Sono in un burrone dove non vedo nulla. Sento puzza di umido e cerco una via di fuga. Più vado a toccare, più sento freddo e mi sporco le mani di terreno.
<<aiuto c'è qualcuno?>> urlo, ma con scarsi risultati. Mi sta venendo un attacco di panico.
Urlo a squarciagola e chiudo gli occhi pensando che non sta accadendo di nuovo.Apro gli occhi e mi trovo l'ultima persona che avrei voluto vedere.
<<ti prego lasciami andare>> guardandolo e sperando di liberarmi da tutto.
Mi guarda e l'unica cosa che si limita a fare è darmi uno schiaffo <<muoviti tr**a>>
Mi sveglio urlando, smuovendomi e dopo un po' vedo una luce accecante.
<<signorina si calmi>> mi dice una signora vestita di bianco.
Ma dove sono in paradiso? Non dovrei essere all'inferno? E poi un secondo, sono morta?
<<sono l'infermiera Rosa, l'hanno trovata svenuta a terra e hanno chiamato l'ambulanza >> mi dice la signora <<come si sente?>> mi dice controllandomi gli occhi con una lucetta, mi misura la pressione e tutto.
Io in tutto ciò non parlo, non riesco a parlare. Avrei preferito morire che essere viva. Non voglio vivere, non voglio continuare a vivere.
<< ti chiami Lubov giusto?>> continua a parlarmi, ma io non dico una parola e lei capisce. Si siede sul lettino dell'ospedale e mi guarda <<so che sei spaventata, non sai dove sei, vorremmo sapere come aiutarti, se possiamo contattare i tuoi parenti, ma dimmi qualcosa.>> mi guarda negli occhi e devo dire ha dei bei occhi verde smeraldo.
<<non chiami nessuno>> rispondo netta.
L'ultimo problema è sopportarmi i miei, hanno già avuto altri problemi.
<< posso essere rilasciata? >> dico solo
<<certo, sperando che non la ritrovano di nuovo svenuta. Deve mangiare, ha mancanza di ferro e vitamine>> mi dice l'infermiera.
<<va bene>>
<<è importante che lei mangi se no non c'è la farà mai. Lei soffre di ferro e potrebbe crollare da un momento all'altro >> mi avverte
Io non voglio crollare, voglio solo poter dormire e non svegliarmi mai più.
<<va bene>> mi limito a dire.
Mi guarda poco convinta, ma acconsente. Mi fanno solo gli ultimi accertamenti e non appena vedo un ago inizio a tremare. No non voglio i prelievi ho paura.
Chiudo gli occhi, piango e guardo da un altro lato per evitare di soffrire.
Si mi sento male con gli aghi, ne ho il terrore.
Appena hanno finito, finalmente respiro.
Mi danno dei moduli da firmare, e un foglio con i nomi delle medicine che devo prendere.
Appena finito esco dall'ospedale e libero il mio naso da quell'odore di disinfettante. Prendo il foglio e lo strappo. Mai prenderò le medicine. Se ho deciso di porre fine la mia vita e così sia .
Prendo il cellulare e mi accorgo che il messaggio che avevo inviato a Aloch non è mai arrivato.
Mi ritrovo mille chiamate e messaggi da Oleg e dai miei.
Bene sono spacciata e adesso?
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La ragazza che sfidava il mondo
FanfictionSono Natacha Pavlova e vivo in Italia, sono Russa, ma sono stata adottata da genitori Italiani a 5 anni. Sì, sono amante dei cavalli, perché solo la loro natura mi trasmettono calma! Questa è la presentazione della ragazza Natacha che adesso andr...