Nono

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Sono in macchina del mio ragazzo con mio padre e con mia madre per andare dall'avvocato!
Sono ansiosa devo dire la verità, però penso che sarà mai? Mi crederanno no?
Non lo so! Ho paura e infatti il mio ragazzo se ne accorge e mi appoggia la mano sulla mia gamba per tranquillizzarmi.

Io perciò amo questo ragazzo.

Questa volta ti devo dare ragione, se non fosse per lui io sarei ancora una chiavica, non che adesso non lo sono, però adesso lo sono di meno.

Siamo arrivati e mi sta salendo un sacco di ansia, non mi sono mai piaciuti gli avvocati mettono un'ansia incredibile. Ti fissano e basta! Spiegatemi che avvocati sono...

Scendiamo dalla macchina e ci incamminiamo a piedi verso il portone. Mio padre e il mio ragazzo sono avanti a me che camminano e parlano non so di cosa.
Mia madre che sta vicino a me che mi abbraccia.

<<allora tutto ok?>> mi chiede mamma, io la guardo e faccio con il segno della testa sì.

Non tanto mi va' di parlare in questo momento, mi mordo le pellicine e penso a come vorrei sparire in questo momento.
Perché ho parlato? Me lo spiegate?

Per smettere di fare quello che stavi facendo, perché stavi arrivando al limite e arrivavi a casa che non eri più te stessa

Giusto... vabbè spero che non ci sono tante novità e so già che devo dire tante di quelle cose che odio. Cioè parlare di ciò che mi è accaduto.

Siamo arrivati davanti al portone dell'avvocato e sto sudando, voglio piangere, urlare, scappare, qualsiasi cosa ma voglio andarmene lontana.
Stiamo salendo le scale per arrivare al secondo piano, ci aprono e attendiamo in sala attesa.

Io mi sono isolata e guardo a terra perché non ho il coraggio di vedere i miei e il mio ragazzo. Mi faccio schifo, mi sento io la colpevole, voglio fare solo una cosa adesso, ma non posso.
È dura. Nessuno pensa a cosa voglio davvero io.

Arriva una signora, ci chiama e noi come soldatini andiamo dietro di lei per poi arrivare a uno studio. Bello ampio con una scrivania enorme in legno e una libreria pieno di cartelle.

<<buonasera, sono l'avvocato Rossi>> dice l'avvocato presentandosi e dandoci la mano a tutti. Io sono l'unica a non dargliela.
Mi guarda interdetta, quindi ritira la mano e va' a sedersi dietro la scrivania e noi ci sediamo alle sedie che stanno di fronte a lui davanti alla scrivania.
Io non guarda in faccia a nessuno e non voglio farlo.

<<allora prego raccontatemi cos'è successo >> dice ancora Rossi

Ma quanto parla questo

Ma se non ha ancora detto nulla, cosa dici a fare che parla tanto? Ma ti riprendi e fai la persona seria?

Noooo e basta.

<< siamo qui per mia figlia Natasha che l'è successo qualcosa e ne siamo venuti a conoscenza solo ieri>> spiega mio padre << è una situazione un po' delicata se lei vuole ve lo spiega lei>> guardandomi mio padre e io in quell'istante alzo lo sguardo e guardo mio padre terrorizzata.

Mi indico e poi guardo tutti.

Siiii tu cogliona

<<si tu amò >> mi risponde Oleg.

<< ehm... io? Io non so che dire>> dico a tutti

<<Natasha ciao, noi siamo qui per aiutarti, ma se non ci parli come facciamo a capire il problema?>> dice l'avvocato Rossi.

Sudo, tremo, ho paura non c'è la posso fare.

La ragazza che sfidava il mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora