha superato il recordo mondiale di ascolti su Spotify. Sei il numero uno da oltre tre mesi"

"Cosa? Seriamente?"

"Seriamente, amico" Esclamò Niall contento. "Vai a casa, prendi la tua auto e vieni a casa mia. Andiamo poi tutti insieme in qualche pub"

Harry sospirò, guardando fuori dal finestrino. Era buio fuori, ed era veramente, veramente stanco. Forse dovrebbe smetterla di correre da una parte all'altra del palco, saltando e ballando, per tutta la sera. Lo esauriva ogni volta, e si ritrovava sempre molto stanco.

Two Ghosts || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora