nove

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taehyung si mosse sul letto, la testa affollata da mille pensieri contrastanti

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taehyung si mosse sul letto, la testa affollata da mille pensieri contrastanti. strinse il cuscino al petto e cercò di prendere sonno senza successo.

a pochi metri da lui, jungkook si rigirava sullo scomodo divano. nonostante il buio predominasse all'interno della stanza, poteva ancora scorgere la figura esile dell'altro.

non gli tolse lo sguardo da addosso neanche per un istante, come temesse che desse di matto e scappasse via da lui nel pieno della notte.

l'immagine dei loro corpi che si sfioravano mise in subbuglio lo stomaco del più grande. era da tempo che nessuno si preoccupava del suo piacere ma d'altra parte, non riusciva a rimuovere dalla sua testa il pensiero che l'altro si stesse soltanto divertendo con lui.

come con il ragazzo del giorno prima.

si morse il labbro e strinse così forte gli occhi da sentirli tremare, sforzandosi di dormire pur di zittire quelle mille voci.

[...]

la sveglia delle sette risuonò nella stanza e taehyung la disattivò all'istante, non volendo infastidire l'altro.

stirò le ossa dolenti in uno stretching mattutino e portò lo sguardo sul divano di fronte al letto, trovandolo con sua gran sorpresa già vuoto.

jungkook difatti stava preparando qualcosa che aveva un profumo invitante. l'altro lo raggiunse in cucina e sussurrò un «buongiorno», abbastanza forte però da farsi sentire.

«hai dormito bene?» gli chiese, anche se la risposta la conosceva già.

lui non aveva chiuso occhio ed anche il biondo, che aveva osservato per tutto il tempo.

«sì, abbastanza.» mentì l'altro con un sorriso nervoso. «grazie per avermi fatto dormire sul letto.»

fu il primo ad allontanarsi dalla cucina e senza neanche mangiare, andò dritto verso l'armadio. indossò la divisa di tutti i giorni ma nell'indossare la cravatta, si accorse che fosse annodata.

si lamentò sottovoce cercando di scioglierla. «arriverò in ritardo.»

«aspetta,» jungkook spense i fornelli e si avvicinò per fronteggiarlo. «non tirarla o si annoderà ancora di più. devi tirarla qui, all'estremità."»

taehyung non potè far ricadere lo sguardo sulle sue sottili labbra e si sentì stupido per desiderarle nuovamente premute alle proprie.

quel ragazzo stava giocando troppo con lui e lui ci stava cascando appieno.

jungkook poi si mise dietro di lui, guardando i loro visi riflessi allo specchio. gli mostrò il nodo sistemato e gli sorrise appena, portando le mani sulle sue spalle e stringendole leggermente.

taehyung sembrò quasi rilassarsi a quel tocco ma quando incrociò i suoi occhi scuri, tutte le immagini della sera prima gli riaffiorarono in mente.

si schiarì la gola e lo ringraziò così piano che l'altro non lo sentì neppure.

jungkook però aveva notato il modo in cui con lo sguardo, non aveva lasciato neanche per un attimo le sue labbra. e anche lui aveva fatto lo stesso.

voleva davvero baciarlo e così si avvicinò di nuovo, accarezzando con la mano la sua guancia.

taehyung lo fissò a lungo senza dire nulla e lasciò che l'altro si avvicinasse tanto da sentire il suo respiro caldo pizzicargli la pelle.

il minore inclinò il viso e fece per baciarlo, ma l'altro si tirò indietro sbattendo più volte le palpebre.

«devo andare a lezione.» disse in fretta.

«stai scappando ancora.» gli fece presente jungkook, quasi seccato dalla situazione.

ma capiva anche come potesse sentirsi.

«farò tardi.» rispose taehyung, afferrando il cellulare e aprendo la porta. ma prima che potesse uscire aggiunse: «non preoccuparti, non ci sarà più questo tipo di disagio tra di noi. oggi ci cambieranno di stanza.»

room 213 | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora