Otto..

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"Voglio che mi stai lontano", "È finita", "Non sento niente", "il cuore che tu hai distrutto, chiede pietà e io non sono disposta a farlo soffrire ancora"

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"Voglio che mi stai lontano", "È finita", "Non sento niente", "il cuore che tu hai distrutto, chiede pietà e io non sono disposta a farlo soffrire ancora".

Queste sono le frasi che mi rimbombano in testa, una volta che lei se n'è andata, continuano a viaggiare da sole, a fluttuare nella testa ad una velocità che non credevo possibile, continuano a martellarmi in testa rendendomi quasi la vista offuscata.

Faccio passare un po' di minuti da quando lei è andata via, per non far capire nulla a nessuno, e poi inizio a camminare anche io, in direzione della classe, anche se vorrei andare da tutt'altra parte in questo momento, e forse è proprio quello che farò dopo scuola.

Raggiungo la classe a grandi falcate, ma rendendomi conto di essere ormai troppo in ritardo per la prima ora di lezione, me ne ritorno nel cortile, aspettando quindi la campanella della seconda ora, non che me ne fotta qualcosa.

Metto una mano all'interno della tasca del mio jeans, afferro il mio pacchetto di Chesterfield Blu ed estraggo una sigaretta, ma già so che da una passerò a due, da due a tre, da tre a quattro e così via ...

Prendo il mio cellulare in mano, e noto una sfilza di messaggi da parte di diverse persone più una chiamata persa, non serve vedere da parte di chi è, perché già lo so, sono due settimane che non fanno altro che chiamarmi, chiamarmi e chiamarmi ancora ma non rispondo mai.

Apro prima il messaggio di Stephan.

Stephan: Ti ha ammazzato?
Scoppio a ridere sapendo che é rivolto a Diana.

Apro il secondo messaggio da parte di Caleb.
Caleb: Dove stai ?
Dove cazzo posso mai stare, non mi ha visto andare con lei.

Apro il terzo messaggio da parte di Alexander, il capo dei Clous, e il motivo per cui noi siamo ritornati.

Alexander: Tic-Tac, il tempo scade Jack.
Devo decidere al più presto se accettare o meno il patto proposto da lui, é rischioso e probabilmente se Diana lo venisse a sapere mi sputerebbe in un occhio, ma dal momento che non siamo più nulla l'uno per l'altra non vedo perché rifiutarmi.

Inizio flashback

Mi risveglio pensieroso nel mio letto, con una cattiva sensazione alla bocca dello stomaco.

Ormai é quasi un'anno che io, Stephan, e Roger ci siamo trasferiti qui negli Hamptons, e l'idea di ritornare a casa ovvero a New York, mi ha sfiorato parecchie volte la testa, ma non l'ho mai messa in atto, consapevole del danno che avrei recato.

Mi alzo, ancora assonato e scendo al piano di sotto della casa, trovando già i miei amici che mi scrutano con un'aria mista a rabbia e preoccupazione.

«Che avete da guardare in questo modo?» chiedo, avvicinandomi alla dispensa per prendere una brioche al cioccolato.

Abbiamo praticamente solo quello nella nostra dispensa, insieme al caffè, che non manca mai. Non stiamo mai a casa, ma sempre in qualche locale, oppure ci ritroviamo a casa delle tipe che scopiamo, quindi non facciamo quasi mai la spesa.

She's my weak point Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora