Dodicesimo

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<<Natasha tu adesso mi fai vedere cosa hai fatto se no mi arrabbio seriamente in questo istante momento>> urla quasi nelle orecchie.

Mi allontano da lui e mi appiccico allo sportello della macchina per evitare altro dolore.

<<no non voglio fartelo vedere, hai capito cosa ho fatto>> gli rispondo guardandolo in faccia e noto come mi guarda. Ha uno sguardo misto tra il pudore, rabbia, schifo.

Bene... che bel ragazzo e io mi ostino a stare con lui, perché lo amo.

<<mi fai schifo>> dice in fine e parte come un razzo.

Ecco. Sono uno schifo.
Ma come si fa' a vivere così? È vero che dobbiamo essere noi a scegliere la nostra vita come viverla e mi domando. È ciò che voglio vivere? Non lo so...

Prendo una sigaretta e la accendo.

Cosa si aspetta da me lui? Che smettessi il mio mondo equestre? Che smettessi di frequentare i miei amici? Cosa?

<< me l'accendi anche a me una sigaretta?>> mi domanda Oleg porgendomi le chesterfield rosse centos con l'accendino.
Gliela accendo e gliela poso sulle sue labbra.

<<Mi spieghi perché l'hai fatto?>> mi chiede infine sempre Oleg.
Lo guardo, ma non lo rispondo.
<<va bene ho capito non vuoi dirmelo, tu Aloch perché non l'hai fermata?>> guardando Aloch dallo specchietto retrovisore centrale.

<<ci ho provato, ma si era chiusa in bagno>> gli risponde

<<come suo solito fare, ma perché lo fai ca**o?>> battendo forte i pugni sul volante.
Mi spavento da quel che fa' e mi chiudo sempre di più.

<<Brò calmati, credo che hai capito la sua situazione >> cerca di tranquillizzarlo

<<si l'ho capito, ma se l'ha voluto lei che ci posso fare io? >>

Un pugno allo stomaco

<<già al primo tentativo mi doveva chiamare, lei ha scelto di fare la pu**ana>>

Pugno al cuore

<<quindi che si va' a fare quelle cose?>> finisce di dire

<<ho capito, ma hai mai pensato che avesse paura di come tu avresti reagito? >> risponde Aloch

In tutto ciò io non esisto, parlano come se io non esistessi.

<<ragazzi io sono qui e vi sento>> dico io

<<ma guarda un po' non sapevo che eri qui, da dove sei apparsa? Dal mio buco del sedere?>> mi dice Oleg

<<la delicatezza non ti manca>> gli rispondo

<<la delicatezza da me scordatelo. >> mi urla

<<ah così stanno le cose, ferma la macchina e fammi scendere>> gli dico.

<<ma volentieri almeno vai a fare la tr**a che a quanto vedo ti riesce bene, mi raccomando fammi uno squillo se passa Pietro così vedo come ci fai i bucch**o >> ferma la macchina e io scendo sbattendo forte la portiera.

Cammino, cammino senza una via. Dopo un minuto sento una botta forte alla testa. Mi giro e vedo che Oleg mi ha appena tirato uno schiaffo in testa.

<<la prossima volta ci pensi due volta prima di sbattere forte la porta. >> guardandomi con rabbia e se ne va' senza mai più tornare.

Io corro, corro senza una fine lontano da tutti.
Mi fermo in una stradina, vedo che non c'è nessuno e scoppio in lacrime. Mi accascio a terra con la schiena appoggiata sul muro del palazzo e piango senza una fine.

Mi fa' male la testa e mi inizia a girare la testa. Sento di perdere i sensi. Contatto Aloch
"Aloch io sto in quella stradina dove stanno pieni di bar, mi gira troppo la testa mi sento di svenire quando puoi vieni?"

Inizio a vedere sfocato e dopo un po' buio totale.

La ragazza che sfidava il mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora