7- where's who?

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Quando si svegliò, il sole era appena sorto, e i suoi raggi mattutini filtravano nella stanza dalla finestra, dandogli fastidio agli occhi.

Si coprì la faccia con entrambe le mani e si alzò dal letto lentamente, senza forze. Doveva farsi un caffè, aveva veramente bisogno di una bella svegliata.

Si portò la tazzina dove aveva versato il caffè alle labbra e si fermò a riflettere. Poteva bere? E se poteva, il caffè avrebbe fatto il suo effetto, oppure non lo avrebbe sentito?

Alzò le spalle in risposta, e lo bevve, e no, niente effetto. Quasi non lo sentì nemmeno. Il gusto era quasi nullo.

Grugnì e tornò sul proprio letto, sdraiandosi di nuovo a forma di stella, ed iniziò a pensare a tutto quello che poteva e non poteva più fare.

Non poteva sentire il gusto del cibo o delle bevande, non poteva usare la tecnologia e non poteva interagire con le altre persone. Si domandava se ci fosse altro che non potesse fare.

Poteva interagire con gli animali? Si è sempre detto che gli animali potessero vedere i fantasmi, quindi... doveva assolutamente provarci in futuro.

Poteva sentire il piacere sessuale?

Ma che cazzo di domande ti fai?

Era una domanda legittima, però, e voleva saperlo. Alzò il collo, e guardò il proprio corpo, ancora nudo, ed avvicinò la mano al suo membro, ma si fermò, scuotendo la testa. "No, non lo faccio" si disse da solo.

Ha sempre avuto un problema con la masturbazione. Da anni. Ovviamente lo faceva, come tutti quanti gli esseri umani -ovviamente non bambini- però si sentiva tremendamente in colpa subito dopo.

Non aveva nemmeno problemi col sesso. Faceva sesso, e gli piaceva pure tanto. Era la masturbazione a dargli problemi.

Non sapeva nemmeno lui il perché. Non era nato in una famiglia conservatoria che diceva che la masturbazione era peccato o altro, era una cosa sua, nata molto a caso.

Però era veramente incuriosito. "Smettila di sentirti in colpa per questa stronzata" disse a se stesso, facendo riavvicinare la mano. Stava quasi per toccarsi, quando si fermò, e levò la mano "lo chiederò a Louis"

Te hai seriamente un problema, Harry.

Sbuffò. Adesso parlava anche da solo, grande.

Rimase a fissare il muro per qualche secondo, quando "Hey Harry, sono tornato- oh" Harry girò velocemente la testa verso la voce ed urlò quando vide la figura di Louis vicino al suo letto. "Merda, io non- cazzo" imprecò Louis, girandosi di spalle.

In quel momento Harry si ricordò di essere ancora nudo, quindi urlò un altra volta, e prese velocemente le coperte per coprirsi. "Che cazzo ci fai a casa mia!"

"I-io non-"

"Esci da qui porca puttana, Louis!" In pochi secondi la figura di Louis scomparì dalla stanza, ed Harry grugnì buttandosi all'indietro sul letto. "Mio Dio, voglio morire"

"Mi dispiace!" Sentì la voce di Louis urlare dall'altra parte del muro.

"Non puoi fottutamente entrare a casa mia a caso!"

"Non avevo pensato che saresti potuto essere... senza vestiti" controbattè Louis, il tono di voce sempre alto, mentre Harry iniziava nel frattempo a vestirsi. Io riccio sospirò, mettendosi la maglietta come ultimo vestito, ed aprì la porta della camera dopo aver preso un bel respiro. Louis era appoggiato al muro che divideva la sua camera con il corridoio, alla sinistra della porta. "Senti, mi dispiace davvero, io-"

"Lascia stare, è già abbastanza imbarazzante così, non peggiorare tutto" lo interruppe il minore, alzando la mano e camminando verso la cucina, seguito da Louis. "Facciamo- Senti, facciamo finta che nulla sia successo, d'accordo?"

Two Ghosts || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora