𝘴𝘪𝘯𝘨 𝘺𝘰𝘶 𝘢 𝘭𝘶𝘭𝘭𝘢𝘣𝘺 𝘸𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶 𝘥𝘪𝘦 𝘢𝘵 𝘵𝘩𝘦 𝘦𝘯𝘥

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𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘢 ⇘

La schiena mi fa male, contro il marmo.

È freddo e fa attrito contro la pelle, stringe e strappa, si attacca quando cerco di spostarmi, di muovermi.

Il sangue pulsa nelle mie vene come un torrente, sento il rumore del battito del mio stesso cuore rimbombarmi nelle orecchie.

Ho il fiatone, l'eco nei soffitti alti torna giù come una lancia e si ripete attorno a noi.

Tutto il mio corpo è stanco, svilito e annebbiato dalla fatica, e non so più nemmeno dove cercare tutte le mie sensazioni. Mi sono abituato, a fare questo con Kuro, ma ciò non significa che non ci sia ancora qualche dolore a cui mi devo adattare.

Tengo le cosce aperte, il lato delle ginocchia batte contro la superficie fredda, solida.

Mi sembra di irradiare calore, mi sembra di vedere il vapore salire dal mio corpo nell'atmosfera attorno a me.

Mi isso sui gomiti, lancio uno sguardo verso l'alto e mi mordo forte l'interno della bocca.

Mi fa male tutto, Kuro, mi fa male tutto.

Mi prendi con tale violenza, tutte le sere, che credo non ci sia modo che il mio corpo torni normale, ormai.

Mi hai rovinato, e ora cosa sono?

Pecorella smarrita del Signore, agnello di Dio, strappato al suo gregge per un po' di piacere.

Persino le gocce del mio sudore fanno un rumore nitido, quando cadono via da me.

Si mescolano al mio respiro, a quello di Kuro, al movimento bagnato della sua mano.

Non c'è nessuno, ma per quanto? Chi arriverà, se arriverà, e quando?

Sposto lo sguardo verso l'alto.

Mi sono reso conto che mi capita che i miei occhi rotolino indietro, quando facciamo sesso, che i miei muscoli facciali si rilassano e contraggano senza un senso.

Kuro dice che sono bello, in quei momenti.

Che sono bello sempre, ma in quel contesto ancora di più.

Stringo forte le dita per trattenermi quando si avvicina di più verso di me, quando il movimento diventa più serrato, più veloce.

Sbatto le palpebre, mi rivolgo ai suoi occhi dorati.

Anche lui, è più bello in questi momenti.

Quando suda e quando sbotta il mio nome, quando le sue ali sembrano coprire tutto quello che siamo, quando sanguina e quando stringe la mascella.

Ha la pelle abbronzata, Kuro, di un tono che tende al dorato, e i capelli fitti e scuri che sembrano essere ordinatamente disordinati. Ha le ciglia fitte, folte, lo sguardo come lui, intenso.

Non stento a credere che Dio ti amasse, Sitri.

Ma come ha potuto darti una bellezza così sfacciata, maschile e volgare per poi pensare che non ne avresti fatto nulla?

Io sono femminile, Kuro, io oscillo fra la purezza dell'essere languido e sottile e l'oscenità di poter peccare in maniera scenica, ma tu, tu...

Kuro è l'eros.

E non solo perché ne provi nei suoi confronti.

Mai sentito nessuno parlar tanto di sesso quanto in questo tempo che è rimasto qui. Mai sentito i miei compagni nominare neppure la parola, prima che lo vedessero.

Kuro ti fa venir voglia di obbedire, di piegarti e di prendere, col solo aspetto del suo corpo.

E poi ancora più con la voce, con le parole, col modo di fare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 01, 2022 ⏰

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