Tre..

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Avevo la testa che scoppiava in quel momento, le lacrime salate che minacciavano di uscire da un momento all'altro e le gambe che non riuscivano a stare ferme, e continuavano a tremare al di sotto del mio banco

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Avevo la testa che scoppiava in quel momento, le lacrime salate che minacciavano di uscire da un momento all'altro e le gambe che non riuscivano a stare ferme, e continuavano a tremare al di sotto del mio banco.

Il tutto fu contornato dall'entrata in scena di Louis, che fino a venti minuti fa era con me, per i corridoi, fin quando non è arrivato Jack, e io sono giunta a sapere delle cose che mai mi sarei aspettata.

20 minuti prima

Cammino, cammino e continuo a camminare fingendomi totalmente spensierata e disinteressata alla conversazione avvenuta 2 minuti fa con il mio incubo peggiore.

«Ma guarda un po' chi si rivede, Diana Brown» mi saluta una voce maschile e profonda, con una risatina gutturale, non riconoscendo immediatamente il tono di voce mi giro, per cercare di capire di chi si tratta.

Louis.

«È un piacere Louis, sapere che non sei morto, dopo essere stato a letto con me, sei sparito» rispondo facendogli intendere che non mi sono dimenticata di come sia scomparso all'improvviso, senza lasciare nessun tipo di traccia.

«Hai ragione piccola D, ma adesso sono tornato. Sei felice di vedermi ?» piccola D, ricordo che anche 4 mesi prima mi chiamava sempre in questo modo, provocandomi sempre dei brividi, dovuto al ricordo di un'altro nomignolo che mi era stato affibbiato: piccolo inferno.

«Si, sono felice di vederti, vieni qui» allargo le braccia, per invitarlo ad un caloroso abbraccio.

Lui si avvicina a me con un sorriso stampato in faccia, ma proprio nel momento in cui sta finalmente per abbracciarmi, una mano piena di vene sporgenti e ricoperta di tatuaggi, si schianta contro il suo petto, allontanandolo con furia e con forza da me.

«Quale cazzo di parte non ti è chiara della frase: Stalle lontano. Dimmelo che te lo rispiego» Jack.

«In realtà tutta la frase non mi é chiara» risponde Louis con tutta la tranquillità di questo mondo.

Mentre io invece cerco di seguire la conversazione, senza però riuscire a comprendere nulla.

«Beh, in tal caso posso darti una bella notizia. Non serve che ritorni all'asilo, te lo faccio capire io il senso della frase» esclama con tono rude Jack, lo stesso tono che utilizzava quando era geloso di qualcuno, ed infatti sembra proprio provare fastidio nel vedermi qui con Louis, ma non capisco il perché.

«Ah si ? Beh sarei felice di conoscere questi tuoi insegnamenti Jack. Sono gli stessi di quattro mesi fa ?»

«Quattro mesi fa ? Ma di che cosa stai parlando, scusami Louis, ma è letteralmente impossibile quattro mesi fa, lui non c'era neanche qui» prendo parola io, con la mia testa nella confusione più totale.

«Sei così tanto sicura piccola D ?» mi chiede Louis, mentre io inizio ormai a temere il peggio.

«Come cazzo l'hai chiamata ?» ringhia a denti stretti Jack, infastidito dal nomignolo che somiglia tanto al suo, anche se ha un valore diverso per me.

She's my weak point Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora