"Allora? Chi sei? Che cosa ci fai qui?"
Alfie si sforzò a rispondere.
"M-mi chiamo Alfie e mi sono perso."
"Alfie hai detto?"
"Sì."
Lo squalo lo studiò attentamente, facendogli venire i brividi in tutto il corpo. Non si era mai trovato così vicino a un predatore senza provare a scappare.
"Tu non me la racconti giusta, ora vieni con me."
"No." Rispose cercando di evitare il suo sguardo. "Non vorrei disturbare."
"Oh, ma insisto." rispose il predatore afferrandolo per la pinna e cominciando a trascinarlo, senza che opponesse resistenza.*
Lo squalo leuca, chiamato Nathan, lo aveva portato al cospetto di altri tre squali, che cominciarono a interrogarlo su chi fosse e da dove venisse. Lo squalo martello, di nome Lorentz, lo aveva identificato come lo squalo bianco di nome Tyson, capo di una gang rivale. Alfie capì che doveva essere il nome dello squalo che aveva il suo corpo. Avendo cercato di spiegare che non era chi credevano, era stato percosso così tanto che alla fine aveva ceduto raccontando ogni cosa.
"Questa è bella, un pesce nel corpo di uno squalo. Ma ti aspetti che ci crediamo?" Lo accusò Berard, lo squalo tigre.
"Non saltiamo alle conclusioni." commentò Lorentz. "L'aspetto in effetti è quello di Tyson, ma la voce è diversa, non combacia col suo corpo."
"Oltretutto guardatelo." commentò Umar, lo squalo volpe. "Tyson non si metterebbe a piangere e implorare in modo così patetico."
"Che tu sia pazzo o dica la verità, cosa dobbiamo fare con te?"
"Che razza di domande mi fate? Lo so che volete mangiarmi. Quindi fatelo e facciamola finita." rispose esasperato.
"Se devo suggerire qualcosa." si fece avanti Lorentz "Questa potrebbe essere un'opportunità di studio interessante."
"Che intendi dire?" domandò Berard.
"Semplice. Se è pazzo lo aiuteremo a guarire. Ma se dice la verità non sarebbe interessante vedere una preda imparare a comportarsi da predatore?"
"Quindi ci suggerisci di usarlo come cavia per un esperimento?" chiese Nathan.
"Ovvio. Teniamolo con noi e vediamo che succede."
Lo squalo leuca si rivolse allo squalo volpe.
"Tu che ne pensi?"
"Beh, se devo essere obiettivo..." rispose Umar "...forse dovremmo lasciarlo fare. Se il suo piano funziona, guadagneremmo un nuovo membro per la nostra gang e un nuovo amico. Altrimenti lo mangeremo. Amico o spuntino ci guadagniamo in entrambi i casi."
Nathan ci rifletté un attimo e poi si rivolse ad Alfie.
"Congratulazioni. Hai appena guadagnato la possibilità di unirti a noi."
"No." rispose continuando ad agitarsi. "Non voglio essere uno squalo, non voglio diventare come voi! Rivoglio il mio corpo, la mia vita."
Berard in risposta lo schiaffeggiò con la pinna.
"Credo che tu non capisca la delicata e precaria situazione in cui ti trovi. Noi non sappiamo come farti tornare normale e neanche tu. Cosa preferisci? Essere come noi o venire mangiato?"
Alfie posò lo sguardo sui quattro squali in attesa di una risposta. Non voleva fare del male ad altri pesci e la sola prospettiva lo faceva sentire un mostro. Ma l'unico modo per evitarlo era lasciarsi mangiare e lui aveva troppa paura per permetterglielo.
"Va bene." cedette rassegnato. "Insegnatemi ad essere uno squalo."
"Eccellente." rispose Nathan. "Quando avremo finito con te non ti riconoscerai nemmeno. In caso contrario... beh... almeno ci faremo una bella mangiata."
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Samael
FanfictionIn uno dei suoi piani malefici, Dick Dastardly creò un raggio che scambia le menti, e lo collaudò su di un pesce e di uno squalo ottenendo i risultati sperati. Nessuno seppe mai cosa ne fu di loro o chi fossero in generale. Ma oggi avremo la rispost...