Quindici..

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Resto come una stupida ad osservare il telefono, ancora sconvolta dal suo ultimo messaggio

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Resto come una stupida ad osservare il telefono, ancora sconvolta dal suo ultimo messaggio.
Lo sento sghignazzare alle mie spalle, evidentemente la mia reazione deve averlo divertito, e proprio questo mi da la forza di riprendermi e di risponderlo.

Io: È un appuntamento, Baker?

Jack: Ti sorprenderesti se così fosse ?

Io: Si.

Rispondo sincera, perché lui non è mai stato tipo da fare queste cose. Per lui non sono mai esistiti quei gesti di dolcezza che ogni tanto ci vogliono in una coppia. Non si é mai esposto tanto, da mostrare realmente tutti i suoi sentimenti, anche quando stavamo davvero insieme, non si è mai mezzo a nudo completamente, e questo lo si deduce anche dal fatto che non mi abbia mai parlato dei suoi genitori, e che non mi abbia mai detto il motivo per cui vive da solo con gli altri, molte cose non mi ha detto.

Jack: Bene, allora sono felice di averti sorpreso.

Non rispondo, riposo il telefono nella tasca posteriore dei jeans, e ritorno a seguire con molto poco interesse la lezione di storia.

Appena suona la campanella la calca di studenti si affretta a correre verso la porta, e a me interessa molto poco di uscire per prima, vado quindi con calma e guarda caso mi ritrovo a scontrarmi sull'uscio della porta proprio con lui.

«Aspettati  un mio messaggio, oggi»

«Stiamo parlando un po' troppo ultimamente anche per messaggi, questa cosa non mi piace» gli dico ancora schiacciata contro di lui, visto il poco spazio che l'apertura della classe ci offre per entrami.

«Invece a me fa impazzire» é ciò che mi dice prima di sparire oltre una delle porte che portano proprio all'uscita dell'edificio.

Appena arrivo a casa, urlo per lo spavento, trovando mia madre in piedi, di fronte alla porta pronta ad aspettarmi, ed io già so per cosa.

«Chi c'era stanotte in camera tua» wow, é andata dritta al punto.

«Sei sempre stata così diretta ?» chiedo, appoggiando lo zaino di scuola su una sedia non molto lontana da me.

«Non fare la vaga» mi dice, e a quel punto capisco che non ci sia via di scampo per me.

«C'era Jack» sputo fuori d'un tratto, provocando uno sguardo sconvolto da parte sua.

«Jack ?» mi chiede, non capacitandosi neanche lei di quello che ha appena sentito fuoriuscire dalla mia bocca.

«Si»

«Siete tornati insieme ?»

«No»

«E quindi cosa ci faceva in camera tua, ieri notte»

«Non ho voglia di parlarne» liquido subito la questione, però mi blocco sulle scale sentendo nuovamente la sua voce richiamarmi.

«La prossima volta avvisami, così riuscirò ad essere più credibile con tuo padre» la sento ridere, e scappa una risata anche a me, mentre continuo a muovermi sui piedi per raggiungere la mia stanza.

She's my weak point Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora