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«forse è ora che torni in stanza

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«forse è ora che torni in stanza. probabilmente jungkook si è gia addormentato e non dovrai vedere "la sua brutta faccia".» hoseok scimmiottò la sua voce, facendolo sbuffare sommessamente.

il biondo annuì soltanto, aveva ragione. non poteva evitarlo ancora per tanto. salutò l'amico con un rapido gesto della mano e uscì dalla camera.

prima di passare la chiave magnetica prese un grande respiro: quella mattina il minore aveva sfiorato il suo orecchio e aveva sentito il suo petto e la sua erezione formicolare e non voleva che succedesse ancora.

dopo aver trovato il coraggio di entrare si piantò sul suo bel viso un sorriso cordiale, soltanto altri due giorni e avrebbe potuto fare ricorso per una nuova camera.

quel sorriso però svanì in fretta.

sul suo - oramai loro - letto, c'era un ragazzo con la lingua di jungkook ficcata in gola.

taehyung voltò il viso dall'altra parte. «uscite fuori!»

il diretto interessato si voltò a guardarlo annoiato, era la seconda volta in quella settimana che gli faceva andare a rotoli una scopata.

jungkook non lo ascoltò e spinse la nuca del ragazzo più vicina alla sua bocca, quasi divorandogliela. «ti avevo detto di non portare ragazzi qui dentro.»

si pentì nello stesso momento di quanto detto, ricordandosi della sua scelta di abolire le regole. eppure era stato molto chiaro in quello: non doveva toccarlo ne portare nessuno in stanza.

«finiremo presto, vai da quel tuo amico.» borbottò in risposta jungkook, gettando la testa all'indietro così da farsi baciare la pelle del collo da quel tipo.

taehyung cercò di respirare calmo. «ci vivo anche io qui.»

«cazzo, è la stanza di entrambi e posso fare quel che mi pare.»

taehyung non cercò di controbattere, probabilmente niente gli avrebbe fatto cambiare idea.

alla fine fu obbligato ad andare sul divano, su cui sistemò il proprio zaino come fosse un cuscino.

nonostante fosse scomodo e infreddolito, non disse nulla ne si lamentò. non voleva andare di la a prendere una coperta e vederli di nuovo in quel modo.

«stanno facendo sesso in stanza. domani dormo da te.» scrisse velocemente ad hoseok ottenendo una risata come risposta al suo messaggio.

alla fine taehyung mise via il cellulare e cercò di dormire, ma con scarsi risultati.

nonostante le pareti fossero abbastanza spesse, poteva sentire il letto muoversi e scricchiolare in malo modo. in più, quel ragazzo continuava a lamentarsi e ansimare come fosse la scopata più intensa della sua vita.

il biondo si coprì le orecchie con le mani e chiuse di forza gli occhi, sperando finissero presto.

[...]

il mattino successivo sentiva la testa pulsare per non essere riuscito a chiudere occhio e probabilmente il suo viso era gonfio e terribile da vedere.

stanco, si trascinò in cucina e cercò di tenersi impegnato cucinando qualcosa per la colazione.

sbadigliò diverse volte e trasalì poco dopo quando sentì l'altro entrare nella piccola cucina e affiancarlo. jungkook aprì il frigorifero e si massaggiò lo stomaco dolente dalla fame.

«c'è qualcosa di pronto?» domandò, come se non avesse rovinato per l'intera notte il suo sonno.

taehyung scosse soltanto il capo in risposta e con il piatto ancora fumante in mano, si diresse verso il tavolo.

gettò un veloce sguardo al letto e fu sollevato nel non vedere quel ragazzo sdraiato tra le lenzuola. jungkook notò la sua occhiata e scrollò le spalle. «non lascio che dormino con me dopo il sesso.»

chiarì ma taehyung non dette nessun segno che lo stesse ascoltando.

riprese il proprio piatto e ancora in pigiama e spettinato, si diresse verso la porta per uscire. il polso del moro lo trattenne ancora. «dove stai andando?»

«vado a mangiare da hoseok.»

«rimani.» disse l'altro ma taehyung provò a strattonarlo. «mangiamo assieme. e poi se qualcuno ti vedesse conciato così riderebbe di te.»

«la stanza di hoseok è quella affianco.» rispose secco e abbassò la maniglia, ma ancora una volta jungkook glielo impedì.

«è solo una colazione assieme, non ti uccidirà mica.»

alla fine cedette, sentiva la testa talemente pesante da non voler neanche controbattere. ritornò al tavolo su cui sedette e prese a mangiare in silenzio.

jungkook si perse ad osservarlo, in quelle condizioni da appena sveglio era incredibilmente bello: aveva alcune ciocche chiare che gli ricoprivano gli occhi asiatici e le labbra gonfie, umide dell'acqua appena bevuta.

«hai un aspetto orribile.» rise jungkook, prendendolo in giro.

taehyung schioccò la lingua sul palato, mettendo giù le posate e guardandolo. «secondo te di chi è la colpa?»

«vuoi forse incolpare me?»

«cazzo, non ho chiuso occhio stanotte a causa tua.» era la prima volta che lo sentiva imprecare, doveva essere serio. «la prossima volta che devi portarti a letto qualcuno avvisami.»

in un primo momento lo guardò soltanto, sembrava infastidito. poi jungkook sollevò gli angoli delle labbra verso l'alto e si sporse oltre il tavolo, arrivando di fronte al suo viso.

«se sei geloso basta dirlo. vuoi forse che scopi anche te, tae?»

taehyung sollevò di scatto gli occhi nei suoi, era la prima volta che lo sentiva chiamarlo in quel modo. soltanto hoseok lo faceva.

«che c'è, ci stai pensando su?» jungkook rise nuovamente e tornò a guardare verso il piatto del maggiore.

si allungò per prendere un boccone di cibo e portarselo alle labbra. «sai anche cucinare. sei proprio da sposare.»

jungkook gli accarezzò il mento e gli sorrise come mai aveva fatto finora. un sorriso appena accennato e quasi sincero.

lasciandolo senza nulla da dire.

room 213 | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora