𝗶'𝗺 𝘁𝗶𝗿𝗲𝗱 𝗼𝗳 𝗹𝗼𝘃𝗶𝗻𝗴 𝘀𝗼𝗺𝗲𝗯𝗼𝗱𝘆 𝘁𝗵𝗮𝘁'𝘀 𝗻𝗼𝘁 𝗺𝗶𝗻𝗲

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Piove.

Ancora.

Come negli ultimi tre giorni, non ho alcuna intenzione di girare per la città in cerca di scorte.

Sto a letto da solo, con Silvestro che mi fa le fusa sdraiato sulla pancia. Lo accarezzo piano con le dita tra le orecchie, sorrido d'istinto quando apre piano gli occhi a quel tocco, come per rivolgersi verso di me.

È una routine che mi mancava, questa.

La consapevolezza che posso prendere un giorno di pausa, anche solo per credere che oggi non mi ritrovo a dover cercare una soluzione contro un'epidemia che ha distrutto tutte le persone che amavo.

Deglutisco a vuoto.

Lo prendo tra le braccia, a piedi scalzi scendo lentamente le scale per arrivare in cucina. Mi sporgo dallo stipite, lancio un'occhiata all'interno.

«Do you want love, or you want fame? Are you in the game? Down the Love Game, let's play a Love Game, play a Love Game...» Sussurra Tooru, che girato di spalle riscalda il latte nel pentolino, ignaro della mia presenza. «I can see you staring there from across the block, with a smile on your mouth, and your hand on your huh!»

Sorrido d'istinto.

Mi lecco le labbra.

Poso Silvestro sul pavimento, che con la coda rivolta verso l'alto va a sfiorare la gamba ricoperta dal pigiama di Tooru.

Gli lancia una rapida occhiata, con un braccio lo prende da sotto la pancia.

«Ti sentivi solo, piccolino? No, in effetti non sei piccolo.» Ridacchia.

Estrae le fette di pane tostato dalla piastra, ne posa quattro su un piatto vuoto.

«Iwa-chan non si è svegliato, vero? Quel pigrone ha bisogno di riposare, lo so... ma tu hai bisogno di coccole, giusto?»

È proprio ironico, eh?

So che non dovrei osservarlo, né interessarmi, ma dopo la conversazione avuta qualche giorno fa, non riesco a smettere di pensare a...

Avevo voglia di baciarlo. È sbagliato, vero? Non posso pensare a questo durante una pandemia. Non posso.

Deglutisco a vuoto.

«The story of us, it always starts the same, with a boy, and a girl, and a huh, and a game...a Love Game...» Sussurra piano, con il naso premuto contro lo spazio tra le orecchie di Silvestro. «Ti piace, piccolo? Io adoravo Lady Gaga, cazzo, la mettevano sempre al pub dove andare a ballare e -»

Si blocca sul posto, con gli occhi spalancati appena si gira verso la porta.

Verso di me.

Che sorrido, e lo guardo con un sopracciglio alzato.

Sul serio, Tooru?

«Ti vergogni dopo che hai -»

«Non voglio sapere che cos'hai visto, Hajime. La colazione è pronta, in ogni caso.»

Posa il piatto sul tavolo, mi guarda perplesso rimanere fermo contro lo stipite.

«Non hai fame?»

Avanzo verso di lui, scuoto la testa.

Ho fame, ma la colazione può aspettare.

Vorrei... dirlo ad alta voce, almeno una volta.

È difficile fare finta di niente. Con Tooru che mi fissa, Hinata che mi lancia occhiate durante le giornate prima di rifugiarsi con Kageyama in camera da letto.

☽ 𝗶 𝗳𝗼𝘂𝗻𝗱 𝘆𝗼𝘂 ᶦʷᵃᵒᶦDove le storie prendono vita. Scoprilo ora