dieci

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taehyung ricontrollò per l'ennesima volta l'ora: alle nove in punto sarebbe dovuta arrivare la ragazza per il cambio della camera

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taehyung ricontrollò per l'ennesima volta l'ora: alle nove in punto sarebbe dovuta arrivare la ragazza per il cambio della camera.

segnava ancora le otto e venti minuti e tirò un sospiro, di lì a poco avrebbe finalmente avuto uno spazio tutto suo da non condividere con nessuno.

jungkook era rimasto in silenzio per il resto della giornata, non aveva neanche provato a fare le sue classiche battute stupide e perverse. quando però lo vide ricontrollare ancora una volta l'orario, sospirò e lo strattonò per il braccio.

«non sei costretto ad andartene, alla fine abbiamo capito come convivere assieme. no?»ecco che rispuntava quel dannato sorrisino sghembo.

taehyung lo fissò senza dire nulla e l'altro continuò. «oltre l'accaduto in doccia alla fine andiamo d'accordo.» gli ricordò.

«non ricordarmelo.» disse di getto taehyung.

jungkook a quella frase si alzò e afferrò il suo viso per far si che lo guardasse. «ti ha fatto così schifo essere toccato da me?»

conosceva già la risposta, aveva letto puro piacere negli occhi del biondo per tutto il tempo. eppure conoscendo il suo carattere testardo non l'avrebbe mai ammesso.

«voglio che mi guardi,» assunse un tono più serio. «hai già dimenticato come sei stato bene?»

«mi sono soltanto fatto prendere dal mom-»

«smettila con queste cazzate. il tuo corpo mi ha reagito, ma so che saresti stato capace di controllarlo se solo avessi voluto.»

«volevi che continuassi, che ti portassi all'orgasmo. mi stavi implorando con gli occhi.»

taehyung si alzò spintonandolo. «sono un ragazzo, è normale che io abbia i miei bisogni.»

lo sguardo di jungkook divenne più morbido. non si era mai sentito così intimo con qualcuno e sentiva che taehyung fosse diverso da tutti quelli con cui aveva avuto quel genere di cose.

e non voleva farselo scappare a nessun costo.

gli accarezzò le labbra con il pollice. «tae, lasciati andare.»

era la seconda volta che lo chiamava in quel modo, mandando la sua testa nella più totale confusione.

un attimo prima lo stuzzicava con allusioni perverse e maliziose, l'attimo dopo invece sembrava assumere un lato più calmo e con cui riusciva a manipolarlo alla perfezione.

e se da una parte taehyung odiava quella sensazione di impotenza davanti al suo sguardo e alla sua voce, dall'altra si sentiva sollevato dal fatto di non dover essere sempre lui quello a tenere in pugno la situazione.

così cedette un solo istante ma fu abbastanza per permettere al minore di baciarlo.

la lingua calda di jungkook trovò subito la sua in uno scambio di saliva.

gli morse più volte la bocca carnosa e fu talmente travolto dal suo sapore dolciastro che indietreggiò fino a ricadere sul letto e trascinarlo con se.

capovolse le posizioni, il corpo snello di taehyung era premuto contro il materasso e nel muoversi, la sua camicia si sollevò mostrando una porzione di pelle.

jungkook non resistette oltre e l'accarezzò, facendo risalire le lunghe dita fino al petto. nel momento in cui pizzicò uno dei capezzoli e si abbassò a mordere un punto tra il collo e la spalla, la porta venne aperta e la voce di una ragazza li fece sobbalzare.

«sono qui per il cambio della stan-»

nel vederli in quella posizione la ragazza voltò il viso imbarazzata.

«oh.. scusate, tornerò più tardi a controllare la situazione.»

taehyung spintonò jungkook e si alzò di scatto, sistemandosi in fretta i vestiti. i suoi capelli erano un casino, il suo fiato ancora irregolare e le labbra lucide della saliva dell'altro.

«no! rimanga.» quasi urlò, a disagio come mai prima d'ora.

e mentre lui voleva seppellirsi per l'orribile figura appena fatta, jungkook alle sue spalle stava cercando con tutto se stesso di trattenere una risata rumorosa.

room 213 | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora