VII

14 0 0
                                    

Hazel non poteva credere ai suoi occhi: Jason era lì, in carne ed ossa, non lo percepiva come spirito o come lare. Di fronte a loro l'ex Pontifex Maximus di Nuova Roma li osservava inespressivo.

-Jason, ma come...

La figlia di plutone non fece in tempo a terminare la frase che il figlio di Giove si mosse con tanta velocità da non essere percepibile ad occhio nudo, afferrò con la mano destra il volto di Frank portandolo svariati metri indietro, per poi schiantarlo al suolo con una potenza devastante. Il corpo di Jason brillava di elettricità statica, nei suoi occhi neanche un briciolo di umanità. Ci fu un attimo di silenzio, poi la figlia di Plutone mandò alla carica Orion contro il giovane.

-Frank!

Il cavallo raggiunse una velocità da capogiro in pochi istanti, ma successe qualcosa di terrificante: Jason schivò facilmente il colpo e rispose con un fendente che colpì il fianco della cavalcatura, facendo crollare entrambi a terra. Tutti i centurioni assistettero a quella lotta con gli occhi sgranati, senza muovere un muscolo per lo shock. Poi qualcuno lanciò un coltello verso il ragazzo voltato che osservava la figlia di Plutone arrancare a terra reggendosi una gamba. Jason afferrò l'arma al volo e si rivolse ai centurioni dietro di lui. Piper era in prima linea, una singola lacrima le era scesa sulla guancia sinistra. I due si guardarono per qualche secondo, la neve aveva iniziato a cadere copiosa, imbiancando il terreno circostante. La figlia di afrodite gridò furiosa e si avventò sul ragazzo armata di pugnale. Il figlio di Giove non si impegnò neanche, semplicemente bloccò a mani nude la lama ed afferrò la ragazza per la gola, alzandola da terra. I centurioni della dodicesima iniziarono solo ora a riprendersi dallo shock ed estrassero le armi, ma bastò una sola occhiata del comandante nemico per far ricadere le braccia dei giovani inerti ai loro fianchi. Jason guardò negli occhi Piper, iniziò a stringere la presa con la ragazza che si divincolava inutilmente e sempre più debolmente.

-Ja...son...!

Il ringhio uscì spezzato dalla gola della giovane, che prima di svenire, offuscata come un'allucinazione, vide una lacrima scendere sul volto del semidio. Quando la ragazza perse conoscenza, il figlio di Giove la lasciò cadere a terra con un tonfo. Fortunatamente i suoi fianchi si mossero, indicando che respirava ancora. Il comandante della decima legione passò attraverso i centurioni della dodicesima.

-siete deboli... non riuscirete comunque a tenerci testa... la distruzione di Nuova Roma-

-aspetti!

Dai centurioni si era levata una voce. La figlia di venere si fece avanti.

-abbiamo avuto poco preavviso, molte nostre forze sono impegnate altrove, ci dia un mese! Combatteremo fino allo stremo per difendere la nostra città! Anche tu sei un cittadino dell'impero giusto?

Il ragazzo la guardò intensamente, ma lei non distolse lo sguardo.

-una settimana, non un giorno di più. Lascerò stazionate qui cinque coorti per controllare i vostri progressi ed evitare la vostra fuga

Poi si rivolse ad uno dei suoi centurioni, parlando un italiano quasi perfetto.

-Gabriele, prendi cinque coorti e costruisci un campo provvisorio all'entrata Nord.

Il centurione, un ragazzo dalla pelle olivastra e dai lunghi capelli castani, fece un rapido cenno di assenso.

-ai suoi ordini, Caesar

Il ragazzo volse un'occhiata ai centurioni della dodicesima, poi indicò la giovane figlia di venere.

-hai spirito combattivo, cittadina, verrai con me.

La ragazza sta per protestare, ma Jason continua.

-è una delle condizioni.

C'è un attimo di silenzio. Poi si ode una voce spezzata dal pianto.

LA VENDETTA DELLE LEGIONIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora