L'esame d'ingresso

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Quando i cancelli delle zone si aprirono, gli studenti si precipitarono all'interno, pronti ad affrontare l'esame d'ammissione.

Una volta dentro, videro subito dei robot di diverse dimensioni vagare per l'area.

Rudo, senza aspettare i convenevoli, si scagliò a grande velocità contro uno dei robot, il cui punteggio era di tre punti.

Con un movimento rapido, si tolse i guanti, incastrandoli nella sua cintura al bacino, per poi fare un balzo felino verso il robot.

Il suo pugno venne circondato da un'aura viola scuro, e tutta la mano sembrava emanare una sorta di fumo violastro che fuoriusciva da ogni poro.

Accadde tutto velocemente. Rudo toccò il robot e questo iniziò a decadere, con i pezzi del suo corpo che marcirono sotto il tocco del ragazzo, riducendosi a un ammasso di polvere e rottami. "Principiante," disse con disprezzo, senza rallentare la sua corsa.

I suoi movimenti erano un turbinio di grazia e potenza.

Un robot dopo l'altro cadeva sotto i suoi tocchi, come foglie in una tempesta autunnale.

In soli tre minuti, sei nemici meccanici avevano già cessato di esistere, ridotti a polvere e pezzi sparsi, e il punteggio di Rudo salì vertiginosamente a ventidue punti.

Nella sala di osservazione, un silenzio colmo di stupore avvolgeva gli insegnanti.

Izuku Midoriya, osservando attentamente le prestazioni degli studenti, non poté fare a meno di notare Rudo.

"Ma quel Quirk... sembra molto simile a...quello di" mormorò uno degli insegnanti, cercando di decifrare l'abilità del ragazzo.

"Midoriya, che ne pensi di quel ragazzo?" chiese Shoto Todoroki, avvicinandosi con un sorriso calmo e controllato.

"Oh, Todoroki. È un piacere rivederti," rispose Midoriya, riprendendosi dal suo stato di riflessione.

"Sì, effettivamente sono già passati quattro mesi dalla nostra ultima conferenza stampa. Il tempo vola, vero?" disse Shoto con un sorriso.

Izuku osservò Rin demolire alcuni robot sul monitor. "Sì... forse troppo in fretta," rispose, lasciandosi trasportare dai ricordi per un breve istante.

"Comunque, se ti riferisci al giovane con i capelli biondo cenere, non c'è dubbio che sia estremamente talentuoso. La sua unica preoccupazione è vincere, e non si può biasimarlo; per un eroe, vincere è sempre l'unica opzione. Sono convinto che ci riserverà delle sorprese."

Todoroki, riordinando i suoi capelli leggermente scompigliati, riprese il discorso con Deku.

"Concordo pienamente. Inoltre, mi sembra che abbia un carattere molto simile a quello di un nostro vecchio compagno," disse ridendo.

"E i tuoi gemelli? Come se la stanno cavando?" chiese curioso Izuku.

Con un senso di orgoglio paterno, Todoroki rispose con fierezza.

"Sono orgoglioso di loro e della strada che hanno scelto di percorrere. Sono il mio vanto e quello di Momo, e farò tutto ciò che è in mio potere per sostenerli."

Midoriya, fissando attentamente i monitor, riuscì a individuare i figli del suo amico.

"Oh, quindi quelli sono Toshiro e Yaoya. Sono cresciuti così in fretta. Era da tanto che non li vedevo," disse Deku, indicando un monitor posizionato in alto a destra. "Hanno ereditato il tuo Quirk o quello di Momo?"

Todoroki sfoggiò un sorrisetto.

"Beh, nessuno dei due per essere precisi. Toshiro ha ereditato il Quirk del mio lato destro, il ghiaccio. Mentre Yaoya ha ereditato il sinistro, ovvero il fuoco."

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