XI

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-allora, perché ci hai portati qui?

Calipso camminava a passo svelto dietro al giovane dalla pelle scura. Le vie di quella immensa città sotterranea erano un caotico brulicare di attività: carrelli carichi di materiale, cataste di armi trasportate sul dorso di tori meccanici, intere sezioni di macchinari portati in spalla da dei ciclopi dall'aria non molto sveglia ed in generale un continuo via vai di semidei.

-l'imperator è interessato a voi per qualche motivo, mi ha dato il preciso ordine di catturarvi e di avvisarlo nel caso vi avessi trovato... ovviamente sono obbligato a prendervi cura di voi come ospiti, motivo per cui non siete appesi con delle catene sopra ad un calderone di bronzo fuso.

Il giovane fece un risolino, come se trovasse esilarante l'idea, cosa che cementò l'ipotesi di Calipso riguardante la situazione mentale poco stabile del ragazzo. Il figlio di vulcano continuò mentre li guidava per le anguste vie di quella immensa costruzione.

-inoltre, sono particolarmente interessato al tuo fidanzatino, non vedevo un figlio di Vulcano co una tale abilità da... beh, da molti anni di sicuro.

Calipso attese la correzione del fidanzato sul fatto di essere un figlio di Efesto, non di Vulcano, ma essa non arrivò, di fatto la ragazza si accorse che Leo non li stava neanche seguendo. Si girò spaventata, per poi trovarlo a bighellonare in una postazione di lavoro, mentre chiacchierava con un ragazzo riguardo ad una spada.

-LEO!

Il figlio di Efesto si girò immediatamente, salutò il suo nuovo amico e raggiunse gli altri due.

-questo posto è assurdo! Non ho mai visto una lega di bronzo celeste ed oro imperiale1 come diavolo ci riuscite.

L'altro sorrise compiaciuto.

-segreti professionali, ora seguitemi, vi porto alla vostra sistemazione.

Calipso lanciò un'occhiataccia a Leo e gli afferrò la mano.

-non ti allontanare, siamo in territorio nemico, ricordi?

Il giovane figlio di Efesto abbassò gli occhi al sussurro furente della fidanzata, che addolcì un poco il tono.

-se ti capitasse qualcosa... non potrei perdonarmelo, so che per te è difficile, ma cerca di mantenere la concentrazione.

Il volto di Leo si illuminò.

-diamine quanto ti adoro...

L'altra voltò lo sguardo per nascondere il rossore sulle sue guance.

-lo credo bene, ora forza, vediamo in che trappola mortale finiremo.

Ed entrambi continuarono a seguire il figlio di vulcano per le intricate vie della Forgia della Quinta.

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Piper temette di star ancora avendo un'allucinazione.

-tuo fratello...

La piccola annuì con vigore.

-si Jason Grace! Si arrabbierà un sacco se scopre che non sono a casa... perfavore, signorina Piper mi aiuti!

La figlia di Afrodite si massaggiò le tempie. Un turbinio di emozioni le stava frullando il cervello. Decise di nascondere il tutto sotto ad un immaginario tappeto. Quella bambina le aveva chiesto aiuto, probabilmente era una trappola, ma qualcosa non le quadrava. Quella colomba, la sua somiglianza con il figlio di Giove... sentiva di doverlo scoprire. Pensando a Jason, si chiese cosa diavolo era capitato il girono precedente, e perché non erano stati annientati dalla legione nemica. Il turbine di dubbi e caos cominciò a sollevare il tappeto, così Piper smise di pensarci, doveva cercare Hazel, doveva essere l'unica ad avere qualche risposta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 03, 2023 ⏰

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