«Allora preparati Jack, perché adesso desidererai fare solo quello» sento solo le prima parole di questa frase, che mi sono già catapultato su di lei, e sulle sue labbra.
Premo la mia bocca sulla sua, con una forza tale da farmi domandare se le abbia fatto male, ma l'intensità con cui lei aggrappa le dita così minute delle sue mani, nei miei capelli, mi scioglie tutti i dubbi, e mi spinge a continuare e ad approfondire ancora di più quel bacio così frenetico e carico di una tensione che si é estesa troppo a lungo, di una lussuria che sbrillucica negli occhi di entrambi, e di un desiderio che aumenta sempre di più, ogni secondo che passa.
Le nostre lingue giocano, si rincorrono e danno vita ad una danza spettacolare. Una danza veloce che aumenta il ritmo ogni volta.
«Cazzo piccolo inferno, un tuo bacio e si risveglia tutto in me» la sento sorridere tra i numerosi baci, ma prima che possa iniziare a toccarla, struscia verso la parte bassa del letto, finendo sotto di me, all'altezza della mia erezione.
Deglutisco a vuoto, incapace di parlare.
«Non parli più ?» la sua voce giunge ovattata alle mie orecchie, ma è abbastanza forte allo stesso tempo, da farmi sentire il modo in cui ride, prendendomi quasi in giro, per il mio scarso autocontrollo quando c'è lei in giro.
«Cristo» esclamo, appena sento un bacio leggero, sentito appena sulla cappella del mio cazzo.
«Quindi la tieni la voce Jack ?» porta una mano sulla mia lunghezza, stringendo appena, senza però muoverla.
«E tu?» le chiedo in un grugnito animalesco, quando inizia a fare leggermente su e giù, come se volesse torturarmi.
«Io cosa ?»
«Tu hai la voce solo per urlare il mio nome ?» un'altro bacio, questa volta più aggressivo.
«No, la uso anche per urlare altri nomi»
«Dimmi quali sono questi nomi, così li faccio eliminare dalla faccia della terra, e quando proverai ad andare con altre persone, non farai altro che urlare il mio nome, solo il mio, e sai perché ?» fa cenno di no con la testa, mentre inizia ad accellerare il suo ritmo, anche lei stanca di aspettare.«Perché desidererai che sia io a toccarti, non loro, desidererai che sia a scoparti, non loro, desidererai..» non finisco la frase, che la mia lunghezza viene accolta per intero nella sua bocca carnosa e calda.
Non mi faccio problemi a rilasciare un gemito, appena sento le pareti delle sue guance.
Lascia baci, lecca, stuzzica, e si aiuta con una mano, per velocizzare i movimenti.
«Porca troia» getto la testa all'indietro, e porto una mano sulla sua testa, afferrandole i capelli in una coda improvvisa, evitando così di far finire i capelli in posti non graditi. «Questo trattamento è riservato solo a me vero?» le chiedo, sentendo già il sangue ribollire dalla rabbia e dalla gelosia, solo immaginandola a fare una cosa del genere con altre persone che non si chiamino Jack Baker.
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She's my weak point
Romance«È come giocare a "m'ama non m'ama", ma senza margherite» Diana Brown, è una ragazza testarda e cazzuta, un carattere forte, pronta a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Nata in una famiglia in cui l'amore non è mai mancato, i genitori si...