7 - Proposte

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"Perdersi? Vero, può sempre capitare." 

Asserì Josef senza però fornire una risposta diretta. 

Cercava di dare un nome alla confusione che lo stava attanagliando. 

Cosa avevano quegli occhi di così magnetico per averlo spinto a uscire da quelli che erano i suoi soliti schemi comportamentali? 

La sola voglia di scoprire cosa si nascondesse dietro la bella facciata dei due nobili non bastava per spingere la sua indole da cacciatore su un campo di battaglia ignoto. 

Ripensò agli anni passati. 

Gli era capitato poche volte di avere a che fare con vampire rispetto ai vampiri, le ricordava tutte avvolte da quest'aurea di bellezza senza tempo. Poche avevano però un'espressione affabile. 

Perché in fin dei conti quelle creature non avevano alcun bisogno di un sorriso ammaliatore per stendere la vittima, forse lo indossavano come farsa per adescare, ma poi l'unica cosa che avrebbero mostrato era un ghigno crudele. 

E un paio di occhi rosso rubino se avessero sentito l'odore del sangue. 

Stranamente gli risultò difficile immaginarsi gli occhi azzurri di Maria tramutarsi in cremisi disperazione. 

Che fosse solo una ragazzina particolarmente fortunata da essere bella come una dea? 

"Cosa trovate di così interessante da non distogliere lo sguardo dai miei occhi?" 

Chiese con dolcezza Maria. 

"Oh, scusatemi... mi ero perso nei miei pensieri, vi chiedo scusa." 

"Nonostante la vostra concentrazione vedo che i vostri passi vanno sempre perfetti e sicuri." 

"A furia di accompagnare le mie clienti e le mie creazioni sono diventato un danzatore provetto." 

"E ditemi, avete mai ballato con una ragazza che non fosse una vostra cliente?" 

Lo sguardo di Josef si incupì. "Che domanda impertinente." 

Disse senza effettivamente dare una risposta. 

"Nel caso voi non l'abbiate mai fatto... direi che questa sia la prima volta. O sbaglio?" 

Maria sorrise. "Non vi preoccupate. Penso che questa situazione durerà ancora poco." 

Lui la guardò curioso. A che gioco stava giocando? 

"A breve sarà il mio compleanno. Ogni anno mio padre cerca sempre di sorprendermi con qualcosa di unico e inimitabile..." 

Josef scoppiò a ridere. 

"Quindi siete tornati a Gibergan per inseguire la fama del sottoscritto." 

Questa volta fu lei a ridere. 

"Non esageriamo. Però sono abbastanza convinta che mio padre vi chiederà di realizzarmi un nuovo vestito. Qualcosa che possa essere alla mia altezza." Aggiunse. 

"Sarà un'ardua impresa. Creare qualcosa che possa eguagliare ed esaltare la vostra bellezza." 

La musica del primo ballo giunse a termine, Josef si fermò, pronto a lasciare la ragazza, ma lei pareva di un altro avviso. 

"Aspettate." 

Lui la guardò confuso. "È finito..." 

"Volete dirmi che verremo condannati a morte se ci concediamo un altro giro?" 

La confusione di Josef risultò alquanto palese dal suo sguardo. 

"No, certo che no. Vi concederò un altro ballo se è ciò che desiderate." 

Afterglow (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora