undici

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l'imbarazzo nella stanza era più che palpabile

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l'imbarazzo nella stanza era più che palpabile.

taehyung aveva preso posto sul divano, le gambe accavallate e aveva assunto un espressione turbata in viso. temeva che se avesse aperto la bocca sarebbe scoppiato in una risata frustrata e nervosa.

jungkook invece al contrario suo, era più che sereno. non era la prima volta che veniva beccato in quel genere di cose, bastava ricordare ad esempio il primo incontro con taehyung.

al solo ricordo rise sottovoce e il biondo lo colpì con una gomitata, facendolo lamentare di dolore.

«sono stata mandata a seguito di una richiesta da parte di kim taehyung per un cambio della stanza.»

«sì, sono io.» parlò finalmente il maggiore.

«mi dispiace avervi fatto attendere una settimana ma non c'erano dei posti liberi.» poi scrollò con il dito sul tablet che teneva tra le mani. «ieri siamo riusciti a ricavare una piccola stanza al piano superiore.»

poi si voltò a guardare soltanto taehyung. «è sicuro della sua decisione? poi non potrà cambiare la stanza fino all'anno successivo.»

il biondo fissò prima lei e poi il ragazzo alle sue spalle e le parole gli morirono in gola. improvvisamente quella voglia di cambiamento sembrava essere svanita quasi dal nulla.

nel frattempo che rifletteva però, jungkook annuì e parlò al posto suo. «sì, siamo sicu-»

«no!» gridò quasi l'altro interrompendolo. «intendo dire che no, non c'è più l'urgenza di voler cambiare stanza.»

«quindi posso dare la priorità a qualcun' altro?» chiese ancora la ragazza, accertandosi della sua risposta.

taehyung annuì con un sorriso leggero, accompagnandola verso l'uscita.

la guardò andare via e neanche il tempo che la porta si richiuse, che jungkook attorcigliò le braccia attorno alla sua vita e poggiò il mento sulla sua spalla. «da dove hai preso tutto questo coraggio, bellezza?»

«non l'ho fatto per te, è soltanto che non ho voglia di stare solo per l'intero semestre in una stanza minuscola.»

«quindi il problema era la stanza?» lo derise il moro, baciandogli il collo. «posso trasferirmi io al piano di sopra e tu rimarresti qua.»

taehyung roteò gli occhi e rise divertito.

«sei ancora più bello quando fingi che non ti importi di nulla.» un altro bacio sul collo, poi all'altezza della clavicola.

«sei un idiota.» lo rimproverò il biondo. «hai idea di come ci abbia beccati prima? e se dovesse farlo presente alla ragazza della reception? magari sono amiche e ne parleranno davanti ad una tazza di caffè.»

«bellezza, mi sa che viaggi un po' troppo con la mente.» rise mordendogli il lobo e accreazzando nel frattempo il suo fianco da sotto la camicia.

«non penso gli freghi qualcosa se due persone scopano nella loro stanza.» sibilò contro la sua pelle, voltandogli il viso per rubargli un bacio veloce. «ora stai zitto per un po' mh.»

i loro corpi si toccarono ancora e così nuovamente le loro lingue, che si cercarono quasi più bisognose rispetto a prima.

le mani del moro erano curiose e vogliose di graffiare ogni singola porzione di quel corpo bollente. slacciò quindi la sua cintura e fece scivolare le dita al di sotto, poi all'interno dei suoi pantaloni.

«aspetta..» ansimò taehyung con ancora la testa confusa da quella situazione.

«non fermarmi.» sussurrò il minore, sollevando gli occhi nei suoi. «non farlo, ti farò stare bene.»

room 213 | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora