Tredici..

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«E tu che ci fai qui in queste condizioni ?»

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«E tu che ci fai qui in queste condizioni ?»

«Niente» risponde Jack, lasciandomi completamente esterrefatta dalla sua reazione, nei confronti di Fable.

«Non posso stare qui? È vietato ?» chiedo in modo spocchioso, quasi deridendola.

«Sei solo la ruota di scorta» mi risponde, e facendo questo mi fa salire tutta la voglia che ho accumulato in questi giorni, di strapparle quei capelli, uno ad uno. So che può sembrare un atteggiamento da bambina, il mio, ma non mi interessa. Mi da fastidio che deve sempre mostrarsi superiore a qualcuno, solo per accaparrarsi Jack. Qui nessuno è superiore a nessuno, anche se un dubbio inizia ad assalirmi.

Mi ha tradita con lei ?

«Convinta tu, convinti tutti» rispondo, non sapendo in quale altro modo replicare, perché non so neanche io cosa passa per la testa di questo ragazzo.

«Jack, non dimenticarti di stasera, ti aspetto di la e risolvi questo problema» mi indica con un dito, facendo intendere che il suo "problema" sono io.

«Hai rotto le palle, bionda, e stai tranquilla che levo subito il disturbo sia a te che a lui» sbotto, rivolgendo lo sguardo anche a Jack, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.

«Aspettami di là» le dice Jack, e lei senza farselo ripetere due volte esegue, prima però si preoccupa lanciarmi una delle sue occhiate infuocate, che ricambio immediatamente.

«Che cazzo vuoi da me, eh ?» gli chiedo, una volta che di lei non c'è traccia.

«Stai calma»

«Stai calma? Ti sei allontanato da me perché è arrivata lei, che cosa dovrei pensare scusami ?»

«Non farti film mentali, piccolo inferno» allunga una mano nella mia direzione, per agguantarmi dal fianco, ma in un breve istante di tempo, mi allontano non permettendogli quindi di toccarmi.

«Io mi baso su quello che vedo»

«Sbagli, basati su quello che stavamo per fare»

«E cosa stavamo per fare ?» chiedo, ma in realtà lo so benissimo.

«Davvero non lo sai ?» inizia ad avvicinarsi sempre di più, e io mi allontano a mia volta, andando a sbattere col sedere sulla penisola della cucina.

«Anzi sai che ti dico, lo so, lo so perfettamente cosa stavamo per fare. Volevo baciarti ad un certo punto, eri persino riuscito a farmi dimenticare tutto quello che è successo, lo desideravo. Adesso desidero solo che te ne vai di là con lei.»

«Non vuoi questo» afferma in tono seducente.

«Non hai freni, Jack, è giunto il momento che tu li metta, uno per uno»

«A te piaccio proprio perché non ho freni» arriva ad un centimetro di distanza dal mio viso. Poggia le sue grandi mani ai lati della penisola, intrappolandomi tra queste.

She's my weak point Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora