Sesto (prima parte)

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È suonata la campanella e ne sono veramente felice che è finita questa tortura, non ne potevo più! Esco dalla classe, scendo le scale e appena sono fuori ai cancelli della scuola, respiro aria di libertà!

Guardo a destra e a sinistra per trovare la macchina di Oleg, appena lo vedo, saluto Aloch e mi avvio verso la macchina.

<<ciao amore>> dico appena salgo in macchina e gli do' un bacio e lui ricambia.

Parte con la macchina per avviarci a casa mia. Per cinque minuti rimaniamo in silenzio. Dopo è lui che spezza il silenzio <<mi dispiace ma lo devo dire ai tuoi!>> e io rimango ferma e guardo lui con uno sguardo sotto shock.

<< no non mi puoi fare questo, mi avevi promesso che non lo avresti detto ai miei! >> gli dico cercando di frenarlo.

<<non posso>> dice sbattendo il pugno sul manubrio e io sobbalzo da quel gesto e lo guardo ancor di più scioccato.

<< non hai capito, tu non lo dirai ai miei, se glielo dici loro non mi faranno andare più al maneggio>>

<< no, no e no>> dice ancora sbattendo il pugno sul manubrio e ho paura che possiamo fare un incidente, perché sta accelerando troppo con la macchina.

<< amo vai piano, stai a 120 km/h sulla variante>> gli dico, cercando di calmarlo, ma lui non mi da ascolto e accelera ancora di più!
<<rallenta ca**o>> gli dico urlando vedendo che sta sorpassando troppe macchina e ci stavamo schiantando contro un'altra macchina dall'altro lato.

<<che ca**o tieni da urlare?>> mi dice, rallentando un po'! << sono io che devo urlare contro di te testa di ca**o>> mi dice infine lui urlando!

<<prima di cosa calma i termini con me e secondo tu non dirai un bel nulla ai miei>> gli dico arrabbiata.

<<no, appena arriviamo a casa tua, sarà la prima cosa che farò >>

<<mi avevi promesso che non lo facevi>> gli dico alla fine, iniziando a piangere.

<< mi dispiace, ma non posso, ne ho parlato anche con mio padre di questo>> e appena sento questo lo guardo ancora più scioccata di prima.

<<che cosaaaaaa? >> gli rispondo urlando<<tu sei pazzo, perché l'hai detto a tuo padre?>>

<< perché non sapevo che fare e lui mi ha detto che questa cosa non si può nascondere e i tuoi sono i primi a doverlo sapere, mi dispiace, ti prometto che ti porterò in un altro maneggio, ma lì non ci puoi più stare! >> mi dice lui calmandomi mettendo la mano sulla mia gamba!

<<no, no tu non hai capito, io voglio stare lì, non in un altro maneggio, li c'è Goldreik.>> gli dico singhiozzando e guardando fuori al finestrino!

<< mi dispiace, non posso portarti lì e sapere che quel bastardo ti abbia sfruttata e stuprata! >> dando un altro pugno, però questa volta al cambio, ma avendo la gamba vicino al cambio e ha fatto male anche a me.

<<Aja, ma sei pazzo? Che ho fatto che mi hai dato il pugno?>> gli dico massaggiandomi alla gamba.

<<scusa non l'ho fatta apposta!>> mi risponde e accarezzandomi la gamba.

Non gli dico più niente e cerco di trovare qualche scusa per non farlo parlare, ma niente, non mi viene niente in mente!

Non puoi fare nulla, dovrai lasciarglielo fare, anche se significa non vedere più il cavallo.

Non riesco, non posso!

Piango, singhiozzo e vorrei liberare tutto il dolore che ho dentro di me. Urlo, do pugni alla macchina, ma niente non riesco a togliere questo soffocamento dentro di me. L'unico modo è tagliarmi e appena arrivo a casa sarà la prima cosa che farò!

<<calmati adesso, hai la faccia tutta rossa, se continui avrai un infarto!>> mi dice Oleg cercando di calmarmi.

Non gli rispondo, appoggio solo la testa sulla sua spalla aspettando che arriviamo a casa.

20 minuti dopo

Siamo arrivati a casa e sto salendo sopra, a casa con Oleg che mi segue. Appena siamo arrivati, mio padre ci apre e io corro in bagno con lo zaino sulle spalle!
Apro lo zaino e prendo il taglierino che ho e inizio a tagliarmi finché non vedo il sangue e adesso mi sento più rilassata!
Si sembro una pazza, ma è l'unica cosa mi fa' sentire bene.

No tu sei pazza! Sul serio!

Sto altri 5 min in bagno, giusto per ripulire il sangue sulle braccia e sul lavandino! Dopo di che esco e trovo tutti in sala da pranzo e mi siedo sul divano!

<<allora Oleg che ci dovevi dire?>> domanda mio padre a lui!

<<Signor Ciro non posso essere io a parlare, ma vostra figlia!>> dice Oleg indicandomi.

<<io non parlo>> gli dico con odio. Perché mi deve fare questo?

Lo fa per il tuo bene.

No invece, così mi distrugge!

<<Glielo devo dire io?>> dice Oleg con una voce di avvertimento che se glielo dice lui le cose possono complicarsi. Come se non si stanno già complicando.

Non gli rispondo e così mi alzo e vado in camera mia e mi butto sul letto, ma giustamente mi devono seguire tutti!

<<ho il presentimento che non sia niente di buono!>>  dice mio padre!

<<Signor Ciro è un qualcosa di peggio e vostra figlia l'ha nascosto per più di due settimane>> gli risponde Oleg!

<< Maria vai di là per favore >> dice a mia sorella e lei fa come dice mio padre!

Mio padre e Oleg si siedono al divanetto che ho in camera mia e iniziano a parlare!

<< vostra figlia ieri sera era strana, anzi al dire il vero lo era già da ieri mattina che mi aveva lasciato e io non capivo il perché>> inizia Oleg << poi ieri sera ho cercato di farla parlare, perché qualcosa non andava in lei!>>

<<al dire il vero lo avevo notato anche io>> gli risponde mio padre

<< bhe! Questo è perché al maneggio le sono successe delle cose!>> gli dice Oleg.

<<ti prego, non glielo dire>> lo scongiuro!

<< no mi dispiace, anche se vado contro i tuoi interessi, lui lo deve sapere>> mi dice guardandomi!

<< almeno fammene andare non voglio sentirvi >> gli dico

<< no, rimani qui e mi ascolti>> mi controbatte Oleg!

Uffa! Perché a me? Fortunatamente non ho una crisi davanti a loro, perché tanto mi sono calmata già in bagno!

<< Vostra figlia è stata stuprata, lo so, non è bello da dire, ma purtroppo le è successo questo>> inizia Oleg

<< come ? Da chi? >> dice mio padre allarmato!

Ecco, adesso è la fine del mondo e mi butto la testa nel cuscino per soffocare un grugnito!

<< glielo vuoi dire tu Natasha? >> mi chiede Oleg! Alzo la testa e lo guardo come se lo volessi morto sotto terra!

<<ok, come non detto! >> dice in fine e guarda mio padre << È stato il suo istruttore, Pietro>>

Ed ecco signore e signori, oggi morirò, adesso arriverà una catastrofe!

La ragazza che sfidava il mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora